L’idea di proporre un NAS a tre bay e, con esso, il vantaggio di poter realizzare economici array RAID 5 è certamente premiante, soprattutto in rapporto al prezzo del dispositivo.
Non di meno, se si preferisce accelerare al massimo le performance di rete, è possibile integrare due drive meccanici (RAID 0 o RAID 1) e affiancarli con un drive SSD da 2,5”, installabile grazie all’adattatore compreso nel bundle. Il sistema di caching si occupa di massimizzare le prestazioni in funzione dei file che utilizziamo più frequentemente, garantendo un accesso rapido anche ai file più ingombranti, come video e database.
L’installazione dei drive nel NAS è relativamente semplice, anche se mancano cassetti con accesso diretto. I tre slot sono infatti celati all’interno dello chassis, che può essere aperto rimuovendo le tre viti posteriori. I cestelli in materiale plastico e la logica di gestione consentono comunque una rimozione e installazione a caldo, anche se meno pratica rispetto alle comuni soluzioni con cassetti “in vista”.
Come è lecito aspettarsi da una piattaforma di questo segmento è facile saturare le risorse hardware del NAS.
Questo ci ricorda che è importante dimensionare bene l’hardware in rapporto alle funzioni che intenderemo attivare sul device.
Il guscio esterno è di materiale plastico relativamente economico, non è presente una struttura interna di supporto delle paratie pertanto, le vibrazioni dei drive e della ventola posteriore si ripercuotono sull’intero chassis. In alcuni caso il ronzio prodotto può risultare fastidioso, soprattutto in ambienti silenziosi (vedi piccoli uffici e Soho).
L’installazione e l’aggiornamento delle funzionalità avviene in modo molto rapido e alla portata anche dei meno esperti.
Per le nostre prove abbiamo adottato la consueta macchina di test con CPU Core i7-6700K, 16 GByte RAM, storage Samsung 950 PRO NVMe e ambiente Windows 10.
Lavorando con un array RAID 5 e tre dischi Seagate da 3 TByte abbiamo raggiunto prestazioni superiori ai 100 MB/s in lettura e velocità di scrittura di poco inferiori ai 70 MB/s. Abilitando la crittografia dei volumi le performance generali calano di appena il 2% – 3%.
Il TS-328 si conferma dunque sufficientemente veloce per le attività quotidiane dei piccoli uffici e per gestire condivisioni e backup. Caricando la macchina con funzioni accessorie, come per esempio Container, è facile saturare le capacità di calcolo della CPU, mentre la RAM consumata è quasi permanentemente oltre il 50%.
Se dunque stiamo cercando un NAS che possa ricoprire un gran numero di ruoli all’interno della nostra rete, il modello in prova può soddisfare svariati scenari d’impiego, anche se, naturalmente, è bene tenere in considerazione le limitazioni imposte dall’hardware.
I consumi sono risultati in media con altri storage di rete dello stesso segmento, con un assorbimento in idle di 19,9 W, circa 29,4 W quando l’unità è impegnata e fino a 69,5 W di picco.
Consumo istantaneo espresso in Watt
Nel complesso il QNAP TS-328 può soddisfare senza troppe difficoltà le esigenze della piccola impresa, offrendo un robusto storage RAID 5 e performance di buon livello.
Punteggio
82
su 100
PRO
Prezzo interessante; supporto RAID 5 e SSD cache; QTS 4.3.4 con funzionalità estese; numerose possibilità di personalizzazione; supporto snapshot.
CONTRO
Chassis migliorabile; vibrazioni e rumorosità; accesso hot swap poco agevole; manca il display; qualche limitazione hardware in alcuni casi.