Sicurezza 2015, intervista a Samuel Lo Gioco di VoipVoice

Sicurezza 2015, intervista a Samuel Lo Gioco di VoipVoice

A Sicurezza 2015, incontriamo Samuel Lo Gioco, direttore marketing VoipVoice, che ci illustra i vantaggi delle soluzioni offerte dall’azienda e le peculiarità degli servizi VoIP.
L’azienda è tra i player di riferimento del panorama italiano per quanto riguarda i servizi di comunicazione VoIP B2B ed è fortemente focalizzata sullo sviluppo di soluzioni altamente integrate e facili da usare.
Parliamo di una realtà che opera unicamente a livello italiano, con assegnazione diretta della numerazione VoIP legata al territorio. VoipVoice è attualmente in fase di crescita e ha registrato un aumento del fatturato del 30% nel 2014, rispetto al 2013. Per il 2015 si prevede un +27%, che fa seguito anche a un aumento della forza operativa, che è cresciuta di 5 unità, su un totale di circa 36 elementi complessivi.

Il modello di business che è stato sviluppato è particolarmente solido e dinamico. L’azienda, distribuendo servizi e non prodotti, è ben visibile in Italia e potrebbe valutare, in futuro, espansioni anche all’estero.
A livello hardware, come abbiamo potuto verificare durante la kermesse lombarda, VoipVoice si appoggia a 26 vendor in grado di fornire soluzioni certificate e interoperabili. In quest’ottica è il singolo vendor a offrire parte del supporto tecnico e agisce tramite esperti che collaborano in modo diretto per la configurazione e la risoluzione dei problemi con i singoli apparati installati.

Come ci conferma Lo Gioco, il VoIP è uno strumento e, come tanti altri strumenti digitali, deve essere in grado di semplificare realmente la vita di tutti i giorni e l’operatività dei professionisti. La piattaforma è tra i vettori che guidano la trasformazione digitale di cui tanto si parla e che sta contribuendo a modificare il posto di lavoro e il modo stesso di interagire con colleghi, partner e clienti.
In questo senso, il VoIP offre numerosi vantaggi, grazie alla flessibilità intrinseca dell’architettura che ne determina un funzionamento “cross”, trasversale, su differenti piattaforme e in svariate modalità. Di conseguenza un moderno “smart worker”, che richiede con sempre più frequenza strumenti affidabili e integrati, può sfruttare i vantaggi di una comunicazione facile da gestire, con bassi costi TCO e capace di seguirlo ovunque si debba fare business. La virtualizzazione dei PBX, ad esempio, consente di abilitare una comunicazione VoIP aperta e accessibile ovunque, dettaglio che i sistemi legacy TDM non sono invece in grado di garantire.

In questi contesti, VoipVoice opera dinamicamente sul mercato, adottando una strategia di approccio al cliente interamente deputata al canale. L’azienda non tratta direttamente con i potenziali clienti ma si affida ai 587 partner dislocati sul territorio, valorizzando le attività dei system integrator secondo logiche di gamification e riconoscimenti.
Non di meno, il processo di formazione dei partner rientra tra i capisaldi della politica di crescita di tutta la filiera messa in atto da VoipVoice.

Come precisa Lo Gioco, la sicurezza è una delle tematiche cruciali che stanno alla base di un servizio come quello VoIP. In questo senso, VoipVoice ha messo a punto una serie di iniziative e strumenti per sensibilizzare gli operatori e i partner, ma anche per inibire attacchi e intrusioni. Grazie a policy ben precise, ad oggi, gli attacchi hacker registrati dall’azienda sono solo poche decine, a fronte di un parco clienti di circa 7.000 unità.

Attraverso sessioni “Elearning VoipVoice”, l’azienda si occupa di tenere specifici momenti formativi che vanno ad approfondire e dettagliare le tecnologie e le piattaforme in modo teorico/pratico. Si tratta di eventi che permettono di mettere a fuoco differenti tematiche e che hanno riscontrato un buon successo, con oltre 600 iscritti, nel mese di luglio, e di più di 900 ad ottobre.