Abbiamo preso parte alla 17esima edizione dell’IT Forum; un’occasione di incontro con i protagonisti del settore, per parlare di Digital Transformation e non solo.
Per l’occasione, Andrea Farinet, Presidente del Socialing Institute, ha aperto i lavori ringraziando i vari partner e parlando, per l’appunto, di digitalizzazione e trasformazione delle imprese.
Secondo indagini Gartner, solo il 7% delle aziende italiane ne fa davvero uso. Stando all’esperienza riportata da Farinet, a frenare la trasformazione digitale in Italia è spesso il “concetto stesso di trasformazione”, prima ancora che lo strumento digitale con cui farlo. Inoltre, nel 47% delle aziende italiane, lo skill shortage informatico rende ancora più arduo il percorso.
Eppure, avendo la Digital Transformation come visione strategica, è possibile ottenere risultati incredibilmente migliori: fino a 7 volte le performance ottenibili da chi operi in modo tradizionale. Ovviamente, conclude Farinet, la digitalizzazione comporta anche una serie di complessità e di rischi importanti ed è quindi vitale avere una comprensione completa del mondo che ci si appresta ad affrontare.
A10 Networks ha aperto i lavori con l’introduzione di Gunter Reiss, Vice President Worldwide Marketing and Business Development. Reiss ha concordato con Farinet sul problema relativo allo skill shortage, ricordando le tecnologie di machine learning e intelligenza artificiale, come fattore mitigante.
Mauro Ballerini, Area Vice President Southern Europe and Africa, sottolinea (con ottime ragioni) quanto il passaggio verso il cloud sia vitale per l’esistenza stessa di molte aziende. Le soluzioni di A10 Networks, in tema di load balancing (fattore critico nel multi-cloud, ad esempio) calzano davvero a pennello e, insieme agli Harmony controller, sicuramente metteranno la società in ottima posizione nello sviluppo del business nel prossimo futuro.
Per Arcserve, ha preso la parola Fulvio Generoso, Business Development Manager Italia. Il manager, come gli altri relatori, ha convenuto sul tema dell’impreparazione alla digital transformation. In sintesi, la trasformazione comporta una serie di vantaggi evidenti, come agilità e velocità, ma anche una serie di rischi, legati allo stesso strumento informatico cui si appoggia. La cyber security, continua Generoso, deve evolvere di conseguenza: il dato, nella digital transformation, deve essere sempre disponibile; anche un breve periodo di indisponibilità non è accettabile.
Nel tempo, la stessa Arcserve si è evoluta e offre ora una gamma completa di soluzioni per il cloud. Generoso riporta la propria esperienza di rapporto con i clienti: molti, infatti, continuano a temere di “perdere” il controllo dei propri dati affidandoli a soluzioni cloud; per rassicurare questi clienti (non pochi, in Italia) Arcserve offre soluzioni estremamente personalizzate: anche l’elemento psicologico gioca un proprio ruolo.
Arrow ECS è rappresentata da Stefano Rossini, Division Director Networking & Infrastructure e Roberto Branz, Division Director Security & Cloud.
Entrambi hanno concordato nel ricordare che il passaggio al cloud comporti un cambio di prospettiva: pensare di voler “possedere” non solo il dato, ma anche il contenitore fisico, oggi ha poco senso. Il cliente, rivelano i manager Arrow, ha spesso bisogno di essere anche affiancato in questo percorso; sovente le aziende clienti sono prive delle competenze necessarie per fare le scelte più idonee. Non a caso, la stessa Arrow ECS, tramite una propria piattaforma, permetterà ai propri partner di offrire soluzioni cloud ai clienti, con i quali hanno nel tempo costruito un rapporto fiduciario. Un passaggio non secondario, continua Branz, dato che i grandi operatori cloud vendono anche direttamente al cliente finale. L’offerta di Arrow, quindi, consente ai partner di canale di poter offrire ulteriori servizi. È evidente che, seppure in forte ritardo, anche le aziende italiane andranno nel cloud e Arrow ECS sarà in prima linea in questo mercato.
Centro Computer è intervenuta a IT Forum nella persona di Roberto Vincenzi, Vicepresidente. La stessa azienda emiliana, rivela Vincenzi, sta adottando in questi mesi un nuovo ERP aziendale cloud, oltre a lanciare ad inizio 2019 il proprio nuovo portale. Scherzando, ma non troppo, Vincenzi ha sottolineato che, a fronte di investimenti per il 90% rivolti a promuovere soluzioni cloud, la risposta cliente ha un rapporto decisamente inverso! La solidità di Centro Computer, tipicamente emiliana, è ben espressa da Vincenzi; la sensazione di grande affidabilità che ha saputo trasmettere, sarà un fattore chiave in questo periodo di grandi cambiamenti tecnologici.
