Lenovo e High Performance Computing, un binomio vincente

Lenovo e High Performance Computing, un binomio vincente

Lenovo continua a crescere e si dimostra particolarmente attiva nel settore HPC e nella fornitura di piattaforme per i principali sistemi di calcolo della TOP500.
Lenovo è una realtà che sicuramente non ha bisogno di introduzioni; chiunque riconosce nel gigante asiatico una azienda leader mondiale nel mondo dei personal computer.

Tuttavia, sarebbe sicuramente (e di molto) riduttivo, pensare a Lenovo esclusivamente come a un produttore di PC: Lenovo è, infatti, molto attiva e in grande crescita nel mondo HPC, potendo dare libero sfogo a tutte le capacità hardware e software di cui è capace, trattandosi di un settore in cui non è certo il prezzo il principale fattore, bensì le performance.

E in questo, Lenovo ha dimostrato di saper eccellere, addirittura anticipando i propri stessi piani: come ha infatti dichiarato Kirk Skaugen, Presidente di Lenovo Data Center Group, l’obiettivo era di diventare i primi fornitori al mondo per sistemi di calcolo TOP500 nel 2020. I fatti hanno dimostrato quanto Lenovo sia efficace nel superare anche se stessa, ed è infatti con orgoglio che, Alessandro de Bartolo, Country General Manager per l’Italia di Lenovo Data Center Group, ha annunciato di aver appena raggiunto questo ambizioso traguardo.

Un successo che è l’ennesima dimostrazione tanto della determinazione, quanto della grande capacità innovativa di Lenovo; qualità non sempre facilmente riscontrabili in aziende così grandi, dove spesso si punta più alla produttività che non all’innovazione. Non stupisce, quindi, sapere che Lenovo ha registrato una crescita nel settore Data Center del 44% anno su anno, e nei paesi EMEA addirittura del 66%.
Ben 117 dei 500 centri di calcolo TOP500 usano soluzioni Lenovo, con un aumento di ben 33 centri nel solo 2017, testimoniano più di molte parole la stima che Lenovo si è guadagnata sul campo, in un mondo (quello del super-calcolo) dove contano i risultati e non la popolarità di un brand.

Lenovo e High Performance Computing, un binomio vincente

De Bartolo ha ricordato come Lenovo partisse da zero in questo: solo nel 2014 (praticamente ieri) neppure uno dei centri TOP500 si avvaleva di Lenovo! Passare in così pochi anni a poter guardare tutti gli altri competitor dall’alto della prima posizione, è un validissimo motivo di orgoglio. Il gigante asiatico, comunque, certo non si siede sugli allori, e continua ad investire in nuove fabbriche anche in Europa, e in nuovi centri di ricerca e sviluppo.

Come detto, Lenovo offre grandi possibilità ai propri partner e clienti, e per consentire ai clienti di aumentare ulteriormente le prestazioni e contemporaneamente ridurre i consumi di elettricità, Lenovo ha anche annunciato questa settimana Neptune: raffreddamento a liquido, che comprende tanto la singola unità di elaborazione, quanto la stessa struttura del rack.
Ovviamente non manca la parte software, come la piattaforma Lico, giunta alla versione 5.2, che permette di avvalersi di sofisticate soluzioni di intelligenza artificiale .
Fra i progetti concreti che vedono protagonisti i supercomputer di Lenovo, citiamo ad esempio il neonato CRESCO6, facente parte del progetto Marconi, e che con i suoi 700 TFLOPS è il supercomputer più performante del Sud Italia.
A livello internazionale, ricordiamo fra gli altri (numerosi) SciNet, il più potente supercomputer canadese e impiegato nello studio dei cambiamenti climatici, o il Leibniz-Rechenzentrum (LRZ) – Centro di super-calcolo a Monaco di Baviera, Germania; le tecnologie di raffreddamento ad acqua calda Direct-to-Node di Lenovo hanno ridotto il consumo di energia nell’impianto del -40%; gli scienziati conducono simulazioni di terremoti e tsunami per prevenire meglio la possibilità di futuri disastri.

Potrei citare altri esempi virtuosi, ma preferisco usare questi dati come risposta concreta a chi vede nelle AI solo dei fantomatici nemici dell’umanità, probabilmente troppo affezionati ad un certo filone hollywoodiano, piuttosto che calati nella realtà. I fatti dicono altro: ci raccontano come grandi player del settore, Lenovo in testa, stiano dando un grande contributo alla ricerca scientifica, offrendo strumenti integrati hardware/software di potenza sempre maggiore, e che permettono di raggiungere risultati impensabili anche solo pochi anni fa.