I servizi gestiti e la trasformazione dei data center, come interpreta Dimension Data questo paradigma?
Enrico Brunero – Partendo dai punti di sofferenza delle aziende clienti e a fronte di budget sempre più ridotti, i responsabili IT devono rispondere velocemente a nuove esigenze di business sempre più complesse. Inoltre, si prospetta l’esigenza di virtualizzare i sistemi aziendali e valutare quindi altri modelli di sourcing, in un’ottica di ulteriori risparmi economici e di maggiore agilità dei processi.
I modelli di fruizione dell’IT basati sul paradigma del cloud, la virtualizzazione e il software-defined stanno forzando la trasformazione dei data centre affinché diventino un reale “centro di risposta”, capaci di essere agili e veloci nel momento in cui l’azienda necessita di esserlo e per soddisfare la crescente domanda di applicazioni complesse e i mutevoli requisiti di disponibilità e conformità del business e dei clienti.
Per Dimension Data il percorso di trasformazione ed evoluzione del data center si riassume in tre processi chiave: consolidamento, virtualizzazione e automazione di policy e operations.
Tutto questo richiede un approccio integrato nella fornitura sicura di carichi di lavoro e applicazioni che faccia uso dei data centre tradizionali, del cloud e delle reti aziendali, tutti elementi che, insieme, contribuiscono alla creazione dei data centre di nuova generazione. E secondo noi ciò che meglio risponde in termini di efficienza e di aggiunta di strati automazione sono le infrastrutture convergenti su cui innestare un livello di operation che permette di automatizzare molte delle operazioni che sono time consuming e budget consuming.
Una visione quindi che coniuga da una parte l’ottimizzazione e un migliore sfruttamento delle capacità dell’infrastruttura IT “on premise” dei clienti e, dall’altra, il ricorso a diversi modelli di sourcing, per esempio basati sul cloud.
Questi nuovi paradigmi coinvolgono sia la parte infrastrutturale sia gli aspetti legati ai processi e all’organizzazione aziendale nel suo complesso. Per sfruttare al meglio un approccio ibrido in grado di ottimizzare l’on-premise, trasformandolo e rendendolo più rispondente alle necessità di agilità, diventa fondamentale un partner capace di offrire un supporto consulenziale, con l’obiettivo di predisporre il percorso migliore per rimodulare l’operatività dell’organizzazione aziendale in funzione dell’evoluzione del business e, conseguentemente dell’infrastruttura, con una concreta valutazione delle esigenze di business, dello stato attuale e di quello desiderato. La sfida è riuscire a sfruttare al meglio le differenti modalità di sourcing che meglio si adattano a soddisfare esigenze applicative e di business. Non esiste un percorso di trasformazione unico applicabile a tutte le realtà. Ogni organizzazione deve fare una valutazione attenta dei propri workload e dei processi in essere e comprendere quali percorsi evolutivi prevedere per ciascuno di essi, cloud e/o on premise, e lavorare conseguentemente a un processo di ottimizzazione che preveda deployment differenziati.
Più in generale, qual è la Vostra visione del mercato data center in materia di convergenza e virtualizzazione dei sistemi, in termini di maturità e possibili strade percorribili?
Enrico Brunero – La virtualizzazione realizzata sino a oggi è primariamente funzionale al contenimento della spesa IT e non al cambiamento dei processi per una efficace fruizione del cloud così come anche a identificare nell’IT un’arma strategica per il business. E anche se la virtualizzazione è ormai consolidata, per beneficiare del virtual data centre sono necessari ulteriori passi verso la virtualizzazione delle differenti componenti architetturali di server, di networking e di storage, elementi cruciali per l’utilizzo delle risorse in ottica SDN. Un’estensione quindi a tutti i componenti del data centre per fruire del paradigma Next Generation Data Centre (o Software Define Data Centre) e del cloud.
Le infrastrutture convergenti e l’automazione sono strumenti chiave a disposizione degli IT leader che vogliono rinnovare i propri data centre on-premise per raggiungere obiettivi di maggiore scalabilità, agili ed automazione delle operation in grado di liberare risorse (economiche e di personale)che permettano di concentrare maggiori risorse a progetti innovativi a supporto del business.
