Philips BDM3275UP, poliedrico display 4K per l’ufficio e la grafica

Durante le prove abbiamo apprezzato la grande versatilità del Philips BDM3275UP, dotato di numerose porte di primaria importanza e di connessioni secondarie che permettono di snellire le attività lavorative quotidiane.
Come anticipato, lo chassis e i dettagli costruttivi sono di buon livello, il display si presenta bene, è solido e piacevole da usare. Il menu non nasconde particolari insidie, il sistema di pulsanti a sfioramento preciso e puntuale.

Questo monitor nasce per accontentare una vasta platea, non si tratta di un prodotto appositamente studiato per i grafici e lo si capisce dalla mancanza di specifiche voci di controllo, come la regolazione colore a sei assi. La matrice è tuttavia di alta qualità e, unitamente alla retroilluminazione a LED bianchi, può soddisfare la maggior parte dei fotografi e grafici semi-professionali.
Per le prove abbiamo lavorato alla risoluzione nativa della matrice 3.840×2.160 pixel, con frequenza di 60 Hz, adottando una scheda Nvidia GeForce GTX 950 e output DP1.2.

Philips BDM3275UP, poliedrico display 4K per l’ufficio e la grafica

Alla prova dei fatti, il BDM3275UP si è dimostrato un valido compagno di lavoro, capace di mostrare immagini nitide e di incrementare la produttività da ufficio.
In ambiente Windows 7 è indispensabile apportare qualche modifica a icone, caratteri e font, dato che tutti questi dettagli risultano decisamente “piccoli” rispetto a un convenzionale display 1080p. Una volta effettuati questi aggiustamenti lato OS, il display permette di affiancare più finestre mantenendo la massima produttività, sino a 4 o 6 ambienti differenti possono coesistere all’unisono.

Per quanto riguarda la grafica, la maggior parte dei benchmark e delle schermate di test sono state superate con buoni risultati. Il testo è ben leggibile, pattern multipli e dettagliata elementi geometrici sono riportati con grande fedeltà. I colori sono accesi anche se è possibile notare una certa tendenza a saturare le componenti primarie RGB e una lieve imprecisione nella riproduzione di gradienti a scala di grigio.

Il tempo di risposta, anche con SmartResponse disabilitato, è piuttosto buono, non si evidenziano effetti prolungati di scia o bagliori, anche nei soggetti in rapido movimento.
Il motore di downscaling integrato si è dimostrato sufficientemente buono e in grado di mitigare il tipico effetto “sfocato” o “scalettato” che si può osservare lavorando a risoluzioni inferiori a quella nativa. Si tratta di un elemento importante, dato che molti software legacy e programmi non sono in grado di lavorare in modalità UHD e impongono risoluzioni drasticamente inferiori. La qualità è accettabile sino a risoluzioni di 2.560×1.440 pixel, mentre la perdita di dettaglio è facilmente riscontrabile a 1080p.
Ne consegue, come è facile intuire, che per sfruttare al massimo il BDM3275UP è indispensabile una piattaforma hardware di buon livello e di una GPU capace di sostenere flussi 4K e di effettuare rendering 3D con un buon frame rate anche a 3.840×2.160 pixel. Per un uso “più office”, invece, è possibile sfruttare il monitor anche con sistemi più convenzionali, ma pur sempre imponendosi dei limiti nelle diverse attività da svolgere.

Philips BDM3275UP, poliedrico display 4K per l’ufficio e la grafica

L’assorbimento tipico del display, in modalità standard, è di circa 33 W, valore che sale a 64 W circa lavorando a luminosità elevate con immagini e schermate molto chiare. Se acceso, ma in presenza del classico screen saver nero, si raggiungono i 17 W, mentre si scendo sotto il Watt in standby.

Nel complesso il monitor Philips in prova si è dimostrato all’altezza delle aspettative e può sicuramente rappresentare un’alternativa per chi sta cercando un sostituto per una configurazione dual monitor o un singolo monitor per grafica e ritocco amatoriale / semiprofessionale.

Punteggio

82
su 100

PRO

Chassis solido e ben rifinito; numerosi ingressi video; hub USB 3.0 con ricarica rapida; consumi contenuti; elevato refresh; color intensi; funzioni PIP e PBP.

CONTRO

Leggera tendenza a saturare le componenti primarie; gradienti di grigio riprodotti in modo non sempre perfetto.