Il microprocessore, progettato interamente in Italia da Telsy e realizzato da una filiera europea, consentirà di elevare il grado di cybersicurezza globale.
TIM lancia il primo microprocessore crittografico progettato in Italia in grado di elevare la sicurezza in ambito IoT e smart city fino ai sistemi di difesa.
Il progetto è stato presentato oggi alla presenza di Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Federico Eichberg, Capo di Gabinetto del Ministero delle Imprese e del Made in Italy insieme a Pietro Labriola, Amministratore Delegato di TIM, Eugenio Santagata, Chief Public Affairs and Security Officer di TIM e Amministratore Delegato di Telsy e Elio Schiavo, Chief Enterprise and Innovative Solutions Officer di TIM.
Ideato da un gruppo di ingegneri italiani di Telsy – azienda del Gruppo focalizzata sulla sicurezza crypto e cyber che opera nell’ambito di TIM Enterprise – rappresenta un nuovo strumento per rafforzare l’autonomia e la sovranità tecnologica nel quadro delle strategie di cybersicurezza nazionali ed europee.
La soluzione, integrabile in diversi scenari, soddisfa i più avanzati standard di ‘security by design’ e garantisce la piena affidabilità delle comunicazioni crittografate.
Il nuovo microchip è un ‘atomo di sicurezza’ (root of trust) tutto italiano che permette di mettere in sicurezza tutti quei sistemi informatici o di comunicazione che trattano informazioni sensibili o confidenziali. Il microprocessore è prodotto da una filiera interamente europea, in collaborazione con importanti aziende del settore.
Il microprocessore è stato pensato per essere utilizzato in diversi ambiti, civile, militare, industriale e nella protezione di infrastrutture critiche come, ad esempio, binari ferroviari, reti elettriche, idriche e dighe. A questi si aggiungono poi i contesti sempre più diffusi di Internet of Things, a partire dalle smart city con la protezione dei dati di sensori o telecamere in aree urbane ed extraurbane. Nel settore industriale, il Secure Microchip tutela l’intero ciclo produttivo attraverso l’integrazione di un sofisticato sistema crittografico con le più avanzate funzionalità di cybersecurity, garantendo la sicurezza del dialogo tra apparati (machine to machine).
TIM, il primo chip “made in Italy” per la cybersicurezza
In particolare, il microprocessore rappresenterà una risposta concreta anche alle esigenze di sicurezza delle piccole e medie imprese e per tutti quei soggetti che, a breve, dovranno dotarsi di sistemi più solidi o adeguarsi agli stringenti requisiti di cybersicurezza contenuti nel Cyber Resilience Act e nelle Direttive UE Nis2 e CER.
Nell’ambito dei sistemi di autenticazione, il microprocessore può generare token di crittografia per accedere in totale sicurezza dai dispositivi mobili e da PC ai dati ed ai servizi in cloud, come le applicazioni di business o di pubblica utilità per il cittadino. Il Secure Microchip può essere integrato nei server, nel caso in cui i servizi e l’infrastruttura informatica si trovino in un contesto di cloud privato. Tra i casi d’uso, i servizi della Pubblica Amministrazione come l’identità digitale o i sistemi finanziari e di home banking.
Con questo progetto il Gruppo TIM mette a disposizione soluzioni tecnologiche innovative per la cybersicurezza. È un importante passo per la promozione internazionale del ‘made in Italy’ nell’ambito dell’industria strategica dei semiconduttori, in linea con le scelte che l’Italia e l’Unione Europea stanno mettendo in campo per rafforzare l’ecosistema industriale continentale.