Devid Mapelli, Solutions & Marketing Director di Dimension Data Italia, commenta per noi il recente Network Barometer Report, per approfondire i temi di security, SDN e IoT.
Secondo il Network Barometer Report, le aziende stanno rinnovando i propri apparati di rete, quali tendenze avete riscontrato in Italia?
Premessa – Trattandosi di un Report globale e in virtù della criticità dei dati raccolti non possiamo fornire dati specifici relativi ai singoli paesi e region coinvolti.
Quello che possiamo affermare è che la tendenza in Italia è in linea con quella evidenziata all’interno del Network Barometer Report 2016. Pertanto, sulla base di quanto riportato dal Report di quest’anno, il processo di invecchiamento e obsolescenza delle reti iniziato nel 2010 sta subendo una battuta di arresto, per la prima volta dopo cinque anni.
Infatti, in Europa, Asia Pacifica e Australia l’età delle reti aziendali si è ridotta in linea con la media globale, mentre nelle Americhe, il numero di dispositivi vecchi e obsoleti è diminuito molto più velocemente, dal 60% riportato nel Report del 2015 al 29% registrato nel Report del 2016.
Il processo di ringiovanimento delle reti è confermato anche dalla presenza di dispositivi “nuovi” che sono cresciuti dal 47% al 58% e da una riduzione di dispositivi vecchi è diminuita significativamente dal 44% al 33%. Crediamo che la ragione sia legata ancora una volta all’adozione di strategie architetturali verso dispositivi di nuova generazione wireless, programmabili ed al relativo vantaggio di costi di supporto ridotti.
Se guardiamo all’interno scenario coperto dal Report, questa inversione di tendenza è ancora più evidente nelle reti sotto monitoring.
Questo fatto è conseguenza della forte collaborazione con i Clienti nell’ottica di una trasformazione strategica verso reti software-defined, con servizi automatizzati e modelli di utilizzo “a consumo”.
In linea generale, ciò è principalmente da imputarsi alla necessità di business transformation delle aziende moderne e di supportare quindi tutte le iniziative volte a una reale digitalizzazione dell’Azienda stessa.
La conferma emerge anche dal fatto che il refresh delle reti viene attuato soprattutto all’interno dei comparti aziendali più strategici con l’obiettivo di “abilitare” le pratiche di Mobility, collaboration, cloud, IT ibrido, Internet of Things.
Nonostante il buon tasso di adozione di nuovi e più sicuri device, esiste una certa lentezza al cambiamento, in alcuni ambienti. Quali realtà sono meno propense all’aggiornamento? Perché? Quali i dubbi dei clienti?
In base al Report 2016 nel settore dei viaggi e dei trasporti in questi ultimi due anni si evidenzia un netto calo dell’età delle reti; mentre nell’ambito dei servizi finanziari e del retail si nota un lento declino solo quest’anno, riteniamo in virtù di una ripresa della spesa. Lo stato di invecchiamento delle reti nel manufacturing così come nel settore energetico e delle utility non ha subito variazioni di rilievo. Inoltre, negli ultimi due anni, il comparto informatico e dei servizi professionali è stato caratterizzato da un incremento stabile dell’età delle reti. Infine, per il settore immobiliare e delle costruzioni viene rilevato un netto aumento dell’invecchiamento delle reti negli ultimi tre anni, molto probabilmente a causa dell’impatto della situazione economica in queste aree.
Quanto influisce l’Internet of Things in questo processo di rinnovamento?
L’IoT sta influendo il processo di rinnovamento delle infrastrutture in quanto maggiori informazioni sempre più business critical attraversano le reti.
Rispetto al passato, dove le infrastrutture per la gestione ed il controllo gli automatismi in ambito industriale non erano connesse o sotto il diretto controllo dell’IT, oggi stiamo assistendo a uno spostamento di queste nell’are di competenza dell’IT: sempre più vengono implementate “nuove” infrastrutture di rete IP a supporto della gestione e controllo degli automatismi industriali, che per loro natura ricadono nell’ambito IT e che vengono interconnesse alle infrastrutture IT esistenti. Riteniamo che questo fatto venga confermato da un maggior numero di dispositivi che supportano l’IPv6: passato dal 21% dello scorso al 41% registrato quest’anno.