Pertanto, il modello di data center on-premise va superato con un approccio “ibrido”, che combina diversi modelli di sourcing on premise e cloud. Questa trasformazione deve essere oggetto di un’attenta analisi delle esigenze e della strategia evolutiva del business aziendali. In questo modo, noi pensiamo che continueranno ad esistere applicazioni attestate all’interno dell’IT aziendale on premise e sempre più applicazioni potranno beneficiare di servizi gestiti esternamente in cloud.
In questa prospettiva, un approccio ibrido, nella formula del Next Generation Data Centre proposta da Dimension Data può soddisfare perfettamente le necessità di migrazione delle applicazioni secondo modelli che preservino gli investimenti esistenti e innalzino i livelli di servizio garantiti agli utenti, arricchendoli di nuove potenzialità.
Dimension Data è in questo senso il partner ideale per rispondere alla sfida che oggi i dipartimenti IT delle aziende si trovano a dover affrontare, grazie all’esperienza maturata nel ruolo di System Integrator focalizzato sulle soluzioni e sui Servizi per le Infrastrutture IT e, più recentemente, con l’espansione dell’offerta attraverso Servizi Cloud di livello enterprise erogarti ai clienti sia come Private Cloud che in Public Cloud, attraverso la presenza di 13 data center in 5 continenti ed in grado di abilitare un completo approccio di hybrid cloud associando le due diverse modalità di erogazione del servizio.
Secondo la Vostra percezione, qual è il livello di preparazione dei comparti IT aziendali in materia di virtualizzazione e cloud?
Enrico Brunero – Anche se le competenze di virtualizzazione sono ormai consolidate manca una visione d’insieme dei vantaggi derivanti dalla virtualizzazione completa dell’infrastruttura IT, evolvendo verso il paradigma del Software Defined Data Centre. Per quanto riguarda il cloud, l’Italia è ancora indietro rispetto ad altri paesi anche Europei. L’adesione al modello cloud, infatti, è stata fino ad oggi prerogativa della grande azienda ma stiamo riscontrando incoraggianti segnali che ci portano ad essere confidenti che il 2015 sarà certamente l’anno in cui anche la media azienda ricorrerà a una massiccia adozione del cloud, non solo spinta dalla necessità di riduzione dei costi ma anche per sfruttare i benefici che il cloud offre in termini di agilità, scalabilità, miglioramento dei livelli di servizio oltre che certamente di controllo dei budget sempre più ridotti. Ma non sempre e non necessariamente le organizzazioni di medie dimensioni dispongono e possono sviluppare internamente queste capacità e competenze.
Proprio per questo Dimension Data, attraverso la propria offerta completa di servizi cloud, che semplifica la pianificazione, la progettazione, l’implementazione e la gestione di nuovi servizi IT basati su cloud pubblico, privato o ibrido, mette a disposizione le proprie competenze cloud, di networking, di sicurezza e di integrazione dei sistemi, e permette ai propri clienti di beneficiare di un eccellente supporto nell’identificazione del miglior percorso di trasformazione del proprio IT sfruttando anche le economie di scala e la presenza globale del Gruppo.
Oltre che attraverso la sua offerta di Cloud Services, Dimension Data estende la sua presenza internazionale attraverso il programma di canale, OneCloud Partner Programme. Nato come iniziativa globale di partnership in ambito cloud rivolto ai grandi operatori, il programma si è recentemente esteso per consentire ad target più ampio di organizzazioni di sfruttare la portata e la capacità tecnologica dei Servizi Cloud di livello Enterprise di Dimension Data con investimenti iniziali estremamente limitati. Il programma si rivolge in Italia ad operatori di canale locali, System Integrator, Reseller, ISV, Service Provider e Community Provider. E’ nostra convinzione che i partner costituiscono un elemento fondamentale per diffondere i Servizi cloud di Dimension Data e creare, al tempo stesso, maggiore cultura e competenza in ambito cloud. Le sollecitazioni dei clienti, la continua pressione economica e la conseguente richiesta di una maggiore ottimizzazione degli investimenti aziendali stanno costringendo questa tipologia di organizzazioni a rivedere il proprio modello di business e l’offerta di servizi, per potersi differenziare, rimanere competitive e poter continuare ad essere il riferimento per i propri clienti. OneCloud Partner Program risponde esattamente a queste esigenze permettendo ad operatori locali di ampliare la propria offerta verso il cloud con un investimento iniziale estremamente limitato ed in tempi misurabili in settimane, garantendo al contempo di mantenere la rilevanza verso i propri clienti.