Toshiba dimostra di credere ancora fortemente nel settore hard disk e individua nel segmento data center un importante potenziale di crescita.
Eun-Kyung Hong, Product Manager Personal Storage Division di Toshiba ha ricordato come il range di prodotti non si limiti ai soli data center: sia i dischi esterni che interni sono ampiamente presenti sul mercato consumer e business, divisi per categorie di performance. Per facilitare l’identificazione dei prodotti più idonei alle proprie necessità le varie famiglie hanno colori facilmente identificabili e nomi semplici da ricordare.
In più, Toshiba lavora molto come OEM per una ampia gamma di aziende e settori, come l’automotive.
Per quanto riguarda i dischi enterprise, sono divisi nelle famiglie MG (i modelli ad alta capacità) e AL (drive performance).
La famiglia MG ha come caratteristiche base la velocità di rotazione di 7.200 RPM, un workload di 550 TByte per anno e connessione SATA 6 Gbit/s o SAS 12 Gbit/s. La serie AL varia dai 10,5K RPM dei modelli A14SE/AL15SE fino 15K ROM di AL14SX; per evitare colli di bottiglia sono previsti con sola interfaccia SAS 12 Gbit/s.
La manage ha sottolineato il grande aumento di produzione di dati, che la stessa IDC prevede dagli attuali 33 ZByte prodotti ai 175 Zbyte entro il 2.025, con un incremento di quasi sei volte.
Almeno il 50% di questo enorme volume di dati verrà conservato su hard disk, e in particolare nei data center.
Ne consegue che, sebbene la revenue totale del settore hard disk sia in lento declino, lo stesso non si può certo dire per la gamma destinata al mercato enterprise.
Per questo Toshiba si impegna attivamente nel settore, e il nuovo drive MG08 da 16 TByte ne è un brillante esempio. Basato sulla collaudata tecnologia di registrazione CMR, questo modello permette un notevole risparmio di energia grazie all’utilizzo di elio e chassis a tenuta stagna. Le molecole di elio sono infatti più piccole di quelle dell’aria normalmente utilizzata e permettono di ridurre i consumi in maniera importante.
La manager ci ha detto infatti che è ragionevole considerare una riduzione nell’ordine del 30-40% dei Watt necessari, rispetto ad un tradizionale hard disk. Una differenza sostanziale per il mondo dei data center, abituato a ragionare in migliaia di hard disk. Minor consumi e minor calore vanno proprio nella direzione richiesta da questo mercato.
L’MTTF è particolarmente rassicurante: parliamo di ben 2,5 milioni di ore, dato che permette a Toshiba di offrire una garanzia di ben 5 anni.
Trattandosi di dischi per data center, gli MG08 sono pensati per lavorare continuamente, per gestire flussi di dati di 550 TByte annui.
In dettaglio, MG08 è basato su 9 dischi con 18 testine, per un totale di 1.778 MByte per piatto.
Una tale densità ha richiesto l’uso di TDMR (Two Dimensional Magnetic Recording). La tecnologia TDMR combina svariate testine di lettura per leggere un’unica traccia, per evitare errori (soprattutto nella fase di lettura) altrimenti quasi inevitabili.
Come ricordato, il disco è riempito con elio: una tecnologia sicuramente efficace ma che richiede un grande expertise nella implementazione, e su questo Toshiba è sicuramente leader di mercato, avendo utilizzato il gas in una varietà di situazioni come ad esempio nelle batterie (ma non solo).
Eun-Kyung Hong ha ricordato che MG08 può anche contare su un sensore interno preposto ad avvertire (tramite SMART) della eventuale diminuzione della quantità di elio, permettendo la sostituzione del disco prima di qualsiasi potenziale perdita dei dati.
Nonostante non sia specificamente pensato per chi cerca velocità estreme, le performance sono certamente interessanti per la fascia di mercato: 275 MB/s, contro i 260 del modello da 14 Tbyte. Anche il seek time è soddisfacente, 8 ms in lettura e 8,6 ms in scrittura.
Infine, la cache di 512 Mbyte è sicuramente adeguata alla grande capienza del disco.
La manager ha dimostrato molto realismo nel parlare del futuro del settore, esattamente lo stesso approccio che Toshiba ha messo in mostra con MG08. Ad esempio, lo sviluppo dei dischi meccanici da 2,5” può considerarsi terminato. Il segmento infatti è ormai compresso fra le performance disco singolo degli SSD di medesimo form factor, e la richiesta di grandi capienze non sostenibili da piatti inferiori ai 3,5”.
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Tuttavia, un test di live performance a cui abbiamo assistito ha dimostrato come una combinazione di hard disk sia in grado, per alcune tipologie di utilizzo (in particolare nella lettura sequenziale o con pochi accessi randomici) di competere e talvolta superare un sistema SSD, offrendo storage enormemente più capienti a parità di costo. Anzi, la manager ci ha fatto correttamente notare come i dischi usati nella prova non fossero neppure dei top di gamma.
Da qui al primo quarto 2020, la gamma MG08 si arricchirà con nuovi modelli, meno capienti ma anche altrettanto economici. Evidente la volontà di aggredire ogni fascia di utenti nel settore.
In chiusura, Eun-Kyung Hong ha voluto ricordare come gli hard disk stiano ampiamente soppiantando gli ormai superati tape per ciò che riguarda l’archiviazione permanente e il cold storage.