Secondo la ricerca Ricoh nonostante il favore per il lavoro ibrido, la minoranza delle aziende italiane ha dotato i dipendenti di tecnologie lavorative adeguate. Infatti le imprese del nostro Paese sono convinte dell’importanza dell’innovazione tecnologica, ma non sempre questo si traduce in investimenti a favore della produttività. Questo è quanto emerge da una ricerca condotta da Opinion Matters per Ricoh Europe su un campione di 250 decision maker italiani.
I dati della ricerca Ricoh su lavoro ibrido
Sono trascorsi più di 18 mesi da quando l’emergenza Covid-19 ha costretto le aziende a rivedere le proprie modalità di lavoro in favore del Remote Working. Nonostante ciò, solo il 39% delle imprese italiane ha dotato i propri dipendenti di tecnologie per lavorare e collaborare con i colleghi da remoto. La maggior parte degli intervistati riconosce il ruolo fondamentale che intelligenza artificiale e automazione dei processi ricoprono in contesti di lavoro ibrido in un’ottica di produttività. Questa consapevolezza però non corrisponde ad effettivi investimenti.
Ricerca Ricoh: due differenti prospettive
I risultati dello studio dimostrano come le aziende non comprendono a fondo le barriere a cui molto spesso le persone si trovano di fronte quando lavorano da remoto. Ad esempio, i decision maker sono convinti che i dipendenti abbiano tempo a sufficienza da dedicare ad attività a valore aggiunto e al supporto ai clienti. I lavoratori affermano tutt’altro. Il 76% dei manager intervistati ritiene infatti che il proprio staff impegni 180 minuti al giorno in attività a valore rispetto alla media di 73 minuti stimata dai dipendenti europei coinvolti in una ricerca dello scorso marzo.
Il futuro è nella collaboration
La mancanza di investimenti in soluzioni che consentirebbero alle persone di lavorare da qualunque luogo dimostra come le aziende non siano preparate per l’hybrid working. Oltre la metà (60%) dei responsabili decisionali delle imprese italiane sostiene che la collaborazione in ufficio sia essenziale per il futuro successo della propria organizzazione. Malgrado questa convinzione, solo il 34% ritiene che nei prossimi 12 mesi si tornerà in presenza per tutti i cinque giorni della settimana lavorativa. Un fatto che rende ancora più indispensabile dotarsi di soluzioni per l’hybrid working.