Data center all-flash: Patrick Smith di Pure Storage

La possibilità di consumare all-flash per workload non strutturati su scala Petabyte permette agli utenti di crescere insieme al proprio business.

protezione dati data center

Patrick Smith, CTO EMEA di Pure Storage, spiega come la creazione di un data center all-flash rappresenti un tipo di innovazione sostenibile e di facile accesso.

Semplicità e innovazione sono le basi su cui John ‘Coz’ Colgrove ha creato Pure Storage nel 2009 con l’intenzione di abbinare questi principi alla diffusione del flash storage per perseguire la creazione di un data center all-flash.

Una visione innovativa

Oggi i vantaggi della tecnologia flash rispetto allo storage basato su dischi legacy sono ben noti. All’epoca, tuttavia, i maggiori ostacoli alla sua implementazione erano legati ai costi di acquisto, ai costi di gestione e alla difficoltà di integrazione nel ciclo di vita dei dati.

Sono trascorsi solo pochi anni da allora e la tecnologia flash è diventata la scelta per eccellenza in qualsiasi workload sensibile alle prestazioni o alla latenza. Da quando è stata introdotta nello storage enterprise, la memoria flash ha iniziato a sostituire uno a uno i vari tier di hard disk. Le condizioni del mercato indicano che il passaggio a un data center all-flash non è più una visione, bensì una realtà.

Vi sono molte buoni ragioni per cui è arrivato il tempo dell’all-flash: gestione della crescita dei dati, parità dei costi tra flash e dischi, chiari risparmi in termini di sostenibilità. Ecco alcune ragioni per cui la tecnologia flash è destinata a far scomparire i dischi per sempre:

Crescita dei dati non strutturati

Terminare la capacità o non disporre di risorse supplementari è l’incubo di qualsiasi responsabile IT. Ricavare valore e insight da ogni minimo dato è invece la sua massima aspirazione. Si prevede che i dati non strutturati cresceranno di 10 volte prima del 2030 continuando nella loro traiettoria di aumento esponenziale. Le aziende devono considerare come utilizzarli, e la tecnologia flash cambia le dinamiche degli analytics di big data, dei data lake, delle repository di contenuti e persino delle soluzioni di backup e recovery.

Il costo delle memorie NAND

Il costo per bit delle memorie flash NAND sta scendendo molto più rapidamente rispetto a quello degli hard disk nearline. Anche se il costo per bit di un hard disk è ancora più basso rispetto a quello della memoria flash più densa esistente, vi sono tuttavia alcuni trend da tenere d’occhio nel corso del 2023. Per prima cosa tutti i principali produttori flash tier 1 stanno dimostrando quest’anno importanti aumenti di densità raggiungendo in alcuni casi oltre 200 strati di memoria NAND sovrapposti tridimensionalmente. Questo incremento di densità si tradurrà in una superiore efficienza economica oltre che in ulteriori miglioramenti nei risparmi di spazio e alimentazione all’interno dei datacenter. In secondo luogo, se le previsioni degli analisti dovessero essere rispettate, i prezzi delle memorie NAND dovrebbero scendere per la maggior parte del 2023 proseguendo una tendenza avviata a fine 2022.

Flash come scelta ambientale

Le infrastrutture dei data center rappresentano oltre l’1% dei consumi globali di energia, una quota che sta oltretutto crescendo. Le aziende sono molto più attente alle proprie emissioni di CO2 e molte di esse devono trovare delle soluzioni per ridurle. La tecnologia flash offre un contributo essenziale alla riduzione dei consumi energetici.

I dati non strutturati sono complessi e assorbono molta energia, mentre i dischi sono inefficienti e occupano spazio. Combinando le due cose scaturiscono crescenti problemi per i data center, per le bottom line aziendali e per l’ambiente.
Il consumo di energia può non essere stato un fattore determinante in passato per spostare i dataset ma, considerando la crescente imprevedibilità nella disponibilità di energia e la maggior attenzione nei confronti della riduzione delle emissioni, diventa un investimento nel futuro che non possiamo permetterci di non fare.
Come conseguenza dell’aumento dei costi dell’energia, i consumi elettrici associati all’IT sono diventati una preoccupazione non solo dal punto di vista ambientale ma anche da quello economico.
L’efficienza energetica è diventata un fattore preminente nel consentire alla tecnologia flash di raggiungere in futuro un TCO inferiore a quello dei dischi.

Automazione

Maggiori prestazioni

In alcune aziende i criteri decisionali preminenti sono quelli riguardanti i costi anziché le prestazioni. In questo caso i vantaggi prestazionali della tecnologia flash rispetto ai dischi possono comunque tradursi in benefici economici.