Questo consente alle organizzazioni dotate delle più recenti reti di supportare le proprie strategie di digitalizzazione abilitando la connettività per l’Internet of Things, big data, analytics, e containerizzazione. In un’ottica di business transformation, l’IoT, infatti, abilita una strategia predittiva in grado di trasformare le modalità di gestione e manutenzione, avvantaggiandosi del potenziale insito nei dati e trasformarlo in valore per il business.
Un trend che trova applicazione anche nel comparto dell’Industry 4.0 dove la combinazione di sensori, strumenti di analytics per i big data e una maggiore potenza di elaborazione cloud conveniente, infatti, consente alle aziende del manufacturing di passare dalle ordinarie attività di manutenzione e riparazione reattive verso una manutenzione predittiva.
La vera sfida è rappresentata dal tenere il passo con la domanda di soluzioni di big data proveniente dai dipartimenti business in cui operano, specialmente in quelle divisioni che riducono il budget destinato all’IT.
Un’evoluzione tecnologica ma anche culturale verso una consapevolezza sempre più spinta rispetto alle problematiche di reti e sicurezza.
Le infrastrutture di rete programmabili di nuova generazione e SDN rappresentano il futuro, secondo la Vs. opinione quali sono gli aspetti più importanti di queste tecnologie? Quali i reali vantaggi per le imprese?
Il Software Defined Networking (SDN) consente alle reti di essere più flessibili nel supportare la natura dinamica delle aziende moderne. Tra i benefici offerti la possibilità di accedere alla rete in modo programmatico e automatico per rendere rete più flessibile e a basso costo, semplificando sensibilmente le complessità operative. Applicazioni, strumenti di gestione della rete o software di amministrazione esterni, infatti possono interfacciarsi con la rete per connetterla direttamente al livello dei servizi di business per una rete più intelligente – in grado di soddisfare numerosi requisiti aziendali – e per adattare le modalità, raggiungendo livelli di automazione e flessibilità di configurazione più elevati, per supportare le applicazioni aziendali.
L’approccio migliore è comprendere quali i benefici interessanti e specifici per le singole realtà aziendali, confrontare lo stato dell’infrastruttura e valutare l’approccio architetturale da adottare.
Quali sono i vantaggi del monitoraggio e delle SDN in ottica di security e prevenzione degli “incident”?
Sulle reti monitorate da Dimension Data la risposta agli incidenti è risultata del 69% più veloce mentre i tempi di ripristino del 32% più veloci. Queste percentuali si riducono ulteriormente e rispettivamente a un 55% e 36% se combinati con l’integrazione dei servizi desk di Dimension Data. Inoltre, il 37% degli incidenti è causato da errori di configurazione o umani che possono essere evitati grazie a una gestione delle configurazioni stesse, a un monitoraggio e un’automazione adeguate. A conferma, solo il 26% degli incidenti ricade nei contratti standard di supporto: break and fix. Per questo suggeriamo un monitoring end to end dotato dell’automazione delle analisi delle problematiche, in quanto il semplice break and fix si è dimostrato insufficiente.
Grazie all’integrazione di funzionalità avanzate di sicurezza – controllo delle applicazioni, prevenzione delle intrusioni, protezione antivirale – all’interno di una infrastruttura SDN è possibile garantire un livello di protezione drasticamente superiore rispetto ai contesti tradizionali. Mentre in questi ultimi è possibile prevenire e contenere gli incidenti di sicurezza soltanto nei flussi in ingresso ed in uscita dal Datacenter, la maggior granularità di controllo che caratterizza una infrastruttura SDN, grazie alla possibilità di ridurre la superfice di attacco, consente di aumentare la capacità dell’infrastruttura di contenere gli incidenti e ridurne conseguentemente gli impatti.
Sulla base di quanto riportato dal Report, il Software-defined networking è imminente, ma non immediato. Anche se c’è un interesse per le reti software-defined da parte del mercato, siamo ancora nella fase iniziale di adozione e oggi poche reti aziendali sono capaci di supportare un approccio software-defined. Nel 2015 meno dello 0,4% dei dispositivi potevano supportare WAN software-defined e solamente l’1,3% degli switch dei data centre erano SDN-ready