Mainframe “Agile”, intervista al VP Compuware Veronique Dufour-Thery

Mainframe "Agile", intervista al VP Compuware Veronique Dufour-Thery

Intervistiamo Veronique Dufour-Thery, Vice President Sud Europa e Medio Oriente di Compuware Software Group, per parlare di mainframe e gestione DevOps / Agile.

– Come si sta modificando il mondo mainframe tenendo conto dei rapidi cambiamenti del panorama IT?
In un mercato digitale iper-connesso come quello di oggi, la concorrenza per il cliente è giusta a livelli altissimi. La capacità di riuscire a competere si basa in buona parte sul valore, la qualità e l’immediatezza che si è in grado di garantire all’esperienza digitale del cliente. L’esperienza digitale è quella che determina a quale banca si affidano i clienti, chi scelgono per assicurare la propria auto, come fanno i propri acquisti e come vanno in giro per la città.

La sfida principale per i responsabili IT è, quindi, ottimizzare il valore, la qualità e l’immediatezza customer experience digitale. Le aziende non vogliono o non riescono a evolvere verso uno sviluppo agile del software, una gestione dinamica delle versioni e una nuova tipologia di workflow, non potranno più tenere il passo con i concorrenti nazionali e internazionali, che si sono già organizzati in modo diverso. Le aziende devono prendere in considerazione soprattutto le differenze culturali e i diversi modi di pensare e la transizione verso una modalità di lavoro DevOps, anche sul mainframe.

Anche se consideriamo i cambiamenti rapidi del panorama IT, la transizione continua verso il cloud computing e il crescente numero di piattaforme esterne, applicazioni e infrastrutture virtuali, le aziende ancora oggi scelgono di affidarsi al mainframe perché è una piattaforma performante, ben funzionante e sostenibile, in grado di gestire tutti i processi e le crescenti esigenze del mobile computing in termini di stabilità e scalabilità.
Nell’era del digitale non è sempre vero che il più grande sconfiggerà il più piccolo, in realtà sarà il più veloce a sconfiggere il più lento. Si tratta di un nuovo assetto a livello mondiale, e le organizzazioni che utilizzano il mainframe (spesso le aziende più grandi) sono preoccupate che queste piattaforme possano rallentare i loro processi. La verità è che le organizzazioni che si affidano al mainframe possono essere agili tanto quanto i propri concorrenti più piccoli, e in effetti i punti di forza intrinseci della piattaforma mainframe (scalabilità superiore, affidabilità e sicurezza) forniscono un vantaggio competitivo in base al quale poter vincere ed essere grandi e veloci allo stesso tempo.

– Quali sono i principali vantaggi delle soluzioni mainframe rispetto alle architetture distribuite?
Gli investimenti in codice mainframe sono una proprietà intellettuale insostituibile. Le aziende hanno impiegato anni ad affinare e perfezionare la logica applicativa mainframe per soddisfare le esigenze del business. Non vi è alcun motivo valido per abbandonare tutto questo scegliendo la via del rischio e degli investimenti consistenti per riprogettare tutto su un’altra piattaforma, con relativa logica applicativa e database associati.

Un altro punto di forza è che l’economia delle prestazioni del mainframe è ineguagliabile: mentre le aziende senza mainframe inseguono le prestazioni più economiche in scala nel cloud, i proprietari degli IBM Z13 possono eseguire 2,5 miliardi di transazioni, l’equivalente di 100 Cyber Monday -su una singola macchina, ogni giorno dell’anno. E possono farlo affrontando un OPEX più basso rispetto a quello necessario per gestire il tipico data center iper-complesso x86 o, peggio ancora, per sostenere le spese mensili estremamente elevate e imprevedibili che i principali cloud provider gli addebitano.
Infine, il mainframe è in evoluzione continua rispetto all’hardware x86: Il debutto della serie z13 lo scorso anno ha dimostrato che, lungi dall’essere una piattaforma in fin di vita, il mainframe sta evolvendo in modo più rapido delle piattaforme di calcolo distribuito. L’esistenza del mainframe, in altre parole, si perpetuerà anche in futuro a vantaggio del mondo dell’IT

