Con Marco Bubani, Direttore Innovazione di VEM sistemi, parliamo di Industry 4.0 e dell’evoluzione delle reti, dagli uffici alle fabbriche intelligenti di domani.
– Secondo Vem sistemi, come evolverà la situazione italiana in termini di digitalizzazione, interconnessione e reti industriali?
La situazione italiana è di grande fermento, perché si sta diffondendo la consapevolezza che la connessione e il mettere a fattor comune l’enorme mole di dati che la fabbrica genera è, a tutti gli effetti, vincente. Questo non è scontato, perché fino a qualche tempo fa, in alcuni comparti come il farmaceutico e il ceramico l’idea di rendere il processo interconnesso veniva visto come un rischio così grande che si preferiva lasciare l’intero scomparto “scollegato”.
La digitalizzazione che sta contaminando un po’ tutti i settori delle aziende, non solo la produzione, oggi è vista come un fattore comune che può generare competitività. I dati devono essere raccolti in sicurezza e trasformati in informazioni. Ciò implica il confronto tra culture distinte: fabbrica, operation e IT. I comparti in gioco hanno un grande potenziale innovativo, se presi singolarmente, ma hanno potenzialità enormi se aggregati.
In fabbrica si generano i dati, attraverso le macchine della linea di produzione, o adottando sensori dedicati. Il trasporto sicuro dell’informazione, che è uno dei nostri focus, passa da una rete dedicata (sarebbe impensabile abbinarla alla convenzionale rete degli uffici). Tale network deve essere costruito e progettato appositamente per la fabbrica, un ambiente che ha delle esigenze specifiche. Per esempio, le macchine adottano telecamere ad alta risoluzione e, pertanto, occorre una rete ad alte prestazioni, affidabile e adeguatamente protetta. Questa infrastruttura deve garantire la possibilità di raccogliere tutte le informazioni dal campo e, quando occorre, deve rendere accessibile l’analisi in loco real-time.
Noi siamo un system integrator che arrivano dal segmento IT ma ci siamo messi a studiare le dinamiche delle Operation Technology, per capire come le nostre tecnologie possano realmente abilitare il cambiamento. Servono soluzioni o piattaforme end-to-end di “integration machine to MES” e si rende necessario l’affiancamento con gli sviluppatori di software per la fabbrica. Per esempio, l’accesso remoto per la manutenzione è un tema molto dibattuto, perché implica la presenza di importanti condizioni circa la sicurezza della rete e della connessione stessa (VPN). In un contesto di produzione le dinamiche sono diverse dal mondo IT: alcune volte viene richiesta la gestione di una VPN tramite token magnetico, un dettaglio che semplifica l’interazione da parte dell’operatore a bordo macchina.
Portiamo, per esempio, la videoconferenza in fabbrica, per poter riprendere immediatamente il modello o il prodotto in fase di prototipazione e condividerlo con il cliente. Ciò velocizza l’intero processo e migliora l’efficienza dell’azienda.
– Come cambierà la sicurezza in fabbrica?
Si tratta di un aspetto molto importante, che non può prescindere da specifiche normative e best practice. In questo senso, noi siamo certificati IEC 62443. La segmentazione della rete sarà ancora più determinante: le macchine devono infatti parlare solo con gli elementi abilitati e tutto il traffico da e verso la fabbrica dovrà essere scrupolosamente controllato.
Il monitoraggio del traffico è un elemento chiave, per innalzare il livello della sicurezza e intervenire in modo proattivo, prima che gli attacchi di verifichino. La fabbrica intelligente amplia la superficie attaccabile di ciascuna imprese; proprio per questo servono policy precisa e una maggiore consapevolezza da parte di tutti. Lato aggiornamenti, è importante determinare procedure e modalità di update degli apparati della fabbriche che, naturalmente, hanno tempi e modi operative ben diversi dall’ufficio.
– Quali saranno le evoluzioni del mercato nel 2019?
Anche in questo caso c’è molto interesse relativamente ai nuovi sistemi di produzione e ai processi di trasformazione digitale. VEM sistemi ha avviato un percorso di certificazione con gli OEM, per poter interagire direttamente con le macchine e interloquire con i progettisti interni agli stabilimenti. Tutto ciò permetterà di sviluppare e realizzare una vera “dorsale digitale” su misura. Oltre a una maggiore interoperabilità, tale piattaforma garantirà stabilità della rete e della produzione. Tutto ciò sarà ancora più importante con l’avvento dell’automazione spinta.
– Quali sono i vostri clienti tipo?
Lavoriamo principalmente con il settore manifatturiero senza particolari distinzioni in termini di dimensione aziendale. Il settore del packaging, della ceramica e del farmaceutico, elettromedicale sono i settori dove stiamo lavorando maggiormente.
– In sintesi, come vede il mercato manifatturiero italiano?
La piccole e media impresa costituisce il fulcro delle attività del nostro Paese, con luci e ombre. L’aspetto positivo è che sta aumentando la consapevolezza che l’ICT può essere l’abilitatore di una maggiore competitività. Fra non molto, il supporto e l’integrazione digitale saranno lo standard; senza questi prerequisiti si corre il rischio di rimanere tagliati fuori dal mercato.
La nota dolente è che, ancora oggi, il dialogo tra le persone in fabbrica e l’IT è molto difficile. I due comparti lavorano parallelamente, sena interagire in modo adeguato e senza comprendere appieno le esigenze e le priorità reciproche.
– La partnership con Cisco: perché questa scelta?
L’azienda ha più di 30 anni e quando abbiamo cominciato a ragionare su una rete che potesse diventare un elemento aggregante, abbiamo pensato a Cisco. Noi siamo cresciuti con Cisco sempre al nostro fianco. Essere esperti dei prodotti Cisco significa essere esperti di rete in generale.
Portare questa expertise in fabbrica significa potersi misurare con le sfide di questo settore con le giuste basi, anche se questo ambiente è molto diverso dai consueti canoni operativi. Secondo il nostro giudizio, Cisco propone delle soluzioni per la rete di fabbrica che, in questo momento, sono interessanti e vincenti.