Idealo non accetta l’abuso di posizione dominante di Google

Idealo non accetta l’abuso di posizione dominante di Google

La richiesta di risarcimento danni presentata da Idealo nei confronti di Google prende in considerazione l’abuso di posizione dominante sul mercato di quest’ultima. Posizione dominante sul mercato da parte di Google intesa come motore di ricerca che promuove il proprio servizio di comparazione di prezzi.
L’ammontare del risarcimento danni richiesto nella causa è stimato da idealo a circa mezzo miliardo di euro (inclusi interessi) e l’azienda si riserva il diritto di aumentare questo importo nel corso del procedimento – dopo che Google avrà fornito le informazioni rilevanti. idealo si aspetta che il contenzioso giudiziario duri molti anni e passi attraverso diversi gradi di giudizio. (leggi la nostra intervista a Fabio Plebani, Country Manager di Idealo)

Per circa 10 anni, la Commissione Europea ha condotto indagini sull’illegalità della promozione di Google in merito ai propri prodotti e al servizio di comparazione di prezzi. Dal 2008, Google ha dato al suo servizio di comparazione prezzi un vantaggio illecito e anticoncorrenziale, collocandolo bene in vista in cima ai suoi risultati di ricerca e, contemporaneamente, retrocedendo le offerte concorrenti. La direzione di Google ha riconosciuto fin da subito che il servizio di comparazione di prezzi offerto da Google “semplicemente non funziona”.

Con la piena consapevolezza di queste circostanze, e senza l’analisi di queste debolezze, Google ha posizionato nei suoi risultati di ricerca il suo servizio al di sopra di quelli della sua concorrenza: “Abbiamo concordato quanto segue: * Il servizio OneBox [Product Universal] dovrebbe apparire in cima alla pagina ogni volta che il primo risultato appartiene ad un altro motore di comparazione per lo shopping…”. Pertanto, Google ha impedito ai suoi concorrenti, come idealo e altri comparatori di prodotti e prezzi, di presentare equamente i loro servizi ai consumatori.
In questo modo, l’azienda sta violando le leggi antitrust nazionali ed europee. La Commissione Europea ha quindi imposto a Google nel 2017 una multa record di 2,42 miliardi di euro e rilevato che i suoi concorrenti possono richiedere un risarcimento danni attraverso le corti nazionali.

Philipp Peitsch, AD di Idealo
La concorrenza leale su internet è possibile solo se ai monopolisti come Google non è concesso di discriminare altri operatori di mercato in loro favore. Con questo procedimento legale vogliamo mandare un segnale, ovvero che chiunque può difendersi dal comportamento scorretto di Google. La condotta di Google mette a repentaglio la varietà delle offerte dei servizi e dell’innovazione su internet e abusa della fiducia dei consumatori. Per noi, la richiesta di risarcimento danni è un passo intermedio necessario e logico come parte del nostro impegno per una concorrenza leale e una diversità nel mercato, così come per la trasparenza dei prezzi per i consumatori.

Abuso di mercato continuativo
Secondo il punto di vista di Idealo, l’abuso di Google è continuativo in quanto non sono stati fatti passi sufficienti per assicurare un trattamento equo dei servizi di comparazione di prodotti e prezzi. Google continua a posizionare i propri servizi in cima ai risultati di ricerca e fornisce a se stesso un vantaggio spropositato.

Il ricorso alle vie legali da parte di Idealo è quindi un passo logico e la necessaria conseguenza alle conclusioni della Commissione Europea nell’ambito degli sforzi di idealo verso una competizione imparziale ed una trasparenza dei prezzi per i consumatori. idealo continua a seguire da vicino i procedimenti in corso della Commissione Europea contro Google e, per via della sua società sussidiaria Visual Meta (Ladenzeile.de), partecipa anche come terzo interveniente contro l’appello di Google davanti al Tribunale dell’Unione Europea – insieme alla Repubblica Federale di Germania, il BEUC (Ufficio europeo delle Unioni dei consumatori), e molte altre società e associazioni di imprese colpite.