I moderni data center stanno orientandosi verso la piena implementazione del Software Defined Networking e dei Software-Defined Application Services. Eugenio Libraro, Regional Director Italy&Malta di F5 Networks, ci offre il suo punto di vista sui vantaggi, le potenzialità e i possibili sviluppi.
Le aziende e i fornitori di servizi cloud hanno fatto enormi passi avanti nella virtualizzazione delle aree principali del data center. Come risultato, ora ci si può avvalere dalle nuove efficienze infrastrutturali acquisite, in particolare, grazie all’avere abilitato via software l’elaborazione del server e l’hardware di storage. Ma il viaggio non finisce qui: le organizzazioni si trovano a due terzi del percorso verso la trasformazione del data center: il network rappresenta, infatti, il terzo e ultimo pilastro del data center che ha bisogno di essere virtualizzato e questo è proprio quello che sta per accadere!
La configurazione manuale della rete sarà presto un ricordo perché il Software Defined Networking (SDN) fornirà agli amministratori dei data center gli strumenti necessari per orchestrare le loro operazioni di networking e farle combaciare con gli elementi già astratti di calcolo e storage. Questo passaggio entusiasmante ha tutte le premesse per segnare una svolta epocale, aprendo la strada ai Software-Defined Application Services (SDAS) che porteranno a un nuovo livello di automazione della rete, reattività e flessibilità delle risorse, oltre a comportare un’agilità maggiore rispetto al data center in tutte le sue componenti.
Il SDN è un mezzo per astrarre la rete fisica e definirla attraverso uno strato comune software. Lo stesso software di orchestrazione può controllare gli elementi di calcolo e di storage, offrendo alle organizzazioni un controllo senza precedenti su tutto lo stack del data center. In sostanza, l’SDN offre quei benefici in termini di agilità, flessibilità e scalabilità che la virtualizzazione ha portato alla elaborazione e allo storage del server. Inoltre, abilitata via software, la rete presenta una nuova serie di vantaggi come, ad esempio, una maggiore agilità, flessibilità e disponibilità a livello di rete, oltre a un maggior controllo e automazione per i servizi applicativi dei livelli 4-7. Consolidando l’intero data center sotto uno strato software comune si ottiene un’orchestrazione potente che per le aziende significa poter fornire applicazioni veloci, affidabili e sicure.
I SDAS estendono la visione al di là del provisioning delle applicazioni attraverso il SDN e mantengono la promessa di orchestrare i servizi di livello 4-7 che si trovano sulla parte superiore del livello di rete, come la sicurezza, l’autenticazione e le prestazioni. Poter applicare politiche individuali a ciascuna applicazione significa poter veramente trasformare l’esperienza dell’utente. In questo modo è possibile orchestrare elementi quali il firewall, il DDos mitigation service, i proxy e i server di autenticazione, la gestione del traffico, la mobility, l’identità e le tecnologie di accelerazione che sono aspetti fondamentali per tutte le architetture di rete.
F5 Networks ha sviluppato la sua architettura Synthesis proprio per fornire agli amministratori del data center la possibilità di un provisioning dinamico del SDAS. Per gli utenti finali questo si traduce, ad esempio, in una velocità notevolmente maggiore per il sito web, migliorando così il servizio al cliente e la fidelizzazione.
I SDAS forniscono anche i mezzi per ottimizzare le prestazioni delle app in modo dinamico rispetto al dispositivo dell’utente finale. Utilizzando la tecnologia SDAS, la rete tiene automaticamente conto della velocità di connessione, e risponde di conseguenza, fornendo un contenuto pesante in termini di dati solo se è il caso. In terzo luogo, quando applicate alla sicurezza, le tecnologie SDN e SDAS sono in grado di attenuare il rischio grazie alla configurazione dinamica degli switch di rete e dei firewall, in base al contesto dell’utente: il suo dispositivo, l’ubicazione, le policy di sicurezza, e altro ancora.
Infine, i SDAS comportano un approccio di mitigazione degli attacchi DDoS basato su policy che consente di spostare dinamicamente carichi di lavoro ad alta intensità di calcolo nel cloud in modo rapido e, come richiesto, utilizzando la potenza di elaborazione che i servizi cloud, altamente scalabili, possono offrire on demand.
In sintesi, i SDAS funzionano perfettamente con tecnologie di rete, di storage e di hypervisor per offrire applicazioni sicure, veloci e affidabili a chiunque, ovunque e in qualsiasi momento.
È giunto il momento che le aziende si preparino a una virtualizzazione e orchestrazione completa del data center: dal livello zero fino all’apice. Si tratta di affrontare il cambiamento enorme in atto: una crescita notevole di dati, la diffusione sempre più estesa di computer wearable connessi in rete, e il cambiamento dei requisiti di sicurezza che necessitano di un’agilità maggiore per i data center.
In questo contesto, i DevOps stanno già emergendo in alcune organizzazioni, pronti a sviluppare e programmare l’infrastruttura del data center per soddisfare le esigenze dell’organizzazione. C’è però ancora molto lavoro da fare per i provider di dispositivi e software per il data center. L’industria ha, infatti, bisogno di rendere l’SDN maggiormente plug and play e fornire la possibilità di programmare la soluzione. Questo è il grande cambiamento che ci aspetta.
L’era del data center completamente virtualizzato sta arrivando. Il risparmio sui costi operativi, l’agilità e l’efficienza che le organizzazioni hanno già ottenuto dalla virtualizzazione rappresenta solo l’inizio. Una volta che i data center avranno implementato il SDN e i SDAS insieme alle proprie infrastrutture server e storage virtualizzate, avranno il potere di reagire più rapidamente ai cambiamenti tecnologici e affrontare in modo proattivo la trasformazione in atto.