ServiceNow e HR, poche aziende europee investono sul digitale

ServiceNow e HR, ancora poche le aziende europee che investono sul digitale

Secondo la ricerca di ServiceNow, i talenti professionali vanno attirati e quindi trattenuti in azienda con standard digitali elevati anche sul posto di lavoro. L’indagine, dedicata a “The New CHRO Agenda: Employee Experience Drives Business Value” è stata condotta da Oxford Economics, che ha intervistato 500 CHRO a proposito dei cambiamenti della natura del lavoro e l’impatto sulle performance di business. Il campione è basato in Austria, Francia, Germania, Giappone, Italia, Olanda, Nuova Zelanda, Regno Unito, Singapore, Spagna, Svezia, Stati Uniti ed è rappresentativo di una vasta gamma di settori B2B e B2C.
La ricerca riporta le tendenze in Nord America, Europa, Asia e in settori specifici, come ad esempio il finance e la sanità. Contiene anche una roadmap per la digital transformation dell’esperienza dipendente.

Rodolfo Falcone, AVP Mediterranean ServiceNow
I talenti migliori si aspettano un’esperienza digitale positiva sul luogo di lavoro. I più bravi possono lavorare ovunque e per questo scelgono quelle aziende che adottano tecnologie avanzate, che rendono il lavoro più semplice e veloce. Ci troviamo in un momento di svolta e i responsabili delle risorse umane stanno creando nuove esperienze per i dipendenti. Avere un bell’ufficio e dei benefit non è più sufficiente, i dipendenti vogliono un’esperienza digitale che permetta loro di lavorare meglio.

Negli Usa le aziende riescono ad attuare una trasformazione digitale più veloce rispetto a quelle europee e asiatiche. Un terzo (32%) dei responsabili HR in USA, afferma che il loro compito principale è rendere le risorse umane più digitali ed efficienti, mentre in Europa la percentuale scende al 20% e in Asia al 15%. Il 38% del campione statunitense afferma anche di aver aumentato gli investimenti in tecnologia digitale, mentre in Asia la percentuale è del 21% e in Europa del 19%.

Migliorare l’esperienza dei dipendenti attraverso l’utilizzo di tecnologie personalizzate, predittive e continue è al centro della trasformazione digitale. Il 56% dei responsabili HR intervistati afferma che nei prossimi tre anni l’abilità di creare un’esperienza dipendente digitale e consumer sarà sempre più importante. Solo il 6% continua a credere che si dovrà occupare di attività HR tradizionali.

Se guardiamo al nostro Paese, secondo l’indagine per l’84% dei responsabili HR italiani il senior management considera i professionisti talentuosi come una priorità, percentuale più alta in Europa.
Sono anche tra i più sicuri (58%) quando si tratta di riconoscere di aver assunto la giusta forza lavoro per raggiungere i futuri obiettivi di business, soprattutto nei prossimi tre anni (96%).
I CHRO italiani sono anche quelli che, in generale, si sentono maggiormente responsabili nel dover guidare le performance di business (76%, vs. 65% media Europea, 66% nord America e 59% in Asia). L’altra faccia della medaglia è che, nonostante l’importanza data ai professionisti, solo il 9% delle aziende campione adotta veramente una digital transformation nelle Risorse Umane e nell’esperienza dipendente.