– Molti CIO considerare il mainframe essenziale per il futuro del business, ma spesso questi sistemi non sono considerati nel piano di investimenti. Come si spiega questa tendenza?
Se dovessi rispondere con una sola parola direi: apatia.
Apatia verso le possibilità che la piattaforma offre e gli investimenti necessari per sfruttare le capacità della piattaforma. I responsabili hanno nascosto la testa sotto la sabbia per un lungo periodo.
I team mainframe hanno fatto un lavoro impeccabile per mantenere l’integrità e la disponibilità delle applicazioni aziendali e dei dati, decennio dopo decennio. Non hanno però ricevuto nessuna pressione verso l’innovazione. Per questo motivo si sono trovati a operare in un silos all’interno del quale potevano riposare sugli allori, anche perché il lavoro più impegnativo di innovare è stato ampiamente riservato ai colleghi degli ambienti distribuiti, web e mobile.
Dal momento che la migrazione dalla piattaforma si era dimostrata difficile e costosa, i team mainframe si consideravano al sicuro, con la certezza di essere isolati dalle pressioni consistenti verso l’innovazione che muovevano le altre aree dell’IT.
Allo stesso tempo, la nuova generazione di responsabili IT non è cresciuta insieme alla piattaforma mainframe e presta quindi più attenzione a quello che conosce meglio, lasciando che siano le persone del mainframe a fornirgli una visione della piattaforma in ottica d’investimento.

Il risultato: è stato fatto poco per rendere il mainframe superiore e sfruttare al meglio i suoi benefici. Gli ambienti mainframe non sono sufficientemente reattivi dal punto di vista del business – non per una proprietà sostanziale del mainframe stesso – ma in virtù di come sono stati gestiti fino ad ora.
Secondo una ricerca dell’analista Solitaire Interglobal commissionata da IBM, i mainframe gestiscono il 68% dei carichi di lavoro di produzione nel mondo, ma a essi è riservato solo il 6% della spesa IT.
Per fortuna l’atteggiamento degli esperti mainframe sia la loro gestione sta cambiando. Sono i clienti stessi a chiedere di capitalizzare sul mainframe perché hanno realizzato che i vantaggi offerti dalla piattaforma possono aiutarli a ottenere un vantaggio competitivo.

– Mainframe e agilità IT, come interpretare questo paradigma?
L’agilità sul mainframe è possibile. Il codice è codice, e non vi è alcun motivo per cui il mainframe non possa essere gestito in maniera DevOps / Agile.
I responsabili IT devono semplicemente impegnarsi a cambiare la propria cultura mainframe, i processi e gli strumenti perché diventi più agile. Il codice mainframe è una proprietà intellettuale preziosa, che deve essere accessibile e aggiornata più spesso e più rapidamente che in passato perché il portfolio delle app web e mobile che le aziende stanno utilizzando per sostenere l’esperienza del cliente digitale cresce senza sosta e colpisce inevitabilmente le applicazioni ospitate su mainframe e i dati e i sistemi di transazione dei processi. Accediamo all’80% dei dati strategici attraverso il mainframe, quindi per rimanere al passo con la concorrenza dal punto di vista digitale, le aziende devono adattare costantemente il proprio back-end mainframe.

Naturalmente, dobbiamo affrontare sfide significative dal punto di vista culturale e organizzativo per spostare la responsabilità degli aggiornamenti del codice mainframe verso nuovi sviluppatori più giovani che non sanno nulla di mainframe di preparazione e non vedono alcun vantaggio nell’acquisire competenze mainframe specifiche.

