Il concetto di sicurezza si evolve costantemente nel tempo e include meccanismi e piattaforme che possano consentire alle aziende di vincere le sempre più complesse sfide quotidiane.
Come riporta sempre più frequentemente la cronaca, gli attacchi ai network, alle imprese e ai servizi online sono all’ordine del giorno e impensieriscono non poco gli IT manager e i team di security che presidiano le differenti realtà, a tutti i livelli.
Si può ben capire che la filosofia legata alla sicurezza deve diventare, e sta diventando, un pilastro nello sviluppo di nuovi servizi e nella gestione di quelli esistenti. Il controllo dei differenti layer hardware e dei livelli di esecuzione e sviluppo lato applicativo devono integrarsi agevolmente, per consentire la massima sicurezza, senza appesantire l’intera infrastruttura. In questo senso, architettura ibride, on premise e cloud, possono ancora una volta aiutare le aziende a migliorare il proprio livello di sicurezza generale, anche se ancora molto c’è da fare.
Non stupisce infatti constatare quanto segnalato dagli esperti di sicurezza di F-Secure, secondo i quali molte aziende mettono a rischio i loro asset, valutando con superficialità il grado di integrazione dei dispositivi personali dei dipendenti all’interno della struttura IT.
Molte aziende hanno un’idea generica della necessità di una sicurezza affidabile, ma spesso non sono in grado di convertirla in sistemi di protezione specifici e concreti. Sebbene il 92% degli intervistati sia d’accordo sul fatto che la gestione della sicurezza diventerà prioritaria nei prossimi 12 mesi e l’87% affermi che la tendenza ad utilizzare i dispositivi personali per scopi lavorativi (BYOD) rende la sicurezza una sfida più complessa, solamente il 36% dispone di una soluzione per la gestione dei dispositivi mobili che protegga dai rischi di sicurezza legati ai BYOD.
Questo problema è stato riscontrato particolarmente nelle aziende con 25-199 dipendenti, che non riescono a stare alla pari delle aziende più grandi nella protezione dei dispositivi BYOD e dei dispositivi mobili in generale.
Solo il 29% possiede una soluzione di gestione dei dispositivi mobili, rispetto al 36% della media del campione. Solo il 29% implementa soluzioni di sicurezza mobile per telefoni e tablet, rispetto al 37% della media del campione. Solamente il 41% usa reti VPN, rispetto al 50% della media del campione. Il segmento annovera tra le maggiori priorità odierne la fluidità delle operazioni IT, la protezione antivirus e anti-malware e la protezione contro attacchi informatici mirati al furto di informazioni finanziarie, proprietà intellettuale e dati di dipendenti e clienti, mentre definisce meno prioritaria la messa in sicurezza di intere gamme di dispositivi o, in altre parole, la sicurezza mobile.