L’accelerazione della trasformazione digitale, nuovo studio di IBM

Nei prossimi 2 anni la trasformazione digitale sarà una priorità per il 50% dei top manager intervistati.

L’accelerazione della trasformazione digitale

Un nuovo studio IBM rileva che in seguito alla pandemia, sei organizzazioni su dieci hanno accelerato il processo di trasformazione digitale.Barriere tradizionali come l’immaturità tecnologica e l’opposizione dei dipendenti al cambiamento sono state superate. Il 66% dei dirigenti ha affermato, infatti, di essere riuscito a portare a termine le iniziative che in precedenza incontravano resistenza.

Le organizzazioni intervistate mostrano maggiore consapevolezza in merito alle criticità da affrontare nel guidare la trasformazione. I vertici aziendali devono infatti risolvere questioni legate alla complessità organizzativa, alla mancanza di competenze adeguate e al burnout dei dipendenti, che si protrarranno per i prossimi due anni. Lo studio rileva un significativo scostamento tra le opinioni dei leader e quelle dei dipendenti circa l’efficacia del metodo utilizzato nell’affrontare tali lacune.

L’accelerazione della trasformazione digitale

Lo studio di IBM Institute for Business Value “COVID-19 and the Future of Business”, fatto su oltre 3.800 C-Suite Executive attivi in 20 paesi e 22 settori, evidenzia il proliferare di iniziative dovute alla pandemia e conseguenti difficoltà nel focalizzare le attività. Emerge la capacità dirigenziale di indirizzare le priorità interne e strategiche – come le competenze operative e la flessibilità della forza lavoro – aree cruciali per dare impulso all’innovazione. Inoltre, alcuni top manager emergenti e particolarmente proattivi, intraprendono azioni volte a restare competitivi e continuare a crescere.

Tre le iniziative più diffuse:

Miglioramento della scalabilità e della flessibilità operativa. La discontinuità generata dalla pandemia Covid-19 ha dimostrato l’importanza di essere preparati a gestire i cambiamenti. Molti dirigenti sono chiamati a far fronte alle fluttuazioni della domanda, a sostenere i dipendenti nel lavoro a distanza e tenere conto della necessità di ridurre i costi. Lo studio rivela anche che la maggior parte delle organizzazioni sta modificando in modo permanente la propria strategia organizzativa.

Mettere in atto queste nuove strategie potrebbe richiedere un’infrastruttura IT più scalabile e flessibile. Gli Executive si sono già attivati su questo fronte. Secondo la ricerca, la tecnologia cloud registrerà una crescita del 20% nei prossimi due anni. Inoltre, i dirigenti migreranno in cloud un numero sempre maggiore di attività, tra cui il customer engagement e il marketing.

L’accelerazione della trasformazione digitale

Adozione di intelligenza artificiale, automazione e altre tecnologie esponenziali per rendere i flussi di lavoro più intelligenti. La pandemia Covid-19 ha causato l’interruzione di molti flussi di lavoro e di processi critici che erano al centro delle organizzazioni. Tecnologie come l’intelligenza artificiale, l’automazione e la sicurezza informatica possono rendere i flussi di lavoro più intelligenti, reattivi e sicuri. Lo studio rivela inoltre che:

  • La tecnologia AI avrà un ruolo sempre più prioritario, e registrerà un incremento del 20%
  • Il 60% dei dirigenti intervistati ha già accelerato l’automazione dei processi e nel corso dei prossimi 2 anni questa riguarderà tutte le funzioni aziendali; gli italiani, in linea con lo scenario globale, prevedono di introdurre l’automazione in tutte le aree aziendali, con particolare riferimento a quella degli acquisti, dei rischi, della supply chain e della R&S.
  • Il 76% dei dirigenti intervistati prevede di dare la priorità alla sicurezza informatica, che duplicherà il valore rispetto all’attuale.

L’accelerazione della trasformazione digitale

Si assiste a un incremento degli investimenti in cloud, AI, automazione e altre tecnologie esponenziali. Per questo, secondo IBM, è fondamentale tenere conto delle necessità di chi ne fruisce, come ad esempio i dipendenti, garantendo un’esperienza positiva a favore di innovazione e produttività.

La sicurezza sul lavoro, che fino a 2 anni fa rappresentava una priorità per il 2% dei top manager italiani, è destinata ad accrescere progressivamente la sua importanza. Se oggi è oggetto di particolare attenzione da parte del 18% dei dirigenti italiani, si prevede che nel 2022 possa arrivare al 53%.

Guidare, coinvolgere e abilitare in modo nuovo la forza lavoro. Lo studio rivela una rinnovata attenzione verso le persone durante la pandemia. Questo ha portato i dipendenti a lavorare al di fuori dei contesti tradizionali e affrontare situazioni di stress e incertezza. Lo studio IBV dimostra come la pandemia abbia modificato le aspettative dei dipendenti nei confronti dei loro datori di lavoro, chiamati ad esercitare un ruolo attivo nel contribuire al benessere fisico e mentale. Così come nel fornire la competenza necessaria per imparare a lavorare in modo diverso. Gli Executive collocano il benessere dei dipendenti tra le loro massime priorità.

Digitalizzazione e benessere

In questo contesto secondo IBM è fondamentale la presenza di dirigenti che mettano al primo posto il benessere dei dipendenti. I leader empatici sono in grado di incoraggiare la responsabilità personale e stimolare i dipendenti a lavorare in team, applicando metodologie Agile e di Design Thinking e strumenti e tecniche di DevOps. Le organizzazioni dovrebbero anche considerare l’adozione di un modello olistico e multimodale di sviluppo delle competenze per aiutare i dipendenti a sviluppare le abilità comportamentali e le tecniche necessarie per lavorare nella nuova normalità e promuovere una cultura dell’apprend