Qualys ha aperto la seconda parte della giornata; Emilio Turani (Managing Director Italia, Spagna, Portogallo e Central Eastern Europe) ha rivendicato la forte fiducia di Qualys verso il cloud, su cui lavorava ancora prima che si facesse strada la definizione stessa. Grazie a questo know-how di lungo corso, Qualys è un pioniere anche in tema di security-as-a-service per il cloud.
Marco Rottigni, Chief Technical Security Office EMEA, ricorda l’importanza di studiare attentamente le soluzioni necessarie prima di implementarle: i costi necessari a correggere errori di valutazione, sono sicuramente ben più rilevanti. Qualys fornisce un grandissimo contributo, aiutando i clienti a comprendere il reale stato dell’arte, perché non esiste sicurezza che possa prescindere dalle vulnerabilità preesistenti. Il futuro prossimo di Qualys vedrà sicuramente M&A di aziende particolarmente innovative e partnership, che permettano alla società di offrire soluzioni sempre più complete. D’altronde, conclude Turani, Qualys ha l’innovatività di una startup e, al tempo stesso, la solidità e la capillarità di una azienda dal lungo passato.
Marco Bossi, Managing Director Italia di Talentia Software, offre un punto di vista interessante, perché proveniente dal punto di vista di una azienda leader del settore HR. Bossi sottolinea, infatti, l’importanza per le aziende di rinnovare i modelli organizzativi interni; poter attrarre le migliori risorse è oggi più che mai vitale, in un periodo di forse skill shortage.
I nuovi paradigmi di comunicazione e di strumenti tecnologici introducono una vera e propria cultura dell’innovazione che non si limita al reparto IT, ma investe tutto il modello di gestione del business e delle persone. Cambiare è necessario per continuare a competere sul mercato, pena l’immediato invecchiamento dell’organizzazione, la perdita di efficacia nei processi di business e di supporto, l’impossibilità di attrarre e trattenere le persone giuste.
Talentia, continua Bossi, è perfettamente consapevole delle esigenze dei clienti. Proprio per questo, offre soluzioni su misura, in grado di soddisfare la propria customer base, guidandola nel mondo sempre più complesso delle HR.
Sonicwall è rappresentata da Fabrizio Cirillo, Senior Manager Channel Sales Italy. Cirillo ha ricordato come, dal 2016, la società sia tornata autonoma, dopo un quadriennio di proprietà Dell, che comunque rimane un partner commerciale primario. Con core business su medie e piccole imprese, Sonicwall dimostra di avere chiaramente presente il proprio mercato e le sue esigenze; la sfida è sicuramente aggredire il mercato large enterprise, adeguando ed evolvendo le soluzioni per rispondere alle richieste di una clientela diversa, come ad esempio sistemi di sandboxing e-mail. Nella prospettiva di Sonicwall, continua Cirillo, il cliente sta mostrando una discreta intenzione di investire nella sicurezza, dopo lunghi anni di percezione sicuramente superficiale, verso questo tema.
Vertiv, per cui parla Stefano Mozzato (Country Manager Italia), rileva quanto l’edge computing rivoluzioni la prospettiva informatica, in particolare in un Paese come il nostro, che tuttavia sconta spesso carenza di connettività. Questo è probabilmente destinato a cambiare in tempi molto rapidi, l’edge computing offre troppi vantaggi per essere ignorato. La continuità di servizio, ad esempio, è ovviamente un grande valore aggiunto. Ed è proprio per questo che Vertiv presenta soluzioni come VR Rack e Geit rPDU, per garantire alimentazione e monitor di potenza accurati fino all’1% di precisione, potendo (ad esempio) sfruttare la potenza accumulata dalla rete elettrica locale, nei Paesi dove questo è possibile (purtroppo, non ancora nel Bel Paese), garantendo anche un ritorno economico al data center.
Nel corso dell’evento è risultata particolarmente evidente la presenza di un unico filo conduttore: la certezza della necessità di applicare la Digital Transformation, condizione indispensabile per sopravvivere nel mercato, contrapposta dalle forti resistenze al cambiamento esercitate dal mondo aziendale. Se c’è una cosa di cui l’Italia non ha davvero bisogno, è proprio accumulare ulteriore ritardo nei confronti dei nostri competitor internazionali. Sarà anche grazie allo sforzo congiunto dei nostri interlocutori, se potremo iniziare una doverosa e vitale rincorsa.