Oracle Technology Summit, opportunità e sfide dei Data mesh

Dal data warehousing tradizionale all’avvento dei concetti di data lake e data science si è passati a modelli di sviluppo a microservizi.

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All’Oracle Technology Summit sono stati protagonisti i “Data mesh”, essenziali per condividere le informazioni e liberare il potenziale delle informazioni condivise.

L’azienda vanta un’offerta di soluzioni IT per la gestione dei dati on-premise, piattaforme cloud infrastrutturale (IaaS) e PaaS; il tutto combinato a una proposta data platform “trasversale”.
In questo modo, Oracle aiuta le imprese a rispondere a ogni tipo di esigenza critica, compresa la possibilità di realizzare un cloud pubblico nel perimetro dell’infrastruttura aziendale, con i modelli Cloud @Customer e Dedicated Region.

Oracle mette a disposizione ben 37 cloud region nel mondo, tra cui quella milanese inaugurata nel dicembre 2021. In questo modo è possibile beneficiare di uno stack IT completo, dal bare metal al SaaS. Questo, senza tralasciare l’approccio multi-cloud, sempre più osservato e apprezzato dalle aziende che ricercano modelli “best-of-breed”.

A Oracle Technology Summit si è parlato anche di innovazione tecnologica. In questo comparto, Oracle ha scelto una strategia pensata per consentire il pieno sfruttamento di tutte le risorse e di tutte le tipologie di dati. La potenza dei dati è interpretata nella piena integrazione con lo storico di clienti.
La convergenza è una delle caratteristiche fondanti della Oracle data platform, un aspetto che include modelli semantici per garantire consistenza e coerenza. Non solo, si tratta di una piattaforma open e pronta per lo sviluppo.

Adottando l’Autonomous Database è poi possibile sfruttare il potenziale dell’automazione per la gestione, la protezione, l’aggiornamento e allineamento in tempo reale.

Opportunità e sfide dei Data mesh

Dal data warehousing tradizionale all’avvento dei concetti di data lake e data science si è passati a un primo cambio di paradigma, che è rappresentato oggi da modelli di sviluppo a microservizi, funzionali all’agilità e alla specializzazione richiesta per la gestione dei diversi tipi di dato.
La risposta a questa sfida è il “data mesh”: un modello che rispetta le esigenze di gestione dei dati dei diversi dominii aziendali ma riesce a metterli a disposizione in modo trasversale.

Chi produce dati può fornirne in tempo reale una copia univoca, “etichettata” così da definirne con esattezza contenuto e scopi, che diventa disponibile come fosse un prodotto su uno scaffale, a cui attingere per alimentare processi, applicazioni, analisi.

Maria Costanzo
Questi modelli si affiancano ai database transazionali ‘tradizionali’ ma serve un passo in più perché, pur garantendo la consistenza e coerenza del dato, si possa realizzare una data platform non solo completamente convergente, ma anche in grado di gestire il dato quando è “in movimento” – da un database all’altro, da un servizo all’altro, in tempo reale.

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Il cloud è essenziale per vincere le sfide di domani

Durante il Tech Summit si è tenuta anche una tavola rotonda che ha coinvolto tre realtà italiane Clienti di Oracle: CSI Piemonte – consorzio che riunisce 130 società ICT di ambito pubblico a livello locale e nazionale, ANAS e Cerved Group.

Pietro Pacini, Direttore Generale di CSI Piemonte, ha parlato di come affrontare con successo la spinta verso il cloud nelle amministrazioni pubbliche, alla luce degli indirizzi del PNRR e della realtà concreta e operativa di un Paese in cui, ha ricordato il manager, l’84% dei comuni ha meno di 10.000 abitanti.
C’è poi il tema altrettanto cruciale della cybersecurity, che è legata ad aspetti tecnici ma anche alla conoscenza, consapevolezza e capacità di avere un piano pronto per affrontare le conseguenze di eventuali attacchi malware che possono colpire i servizi al cittadino.

Michele Porcu, VP Business Value Services & Strategies EMEA di Oracle
Sotto la superficie della nostra infrastruttura cloud ci sono performance di connettività e rete ai massimi livelli, un alto livello di automazione per garantire la governance, una ricchezza di opzioni che permettono ai clienti di portare in cloud anche i livelli più profondi della loro infrastruttura e della piattaforma senza doverli riscrivere, sicurezza integrata fin dalla progettazione – e un livello di controllo per mitigare ogni rischio.
Il tutto è affidato alle competenze approfondite dei nostri professionisti e di una rete di partner formata e con ampia esperienza.

Tecnologie IoT e cloud

Mauro Giancaspro, Direttore ICT di ANAS, ha esposto alla platea il percorso che l’azienda sta facendo sfruttando le tecnologie IoT e cloud, per la messa in sicurezza ed efficienza della rete per il trasporto gestita.

Mauro Giancaspro
Abbiamo creato una architettura logica end-to-end per monitorare lo stato di salute delle infrastrutture, con una sperimentazione su 40 ponti che si concluderà a fine anno; è un progetto complesso che convoglia dati molto diversi per tenere sotto controllo le opere, che ad oggi vengono seguite con un piano di manutenzione non più solo reattiva ma predittiva e programmata, anche in base al traffico che vi insiste.

Flavio Mauri, Group IT Director di Cerved Group
Il modo in cui forniamo ai nostri clienti le informazioni commerciali e aziendali rilevanti per il loro business si è completamente trasformato, grazie a tecnologie che hanno accelerato la capacità di calcolo ed elaborazione, ma soprattutto la capacità di ‘distillare’ dall’enorme quantità di dati oggi disponibili l’informazione giusta, necessaria per l’analisi.