SSD e storage per NAS, prestazioni e affidabilità con WD RED

Lo storage moderno offre maggiori capacità, ma anche superiore durata nel tempo e affidabilità: in test i nuovi WD RED in formato meccanico da 3,5” e SSD da 2,5”.

La continua rincorsa verso prestazioni e capacità sta portando le unità in commercio a un continuo miglioramento sotto ogni punto di vista. Rispetto a qualche anno fa, ci troviamo di fronte a dispositivi più robusti e silenziosi, capaci di minimizzare le vibrazioni e aumentare la resilienza in ambienti storage ad alta densità.

È il caso di prodotto in prova, unità molto diverse tra loro, ma appartenenti alla medesima famiglia WD RED.
Ormai da molti anni, l’azienda ha identificato con il colore rosso i dispositivi che sono stati messi a punto per essere integrati in apparati di stoccaggio dati NAS, o Network Attached Storage. Parliamo di una categoria di prodotti sempre più apprezzati, a più livelli.

Non sono più solamente le aziende a dotarsi di NAS per il backup e numerose altre funzionalità, ma anche le imprese più piccole, i singoli professionisti e persino gli utenti home.
Questo perché, nel tempo, gli storage di rete sono diventati via via più accessibili e appetibili, ma anche perché il volume di dati che ognuno di noi genera ogni giorni è in costante ascesa. Proprio per archiviare foto, video, documenti o ogni sorta di file, nascono strumenti come i NAS e i supporti fisici in cui sono stoccati i singoli documenti: gli hard disk e, più recentemente, i drive Solid State o SSD.

SSD e storage per NAS

Per la prova in oggetto, WD ci ha fatto arrivare due unità meccaniche WD140EFFX da 14 TByte e i recentissimi WD RED SA500 WDS400T1R0A, SSD in formato 2,5” da ben 4 TByte. Entrambe le linee di prodotto si caratterizzato per l’elevata affidabilità e per l’interfaccia di connessione Serial Ata.

La versione magnetica WD RED da 14 TByte rappresenta, al momento, il top del listino per allestire NAS fino a un massimo suggerito di 8 bay drive. Questa unità incorpora un firmware dedicato (NASware 3.0), messo a punto per aumentare prestazioni, compatibilità e affidabilità del dispositivo.

La logica di funzionamento assicura funzioni automatiche di recovery in caso di errore. Si tratta di una caratteristica molto importante in ottica di funzionamento aggregato di più drive. Quando si realizza un array RAID è infatti necessario che i dischi lavorino in modo sincronizzato, dato che un inconveniente a uno o più dischi potrebbe inficiare la disponibilità dei volumi contenuti.

Questo modello adotta un motore a 5.400 RPM e vanta meccanismi di spostamento delle testine particolarmente silenziosi. L’unità raggiunge i 29 dB(A) in fase di seeking e appena 20 in idle.
Nonostante un regime di rotazione non particolarmente alto, WD140EFFX può raggiungere performance dichiarate di 210 MB/s, anche in virtù dei 512 MByte di cache integrati.
Il disco supporta NCQ, Advaced Format e si distingue per indici di affidabilità sopra la media. Può infatti supportare oltre 600mila cicli di accensione/spegnimento, con un tasso di scrittura di 180 TByte all’anno e un MTBF di 1 milione di ore.

SSD e storage per NAS: 14 TByte e tanta velocità

Alla prova dei fatti, questo drive stupisce per le performance rilevate, con picchi di 231,9 MB/s in lettura lineare e 226,2 MB/s in scrittura lineare.

Se sottoposto a schemi di accesso tipici di software multimediali e di produttività, il disco mantiene velocità di 185 MB/s e 191 MB/s.

Grazie al generoso buffer, questa unità raggiunge le massime prestazioni con qualsiasi dimensioni dei blocchi di dati da spostare, dai 4 KByte a salire. È perciò indicato per archiviazione e movimentazione frequente di file di grandi dimensioni e archivi.

WD RED SA500 WDS400T1R0A rappresenta il più capiente tra gli storage SSD da 2,5” di WD. Questa gamma si affianca ai veloci drive solid state in formato M.2.
La variante in prova nasce per accelerare le prestazioni di NAS moderni, dotati di connettività a 2,5 Gbps, 5 Gbps, 10 Gbps e oltre.

Questi modelli possono essere aggregati in RAID dedicati oppure essere utilizzati come caching SSD di array più capaci. Per questo motivo gli SSD per NAS di WD sono ideali per ambienti multi-user, file di grandi dimensioni (video, foto, database) e per attività di editing di alto profilo (4K, 8K streaming).

WD RED SA500

Il formato standard da 2,5” e 7 mm di spessore, unitamente all’interfaccia Serial Ata 3, li rendono facili da installare e ampiamente compatibili in una moltitudine di possibili scenari.
Per questo modello, WD evidenzia performance di 560 MB/s in lettura e 530 MB/s in scrittura. Il drive è certificato per scritture continuative sino a 2.500 TByte e per 2 milioni di ore MTTF.

La tecnologia solid state porta con sé consumi moderati in ogni condizione d’uso, con 60 mW se attivo e fino a un massimo di 3 W in lettura. Grazie ai consumi ridotti e all’assenza di parti in movimento, WD RED SA500 non produce rumore e vibrazioni, e può operare fino a un massimo di 70°C.

SSD e storage per NAS, performance

Questo SSD raggiunge performance misurate di 554,9 MB/s in lettura e 523,4 MB/s in scrittura, mantenendo un elevato livello di prestazioni anche lavorando con profondità di accesso elevate. Ipotizzando carichi di lavoro non lineare è possibile mantenere velocità costanti sempre sopra i 420 MB/s.

Considerando la natura dei dischi e la progettazione per dispositivi NAS, abbiamo verificato la velocità raggiungibile ipotizzando uno schema di rete a 10 GbE. Oltre al nostro server di riferimento con connettività PCI Express, abbiamo usato switch a 10 Gbps e il NAS TS-963X, gentilmente inviatoci da QNAP.

SSD e storage per NAS: realizzando array RAID 0 con ciascuna coppia di dischi abbiamo raggiunto prestazioni decisamente interessanti, ideali per ambienti che richiedono throughput elevati. I volumi residenti sui dischi magnetici WD WD140EFFX hanno registrato velocità di accesso sino a 489 MB/s in lettura e scrittura. Lavorando sullo storage SSD il picco di prestazioni che abbiamo raggiunto è stato di 593 MB/s in lettura e 602 MB/s in scrittura.

Pur trattandosi di una configurazione interamente vocata alle performance e che non garantisce la sicurezza del dato, i risultati ottenuti sono decisamente convincenti. Una simile configurazione potrebbe essere modificata, in presenza di più drive, garantendo prestazioni e protezione dati, per esempio abilitando uno schema RAID 10, oppure la replica permanente su device NAS secondari RAID 1.