Intel e il PC del futuro: portatile, intelligente, sempre pronto

Intel e il PC del futuro: portatile, intelligente, sempre pronto

Sono anni che i notebook si somigliano un po’ tutti. Finalmente le cose stanno cambiando: Intel propone una visione per un PC del futuro sempre pronto all’uso.

A parte il mostruoso aumento delle prestazioni, i PC di oggi non sono poi tanto diversi dai loro “antenati” di venti o anche trent’anni fa. Sono più piccoli, più veloci, più capienti, ma si manovrano più o meno allo stesso modo. Questo perché la maggior parte dei produttori si è sempre concentrata sulla prestazione pura, e raramente si è avventurata nella sperimentazione di nuove formule.

Alcuni marchi erano arrivati in pratica ad affidare l’evoluzione dei loro PC alla sostituzione del processore e poco altro, con i notebook che miglioravano di prestazioni in base al ritmo del tic-toc dei progettisti di chip Intel. Da qualche anno, però, la musica è cambiata. Sarà stato il successo di macchine alternative come i tablet o gli smartphone, che hanno dimostrato che ci sono molti compiti che possono essere svolti meglio da dispositivi impostati in modo diverso dal classico PC o notebook. Sarà che nel segmento delle CPU Intel comincia a sentire il fiato sul collo da AMD e, in prospettiva futura, da ARM. Sta di fatto che da qualche anno il colosso di Santa Clara ha cominciato a spingere per un cambio di mentalità, spostando il focus dell’attenzione dal semplice processore all’architettura, alla piattaforma, all’ecosistema, incoraggiando i suoi clienti a cercare una visione di più ampio respiro sul “come dovrebbe essere fatto un notebook”.

E dopo i primi esperimenti con Centrino, e poi con gli Ultrabook, ha lanciato al CES di Las Vegas un nuovo programma di innovazione per i laptop, che va sotto il nome di Project Athena e che conta già oltre 100 aderenti, fra i quali parecchi hanno già messo sul mercato notebook validati in grado di soddisfare i requisiti tecnici stabiliti, rispondendo alle esigenze degli utenti.
Al momento i modelli validati sul mercato sono già 17, arrivano da produttori come Dell, Hp, Lenovo, Asus, Acer, Samsung, e si riconoscono grazie a un identificatore grafico che recita “Engineered for Mobile Performance”. Queste macchine sono state rese possibili fra l’altro dall’arrivo dei processori Core di decima generazione, veri e propri SOC a 10 nm che integrano funzioni di IA, la nuova architettura grafica Iris Plus, connettività wi-fi 6 (Gig+) e il bus Thunderbolt 3.

Intel e il PC del futuro: portatile, intelligente, sempre pronto

Cosa è Project Athena
Project Athena non è una piattaforma di riferimento, non è un’architettura, non potremmo nemmeno definirlo semplicemente uno standard. È, come detto sopra, un programma di innovazione. Alla base di Project Athena troviamo sei indicatori fondamentali chiamati “Key Experience Indicator” (KEI), ossia “indicatori chiave dell’esperienza d’uso”, che sono stati sviluppati come metriche ingegneristiche focalizzate sull’utilizzo quotidiano e reale dei laptop. Non più quindi prestazioni su potenziali tipologie di utilizzo, ma funzionalità che scaturiscono dall’analisi delle modalità concrete d’uso. I sei indicatori – che sono Azione istantanea, Prestazioni e reattività, Intelligenza, Durata della batteria, Connettività e Design – sono frutto di numerose analisi condotte da Intel insieme a un team che comprende non solo ingegneri, ma anche sociologi.

Queste analisi hanno individuato le diverse “tipologie” di utenti che non si riferiscono banalmente alla molteplicità di consumatori, ma a specifiche categorie. Ciascuna di queste ha un proprio contesto tipico di interazione col PC, che di riflesso, detta le modalità d’uso del dispositivo posseduto.

A confermare la validità dell’analisi, una recente ricerca di GFK sulle modalità di acquisto, secondo la quale oggi il consumatore – che usa i dispositivi elettronici nel tempo libero o per lavoro – sceglie il proprio computer in base a vari fattori, che non vengono più considerati singolarmente, ma confluiscono in quello che oggi l’industria chiama “esperienza utente”. Secondo GFK, emerge chiaramente come la facilità di utilizzo sia per oltre il 52% dei consumatori (il 40% nel 2015) uno dei principali fattori d’acquisto. L’importanza di poter essere sempre raggiungibili è un fattore chiave per oltre il 42% dei consumatori (il 37% nel 2015), mentre la personalizzazione, ossia la capacità del device di adattarsi alle esigenze è imprescindibile nella scelta del PC per oltre il 40% dei consumatori (il 32% nel 2015). Infine, la rilevanza delle esperienze è fondamentale per il 50% degli utenti (il 42% nel 2015), una percentuale che cresce se si considerano i gamer, da sempre più esigenti.