Innanzitutto, dal momento che le prestazioni dei dischi restano limitate anche nei workload con requisiti di performance modesti, le aziende si ritrovano spesso con capacità inutilizzata. Per quanto un disco rotante possa contenere 20TB, se le performance del sistema raggiungono 16TB si perde di efficacia nel costo per bit. La tecnologia flash non ha questo problema perché le prestazioni restano prevedibili anche all’aumentare dell’utilizzo, a differenza degli hard disk.
Secondariamente, l’ambiente storage deve essere resiliente e per questo richiede una strategia di ridondanza che eviti il rischio di perdita dei dati. Con i dispositivi flash, i tempi di ricostruzione più rapidi implicano una minor quantità di bit dedicati alle strutture di resilienza, il che conduce a un’efficienza economica superiore.
In terzo luogo, durante il backup e nei recovery successivi ad attacchi ransomware i dischi possono richiedere una quantità di tempo esagerata per ripristinare i dati. Con i sistemi basati su flash, invece, le prestazioni di ripristino più rapide significano che l’azienda può ritornare operativa prima di quanto può avvenire con le architetture legacy a disco.
Infine, una maggiore resilienza va a braccetto con una superiore affidabilità. Rispetto ai dischi meccanici, flash è semplicemente più affidabile: i dispositivi si guastano più raramente imponendo meno sostituzioni e quindi costi inferiori, meno tempo sprecato per rimpiazzare i componenti guasti, meno rischi e nessun costo di manutenzione fuori controllo a partire dal quarto o quinto anno.

La strada che conduce verso all-flash

Molte aziende sono già a buon punto nel loro percorso verso all-flash: hanno infatti implementato piattaforme storage basate su flash per i workload che richiedono maggiori prestazioni, laddove velocità significa valore di business. Si tratta di casistiche come database, cloud privati e, sempre più spesso, ambienti di modern analytics. Le aziende che si sono dotate di piattaforme all-flash moderne stanno usufruendo dei relativi vantaggi in termini di prestazioni, efficienza dei server, enorme semplificazione delle operazioni, efficienza energetica e conseguenti riduzioni dei gas serra.

Per le aziende che desiderano avviare la migrazione verso un data center all-flash, ecco alcune utili considerazioni. Occorre disporre di una solida strategia che sostenga gli obiettivi di business e valuti elementi come:

  • Analisi delle necessità di business e del relativo supporto da parte di all-flash
  • Valutazione del costo totale di possesso (TCO) e del ritorno dell’investimento (ROI) previsto
  • Valutazione dello scenario di business generale comprensivo di normative, protezione e residenza dei dati
  • Tempistiche necessarie per definire e collaudare una soluzione
  • Tempistiche necessarie per migrare i dati, compresa la valutazione sulla fine della vita utile degli apparati legacy esistenti

Inoltre, la possibilità di consumare all-flash per workload non strutturati su scala petabyte attraverso un modello su abbonamento permette agli utenti di crescere insieme al proprio business. Un modello STaaS (Storage-as-a-Service) flessibile simile al cloud dovrebbe comprendere rigidi parametri SLA (Service Level Agreement) vincolanti su tutto quanto riguarda supporto amministrativo, gestione quotidiana e consumi di energia. Da ciò consegue ulteriore efficienza operativa, allargando ancora di più il gap rispetto alle piattaforme legacy. Le migrazioni possono essere complesse ma, con il supporto del giusto vendor e del giusto partner, possono risultare indolori. Un progetto proof-of-concept permetterà alle aziende di osservare la tecnologia in azione, verificare i vantaggi e definire la soluzione adeguata.

Una visione compiuta: il flash è la scelta giusta per motivi ambientali, economici e di workload

La semplice verità è che oggi nessuno acquista più gli hard disk perché sono dispositivi migliori, ma solo perché costano meno. Sotto pressoché ogni aspetto la memoria flash risulta superiore rispetto ai dischi magneto-meccanici, e i vantaggi continuano ad aumentare nonostante il flash sia già un’opzione migliore. La tecnologia flash è diventata un’opzione adeguata per i normali workload di tutti i giorni, offrendo alle aziende un sistema migliore per gestire la crescita dei dati in maniera efficiente, affidabile e sostenibile.

Il punto di svantaggio della tecnologia flash rispetto ai dischi era nei costi, ma oggi il punto di parità tra dischi e flash è ormai imminente. In combinazione con i risparmi di energia, spazio e raffreddamento, con le superiori prestazioni e con la maggiore affidabilità, questo porterà gli hard disk a diventare presto l’opzione economicamente meno conveniente. Il sogno di un data center all-flash è diventato una realtà per le moderne aziende che sanno guardare lontano.