– Qual è il suo approccio allo sviluppo e all’aggiornamento del software mainframe?
L’approccio di Compuware parte dalla considerazione che per ottenere un ambiente mainframe affidabile in grado di supportare in modo ottimale l’attività per il prossimo futuro è necessario avviare la migrazione da strumenti e processi obsoleti che rallentano dall’interno il DevOps mainframe.
Se l’ambiente di gestione del codice sorgente non facilita agli sviluppatori che lavorano su più parti di un’applicazione la verifica rapida del codice all’interno e all’esterno, l’organizzazione IT non diventerà “agile”. La conoscenza del mainframe dovrebbe essere chiaramente accessibile a chiunque ne abbia bisogno tramite strumenti di visualizzazione che consentano una ricerca intelligente. Da questo punto di vista, l’adozione di strumenti con una grafica intuitiva è in grado di aiutare gli sviluppatori della nuova generazione nel lavorare con le applicazioni e dati mainframe.
Il nostro approccio consiste nel muoversi verso uno sviluppo e una gestione dei dati che vede l’ambiente mainframe gestito in modo comune alle altre piattaforme. L’approccio più intelligente è, infatti, fare tutto su tutte le piattaforme in modo familiare, con un ambiente Eclipse intuitivo come Topaz di Compuware, in cui tutti possono collaborare tra di loro per operare in modo rapido e affidabile.

– Come si può trasformare i DevOps in un motore in grado di generare un vantaggio competitivo attraverso il codice mainframe?
I DevOps nascono con l’idea di abbattere i silos che sussistono tra gli sviluppatori e i team operativi, unendoli rispetto a un obiettivo comune: creare e supportare applicazioni di alto valore. Fornire agli esperti di DevOps le chiavi per innovare e generare valore dal mainframe è fondamentale. Fornendo loro una nuova era di strumenti visivi e cruscotti che permettono loro di lavorare con il codice e i dati mainframe li aiutiamo a portare il mainframe fuori dal silos.
Per sostenere la normalizzazione del mainframe nei DevOps, Compuware ha recentemente acquisito ISPW, sviluppatore di una tecnologia di gestione del codice sorgente leader di mercato, che abbiamo rapidamente valorizzato e integrato con Topaz. Con questa tecnologia, le aziende sono in grado di avere una gestione del codice sorgente state-of-the-art e un set di soluzioni per la produttività degli sviluppatori che fornisce un ambiente unico per analizzare, modificare, costruire e testare il codice.
Inoltre, Compuware continua a integrare gli strumenti mainframe con soluzioni DevOps strategiche nel mondo open source e distribuito/cloud. Tra queste Atlassian (Jira), Jenkins, SonarSource e altre ancora. È grazie a queste integrazioni che gli sviluppatori possono utilizzare gli stessi strumenti per COBOL, Java e gli altri linguaggi di programmazione. Il messaggio chiave è: se avete gli sviluppatori più bravi, noi possiamo dargli strumenti affidabili che non richiedono di avere esperti di mainframe!

In Compuware lo abbiamo già fatto!
Due anni fa abbiamo apportato un cambiamento radicale a Compuware stessa, spostando totalmente la nostra organizzazione di sviluppo verso una metodologia agile nel giro di pochi giorni. Da allora abbiamo rilasciato nuove soluzioni e integrazioni ogni 90 giorni.
Una rapidità che, in definitiva, consentirà ai clienti di Compuware di forgiare un ambiente DevOps cross-platform in cui il mainframe sia semplicemente un altro server che esegue un altro codice di base rispetto ad altri set di dati.
Naturalmente, gli strumenti da soli non saranno in grado magicamente di rendere il mainframe agile. Questa trasformazione richiede una leadership forte capace di trainare i cambiamenti necessari nei processi e nella cultura. I clienti ci dicono che i nostri nuovi strumenti stanno dimostrando di essere dei catalizzatori per una trasformazione positiva del mainframe. In effetti, il mercato mainframe è in buna salute e continuerà a crescere e il mainframe rimarrà importante anche nei prossimi dieci anni, almeno questa è l’opinione di nove aziende su dieci che abbiamo intervistato su questo tema.