Ricoh, il CEO David Mills traccia la via per la crescita delle imprese

Ricoh, il CEO David Mills traccia la via per la crescita delle medie imprese

David Mills, CEO di Ricoh Europe, evidenzia come le medie imprese europee abbiano bisogno di innovare con la digital transformation, per competere e puntare alla crescita.
I risultati di una ricerca commissionata da Ricoh a Coleman Parkes mettono in evidenza un possibile percorso di sviluppo.

Cosa si potrebbe fare con 433 miliardi di Euro? Si potrebbero ad esempio realizzare i 77.000 Km della rete autostradale americana oppure sovvenzionare oltre un centinaio di missioni su Marte. Di fatto, l’intera economia della Polonia genera all’incirca quella cifra.
Da una recente ricerca commissionata da Ricoh a Coleman Parkes è emerso che le 75.000 aziende di medie dimensioni presenti in Europa perdono potenzialmente 433 miliardi di Euro di fatturato ogni anno. Quali sono le cause? Cosa possono fare le medie imprese per recuperare fatturato?

Partiamo dal fatto che, come messo in evidenza dalla ricerca Ricoh, le medie imprese soffrono della “sindrome del figlio di mezzo” se paragonate alle start-up e alle grandi aziende a cui è infatti principalmente rivolto il supporto da parte dei Governi e dei legislatori. Si tratta di una grande occasione perduta, dal momento che le medie imprese rappresentano il motore dell’economia europea.
Il 93% di queste aziende mette in evidenza l’esistenza di freni che impediscono loro di raggiungere il pieno potenziale. Tra i principali ostacoli:
• Requisiti normativi complessi e che richiedono ingenti investimenti;
• Difficoltà nell’attirare nuovi talenti;
• Difficoltà nell’ottenere finanziamenti per nuove tecnologie a supporto della crescita.
Le medie aziende non dovrebbero stare ad aspettare che cadano i vincoli burocratici, ma rimboccarsi le maniche ed agire per recuperare fatturato. Su quali aspetti concentrarsi?

1. Il futuro è interconnesso
Per avere successo nell’attuale mercato competitivo, le aziende devono riuscire ad essere il più agili possibili sia all’interno – ad esempio nell’ambito della Ricerca e Sviluppo o nella condivisione delle informazioni – sia all’esterno per rispondere rapidamente alle richieste dei clienti. La buona notizia sta nel fatto che le tecnologie per la digitalizzazione sono ormai alla portata di tutte le aziende che vogliono introdurre modalità di lavoro più flessibili e smart. Eppure la ricerca Ricoh ha messo in evidenza come il 30% del campione delle medie aziende deve ancora implementare tecnologie per la digitalizzazione. Per le realtà che invece lo hanno già fatto i benefici sono chiari: il 65% delle aziende che ha implementato tecnologie digitali sostiene che questa innovazione abbia consentito loro di superare i competitor.

2. Ridurre i costi con la digital transformation
Oltre ad aumentare la flessibilità, la digital transformation porta ad una significativa riduzione dei costi operativi. Ad esempio, digitalizzando i processi di fatturazione e di gestione del cash flow non è più necessario tracciare i flussi documentali cartacei e le aziende possono utilizzare la risorsa più preziosa – il tempo – per gestire attività strategiche per il business. Questo migliora la produttività, velocizza i cicli di pagamento ed elimina i costi per la produzione, distribuzione e gestione delle fatture.

3. Normative: prevenire è meglio che curare
Come detto, la complessità normativa è citata nelle ricerca Ricoh tra i principali ostacoli alla crescita. Una possibile strada è quella di lavorare con partner in grado di gestire tale complessità, scegliendo soluzioni certificate o pacchetti di servizi per stare al passo con i cambiamenti normativi. Ad esempio, come conseguenza della maggiore diffusione dello smart working, i dispositivi aziendali e i dati in essi contenuti devono essere sempre più protetti. A breve un nuovo regolamento europeo introdurrà pesanti sanzioni in relazione alla data breach, sanzioni che metteranno in difficoltà anche le grandi aziende. Quelle di medie dimensioni devono quindi riuscire a gestire fin da subito gli accessi ai dati, trovando soluzioni che abilitino lo smart working senza compromettere la sicurezza delle informazioni.

Non c’è dubbio che le medie aziende abbiano ambiziosi obiettivi di crescita: il 38% delle medie aziende europee sta pianificando di quotarsi in borsa, mentre il 21% intende attuare operazioni di merger and acquisition. Anche se attualmente sembra che manchi l’adeguato supporto, non è detto che il potenziale resti irrealizzato. Puntare sulle tecnologie potrebbe essere un buon punto di partenza per aiutare le medie imprese a recuperare la loro parte dei 433 miliardi di euro potenzialmente disponibili.