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Al centro, Nicola Procaccio, Country Lead Intel Italia.

Nicola Procaccio, Country Lead Intel Italia
Il PC del futuro richiederà un’evoluzione continua e Project Athena punta proprio a conseguire questo, attraverso un programma di innovazione che coinvolge tutti gli attori dell’ecosistema per introdurre sul mercato laptop che racchiudono il meglio della tecnologia di nuova generazione, come 5G e AI, e appositamente creati per venire incontro alle reali esigenze degli utenti e dei loro modelli di utilizzo. Il nostro concetto di PC è un dispositivo che portiamo sempre con noi e che ci assiste per consentirci di concentrarci e svolgere il nostro lavoro o qualsiasi altra attività al meglio, anche quando siamo in movimento.
Siamo convinti che le specifiche tecniche targate Project Athena faranno la differenza, perché mai come prima d’ora coprono, già a livello di componentistica, un set di caratteristiche necessarie per dispositivi moderni e avanzati. Un allineamento fin dalle fasi preliminari della progettazione, che assicureranno durata della batteria oltre le nove ore in uso normale e in condizioni reali, reattività istantanea, integrazione dell’intelligenza artificiale e della connettività di ultima generazione – tutto all’interno di design sottili e leggeri.

NUC di decima generazione
Project Athena non è l’unica piattaforma che Intel ha mostrato agli intervenuti dell’Intel Experience Day, tenutosi a Milano a metà dicembre. C’erano novità anche per i desktop, in particolare per quelli piccolissimi della famiglia NUC: veri e propri mini-PC che possono essere tenuti sul palmo di una mano, i nuovi NUC sono dotati di processori Intel Core di decima generazione serie U e di caratteristiche sofisticate, come la connessione Thunderbolt 3 e supporto fino a 3 display in contemporanea. Disponibili con diverse configurazioni hardware, di storage e memoria, esibiscono consumi ridotti quanto le dimensioni. Adatti per impieghi home theater, produttività home/office e casual gaming, possono sostituire un desktop quando risparmiare spazio è la vera priorità.

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Sempre alla famiglia NUC appartiene un’altra grossa (anzi, piccolissima) novità: Intel NUC 8 Compute Element. Si tratta di una piattaforma di computing completamente integrata in una piastra di dimensioni contenutissime, 65x95x6 mm (all’incirca quanto un SSD da 2,5”). Disponibile con processori dal Celeron al Core i7 Quad V-Pro, integra grafica UHD, 4/8 GByte di RAM, Wi-Fi e Bluetooth, e in alcuni modelli anche 64 GByte di storage eMMC.

Oltre alla scheda computazionale, la famiglia Element comprende anche schede di I/O e chassis dove montare il sistema, comprese versioni “rugged” interessanti per impieghi industriali.
Intel ha reso pubbliche le specifiche del connettore di Element, quindi ci si può aspettare che la piattaforma verrà usata da produttori di varie tipologie di dispositivi. Element infatti mette a disposizione una piattaforma computazionale standardizzata sulla quale basare i loro progetti nei campi più disparati: dai macchinari industriali ai robot, dalle apparecchiature medicali ai sistemi di controllo SCADA.

Uno sguardo al futuro
Ma come sarà, in definitiva, il PC del futuro per Intel? Troviamo la risposta in un documento di background dell’azienda. “Sarà più connesso, in grado di adattarsi, avrà capacità di intelligenza artificiale e design innovativo. Sarà capace di adeguarsi all’esigenza dell’utilizzatore, di essere sempre pronto all’uso e rappresentare lo strumento ideale a cui rivolgersi per concentrarsi ed essere produttivi. Quello che non cambierà è il fatto che il PC continuerà a essere la piattaforma dove le persone lavoreranno, si divertiranno, creeranno dei contenuti. Cambierà, invece, la logica con cui i PC verranno progettati, perché questa incessante corsa all’introduzione di nuove tecnologie e funzionalità all’avanguardia dovrà assolvere a un unico obiettivo: rispondere alle esigenze dell’utente odierno e futuro”.