Rubrikincontra la stampa italiana e svela le peculiarità dell’innovativa piattaforma di Cloud Data Management, studiata per proteggere, archiviare e abilitare l’analisi nell’hybrid cloud. Nel corso della presentazione sono intervenuti Karl Driesen, Head of EMEA Sales, Jerry Rijnbeek, Manager Engineering EMEA, e Cristian Meloni, Country Manager Italy, che hanno illustrato il posizionamento e le strategie dell’azienda per il medio periodo. Si tratta di una realtà che ha saputo cogliere i segnali lanciati dal mercato e innovare con oculatezza, all’interno di un settore in continua evoluzione, quello della gestione dati nel cloud.
Fondata nel 2014, Rubrik ha avviato un percorso di crescita senza sosta e che, in soli tre anni, ha portato la società a superare i 200 dipendenti. Ma la rincorsa al successo non termina qui, per i prossimi nove mesi il team EMEA verrà ulteriormente irrobustito, passando dalle attuali 28 unità a 86. Il volano della crescita è rappresentato dal Cloud Ibrido, nella forma di soluzioni per il backup e recovery, la replica cloud e off-site, la sicurezza degli asset e la manutenzione e gestione a tutto tondo dei dati.
Rubrik ha articolato un’offerta particolarmente estesa, veicolata dai numerosi partner dislocati sul territorio. L’obiettivo è quello di semplificare le attività di management e di backup, soprattutto oggi, dove ambienti misti e sempre più diversificati rappresentano una vera sfida per i comparti IT dei data center.
Basandosi sul concetto di “sostituzione e semplificazione”, l’azienda offre Firefly, sistemi convergenti in grado di minimizzare i problemi di orchestrazione di molteplici piattaforme, assicurando Backup Software, Backup Catalog Servers, Backup Media Servers, Globally Deduplicated Storage con archiviazione cloud archival e processi completamente automatizzati.
Un “Brik” è un appliance 2U per infrastrutture rack che include quattro nodi hardware e i necessari componenti CPU, HDD, Ethernet. La potenza del software fabric consente di scalare le potenzialità della piattaforma adottando custer distribuiti, meccanismi di scaling incrementali e una architettura paritaria, cioè priva di device master.
Questo approccio consente un facile inserimento dei dispositivi in “produzione”, senza problemi o vincoli per le VM o interferenze con le SLA previste. Secondo l’azienda, la struttura può essere resa operativa in 15 minuti, può crescere in base alle necessità, il tutto riducendo la complessità e i costi di gestione.
In prospettiva, ciò permette di massimizzare gli investimenti fatti in ambito backup, di abilitare workload secondari, accelerando le infrastrutture DevOps in ambienti cloud privati o pubblici, a tutto vantaggio del core business.
