Il report ‘The Mobile Employee Impact’, commissionato da Aruba Networks, mostra come le imprese ‘pioniere’ nell’adozione di tecnologia mobile abbiano registrato un aumento della produttività.
Lo studio, condotto da The Economist Intelligence Unit, rivela un collegamento misurabile tra gli ambienti di lavoro che assegnano la priorità alle tecnologie mobile e il successivo incremento del coinvolgimento personale dei dipendenti, dimostrando così che i CIO possono contribuire alla crescita delle prestazioni dell’azienda attraverso strategie mobile adeguatamente sviluppate e implementate.
Si registra una maggiore produttività (16%), creatività (18%), soddisfazione (23%) e fidelizzazione (21%) rispetto alle realtà giudicate in ritardo nel passaggio alla tecnologia mobile.
Il sondaggio condotto su 1.865 dipendenti di tutto il mondo ha dimostrato come molti di essi siano consapevoli dei vantaggi offerti dagli ambienti di lavoro mobili, tanto che sei intervistati su dieci (60%) hanno affermato di essere più produttivi grazie alla tecnologia mobile mentre altri quattro su dieci (45%) attribuiscono alla tecnologia mobile un aumento della propria creatività. Lo studio ha confermato anche come la maggior parte dei dipendenti abbia ora accesso a dispositivi mobili, come laptop e smartphone, in ambiente di lavoro.
L’analisi di EIU ha l’obiettivo di definire quante conseguenze abbia una così ampia diffusione della tecnologia mobile sui risultati di business definendo le dimensioni più importanti di un’esperienza mobile-first per i dipendenti e dimostrando quindi quanto ciascuna di queste dimensioni contribuisca alle performance di business.
Lavorare sempre, in ogni luogo
• La possibilità di lavorare sempre e ovunque è la condizione con il maggior impatto sulla produttività dei dipendenti, indicata dal 49% degli intervistati.
• Inoltre, il 38% dei dipendenti identifica questa condizione come quella più importante per la soddisfazione nei confronti del datore di lavoro.
La possibilità di collaborare
• La possibilità di collaborare efficacemente è considerata a livello globale il fattore più importante con conseguenze sulla creatività (38%) mentre per un terzo degli intervistati l’impatto maggiore è quello che riguarda la fidelizzazione.
• Per contribuire a migliorare la collaborazione, il 42% delle aziende sta utilizzando oggi strumenti di digital collaboration che funzionano su tecnologia mobile, un dato che sale al 56% nel Regno Unito. Le app per il messaging mobile come WhatsApp sono presenti nel 31% delle aziende, con un picco del 66% a Singapore.
Accesso all’informazione mobile
• Il 42% dei dipendenti afferma che la possibilità di accedere alle informazioni in modo rapido e semplice è l’elemento che più di tutti influisce sui propri livelli di produttività.
• Attualmente il 54% delle aziende mette a disposizione l’accesso alla propria rete aziendale da qualsiasi dispositivo mobile allo scopo di supportare chi lavora in ufficio o da remoto.
Libertà sul luogo di lavoro
• Per il 32% dei dipendenti la possibilità di lavorare ovunque rappresenta il fattore che più di tutti contribuisce alla creatività: questo significa che un’azienda può potenzialmente incrementare gli stimoli semplicemente offrendo una possibilità di scelta. Un ulteriore 29% afferma che la flessibilità nel luogo di lavoro è ciò che più di ogni altra cosa incide sulla fidelizzazione verso l’azienda.
• Per promuovere questa libertà, il 46% delle aziende coinvolte nella ricerca mette a disposizione un ambiente di hot-desking e connettività mobile accessibile ovunque, a dimostrazione di come si stiano diffondendo gli ambienti di lavoro maggiormente collaborativi. I livelli più elevati di hot-desking si ritrovano nel Regno Unito (54%) seguito da Australia e Germania (53%).
Il mobile non è solo per la generazione dei millennial
Dai risultati dello studio di EIU, l’età degli intervistati non sembra influire sul grado di impatto che la tecnologia ha in termini di prestazioni e coinvolgimento. Anzi, i risultati della ricerca smentiscono la percezione che il lavoro mobile sia dominio delle generazioni più giovani, rendendo ancora più necessario per le aziende il passaggio prioritario alla tecnologia mobile.
Nella ricerca si distingue tra pionieri nell’adozione delle nuove tecnologie, ovvero coloro che Aruba definisce #GenMobile, e coloro che invece sono in ritardo rispetto a questo approccio. I primi sono quelli che più frequentemente affermano di essere resi maggiormente produttivi dalla tecnologia (il 72% contro il 50% dei ritardatari), maggiormente soddisfatti (59% contro 48%), maggiormente creativi (52% contro 40%) e maggiormente fidelizzati nei confronti della propria azienda (44% contro 31%).
Ma la #GenMobile è anche maggiormente esigente: quattro persone su dieci affermano che non lavorerebbero mai per un’azienda che non consentisse l’utilizzo dei dispositivi mobili personali a scopo di lavoro, contro il solo 22% degli altri dipendenti.