Micro Focus e le Strategie per l’Application Development

Analizzando quanto precedentemente indicato e seguendo le segnalazioni degli intervistati è possibile evidenziare un trend che riguarda il 49% delle aziende. Per queste realtà appare chiara la necessità di ridurre i costi, una preoccupazione che è al primo posto in assoluto.
Seguono l’esigenza di sviluppare per ambienti Mobile, un aspetto che guida i nuovi sviluppi delle aziende, e l’obiettivo di fornire una migliore risposta, in termini di SLA e qualità del software, agli utenti interni o al mercato. Buona parte degli sviluppi sono legati ad esigenze normative (34%), mentre il 30% degli intervistati sottolinea le esigenze operative legate al cloud, a supporto delle attività di sviluppo.
Come anticipato, nell’insieme stupisce come due aspetti critici, quali l’automazione e la visibilità sui processi di sviluppo del software, siano percepiti come mediamente importanti o persino poco importanti. Nel complesso l’indicazione che è possibile raccogliere è quella di una scarsa maturità culturale di chi si occupa di Application Development in Italia. Se la priorità è il risparmio sui costi, questo può essere ottenuto proprio grazie all’automazione, quindi non si spiega questa attribuzione di scarsa rilevanza al discorso dell’automazione e integrazione delle diverse fasi di un percorso di sviluppo del software.
Anche la visibilità sui processi è indicata come mediamente o poco importante dagli intervistati, nonostante si tratti di un pre-requisito fondamentale per raggiungere i primi due obiettivi, ossia realizzare una migliore collaborazione nel team e tenere traccia di tutte le fasi del processo verificando costantemente l’allineamento con i requisiti iniziali.

In questo contesto viene analizzato lo stato delle strutture e dei processi di Application Development. Di fatto, solo per un 42% dei casi, l’attività è svolta interamente da un team interno, mentre prevale l’approccio misto (51% dei casi).
Prevale l’approccio con un team interno di sviluppatori nelle società IT in cui il core business rappresenta appunto lo sviluppo di software per i propri clienti mentre, negli altri casi, nei diversi ambiti industriali e dei servizi e nelle aziende medio grandi, prevale il modello misto con persone interne ed esterne.

Micro Focus e le Strategie per l’Application Development

Le aziende intervistate utilizzano poi più piattaforme per le proprie attività di sviluppo software, con una prevalenza di ambienti .Net e Java, rispettivamente scelti dal 52% e dal 50% delle aziende. Si osservano inoltre percentuali elevate di aziende che sviluppano ancora per Mainframe (36%) o per ambienti ERP (37%).
Se si considerano gli indirizzi a livello di singolo settore si può osservare come il settore finanziario sia quello in cui più spesso si hanno situazioni con utilizzo di una molteplicità di ambienti di sviluppo, mentre gli sviluppi ERP raggiungono la massima adozione nel mondo manifatturiero.
Sono le aziende con oltre 500 addetti a utilizzare più di frequente molteplici ambienti di sviluppo. Gli sviluppi per ambienti .Net sono ugualmente molto diffusi al variare della dimensione d’impresa; sviluppi per Mainframe, Java o ERP sono più frequenti nelle organizzazioni di medio – grande dimensione.

Micro Focus e le Strategie per l’Application Development

Come è stato possibile riscontrare, inoltre, il ricambio generazionale della forza lavoro nelle attività di sviluppo software ha spesso impatti negativi sui processi consolidati nelle aziende. Di fatto, i nuovi sviluppatori possono incontrare difficoltà, da un lato legate alla scarsa documentazione sul codice, dall’altro relative all’impiego di tecniche nuove e alla scarsa conoscenza di linguaggi convenzionali.
Entrando nello specifico delle attività svolte nel ciclo di produzione del software è stato verificato l’utilizzo di strumenti automatici a supporto dei test funzionali e prestazionali del software, della gestione dei requisiti e dei cambiamenti/configurazioni.
Nel complesso si è osservato uno scarso ricorso a strumenti automatici (7% delle risposte per test funzionali, 18% per test prestazionali). Nella maggior parte dei casi, il collaudo del software avviene ancora in modo manuale o semi-automatico.

Micro Focus e le Strategie per l’Application Development

Per quanto riguarda la gestione dei requisiti, le criticità non mancano, in particolar modo se il gruppo di lavoro è misto, con parte delle attività date in outsourcing.
Un altro aspetto centrale riguarda il Change e Configuration Management, che rappresenta la disciplina attraverso la quale si tiene traccia di tutti i cambiamenti e le configurazioni del software, in modo da minimizzare le possibilità di errore e mantenere il progetto allineato con i requisiti forniti dal business.
Anche in questo caso, si osserva un utilizzo limitato di strumenti specifici (20%) e una netta prevalenza di strumenti sviluppati internamente (58%).

La ricerca Micro Focus include inoltre un’analisi sul livello di conoscenza dell’Application Lifecycle Management. Di fatto, sempre più frequentemente il business dipende dalle applicazioni dedicate e risulta importante valutare in modo metodico l’intero ciclo di vita del software. Dall’indagine emerge che il tema dell’Application Lifecycle Management ha un buon livello di conoscenza presso le aziende del campione, considerando che i rispondenti sono in gran parte responsabili o addetti dello sviluppo software.
Si osservano però delle differenze a livello di settore. Per esempio, il settore Finance è più indietro rispetto ad altri sul tema delle competenze ALM. Analizzando le risposte per dimensione di azienda si ottiene invece un logico incremento delle competenze ALM con il crescere della dimensione d’impresa.
Secondo gli intervistati, una soluzione ALM permette di aumentare la produttività dei team di sviluppo software, attraverso la condivisione di pratiche di sviluppo e deployment, di focalizzare il lavoro degli sviluppatori sui requisiti di business correnti e di migliorare la qualità del software.
Non solo, tra i vantaggi, la possibilità di eliminare le barriere di comunicazione, di accelerare lo sviluppo semplificando l’integrazione, di tagliare i tempi di manutenzione sincronizzando sviluppo e progettazione, di massimizzare l’investimento sulle capacità, sui processi e sulle tecnologie e di aumentare la flessibilità, riducendo il tempo ed i costi di integrazione con nuove applicazioni che soddisfano nuovi requisiti di business.
Tra il 40 e il 50% degli intervistati vede poi altri benefici originati dall’ALM, come la collaborazione e il raggiungimento di una migliore qualità complessiva del lavoro e dei risultati. L’ALM non viene invece percepito come un modo per selezionare il software più opportuno per lo sviluppo (31%), o un sistema per rispettare meglio il budget dei progetti (29%).