Polimi: in crescita l’interesse per il 5G, è il momento di investire

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Osservatori Digital Innovation del Polimi ha rilevato che l’interesse da parte delle aziende verso la tecnologia continua a crescere così come gli investimenti. Nel 2021 il 5G è un mercato ancora agli inizi, con una filiera in costruzione. Ma sono stati fatti importanti passi avanti rispetto ai dodici mesi precedenti. In primo luogo, è aumentata la copertura, che oggi è pari a una decina di punti percentuali in 5G Non Standalone. Il 95% della popolazione servita in Dynamic Spectrum Sharing, utilizzando quindi, in gran parte, le frequenze 4G. È stato avviato il mercato consumer, con la crescita delle vendite di terminali 5G ai consumatori finali e delle sottoscrizioni 5G.

In crescita interesse per il 5G

Nel mercato Business, sono emersi i primi casi d’uso con imprese e pubbliche amministrazioni. Al momento se ne contano una decina sul territorio italiano, fra progetti commerciali, iniziative sviluppate grazie a finanziamenti europei o co-investimenti con le telco, in diversi ambiti, Un numero contenuto ma con benefici già concreti, come la riduzione dei costi di alcuni processi, l’aumento della produttività e la riduzione delle emissioni.

La conoscenza del 5G da parte delle aziende

È cresciuta la conoscenza delle caratteristiche del 5G da parte delle aziende end user, le potenziali utilizzatrici di questa tecnologia. Le imprese dimostrano anche una maggiore consapevolezza delle opportunità offerte dal 5G. Anche le imprese della filiera ICT si stanno muovendo: il 43% ha attivato o intende attivare progetti 5G nei prossimi 12 mesi. Ora è il momento di sfruttare l’esperienza dei primi casi e la maggiore maturità delle imprese per investire e far crescere un mercato ancora immaturo ma con grandi opportunità da cogliere.

Cosa dice la ricerca dell’Osservatorio 5G & Beyond

Sono i risultati della ricerca dell’Osservatorio 5G & Beyond della School of Management del Polimi, presentata durante il convegno “5G: è il momento di investire”.

Giovanni Miragliotta, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Polimi
Il 5G costituirà un abilitatore fondamentale per la trasformazione digitale del Paese, offrendo la possibilità di costruire servizi e applicazioni non pensabili con le reti attuali. Ci arriveremo per fasi successive, perché questo traguardo richiede di mettere al loro posto una serie di tasselli articolati. Attraverso convinzione e investimenti da parte di tutti (privato e pubblico, filiera e aziende utenti). Questi dodici mesi hanno messo ancora più in luce la dicotomia che esiste tra la chiarezza dei bisogni e delle prestazioni attese dal 5G. Per contro, la portata degli investimenti, la complessità della catena del valore da creare e la necessità di avere aziende utenti mature sul digitale per valorizzare appieno la nuova rete.

Polimi: Le tecnologie e la crescita dell’interesse per il 5G

Oltre alle caratteristiche più note, sono tre le novità architetturali di grande prospettiva che spingeranno lo sviluppo del 5G. Le tecnologie radio a onde millimetriche (mmWave), che, combinate con le tecnologie FWA, permettono di raggiungere le prestazioni della fibra, come picco di downlink e uplink. Ma anche le soluzioni di Multi-access Edge Cloud (MEC), che consentono di trasformare la rete in una piattaforma di calcolo. Oltre a avvicinare la distanza tra terminali e server delle applicazioni per ridurre la latenza.

Le soluzioni MEC richiedono forti investimenti da parte degli operatori. Le soluzioni Open RAN (Radio Access Network), infine, sono un’architettura che sfrutta la disaggregazione della rete di accesso radio in componenti separate. Esse apriranno a nuove relazioni tra i produttori di apparati e componenti di rete e alla possibilità di implementazioni multi-fornitore.

La nuova 5G value chain

L’Osservatorio del Polimi ha censito 98 startup internazionali 5G finanziate fra il 2016 e il 2020 per un totale di 2,2 miliardi di dollari di investimenti raccolti, pari a un finanziamento medio di 26 milioni di dollari. Le principali tecnologie 5G sfruttate sono l’Edge Computing (21% delle startup), seguito dall’URLLC (9%), ma buono l’interesse anche per l’Open RAN. Tra le tecnologie ancillari, la più esplorata è l’Artificial Intelligence (30%) per offrire servizi alle aziende clienti e l’ottimizzazione della gestione della rete, e l’IoT (28%).