Livio Pisciotta, Sales Manager Client Solutions di Dell Technologies Italia, ci parla di scuola digitale e di trasformazione in ambito education.
Le scuole hanno finalmente riaperto e, dopo diversi mesi, forse si è tornati in classe con un po’ di ottimismo in più.
– L’accelerazione verso il digitale, che ha riguardato anche il mondo dell’education, con la ripresa delle lezioni in presenza, andrà persa?
Mi auguro di no. La cosa che tutti auspichiamo, come genitori in primis, ma anche come azienda che ha contribuito a questa trasformazione digitale con le sue soluzioni e prodotti, è che questa accelerazione verso il digitale non si interrompa, e che questi mesi in cui la tecnologia ha fatto il suo ingresso in modo così repentino siano serviti per pensare a un altro modo di insegnare e di comunicare.
Penso agli insegnanti che possono ora affrontare le lezioni in maniera più interattiva e coinvolgente per gli studenti, ai ragazzi che hanno maggiore dimestichezza con la tecnologia e alla scuola, che ha introdotto nella quasi totale maggioranza uno strumento di comunicazione digitale per dialogare con le famiglie.
– L’esperienza ha messo però in luce anche il divario digitale tra coloro che avevano accesso a dispositivi, strumenti digitali e connessione, e coloro che invece non l’avevano.
Sì, è vero, e questo ha puntato i riflettori sul bisogno impellente di investire – in maniera strategica – sulla tecnologia per sostenere un’educazione di lungo periodo per tutti. E’ stato fatto molto ed è innegabile, ma purtroppo non per tutti. Occorrono ancora interventi seri da parte del Governo, ma anche il privato può fare la sua parte, creando ad esempio opzioni finanziarie flessibili dedicate al mondo dell’education.
– Qualche esempio?
Penso ai modelli procurement as-a-service, che possono incentivare gli investimenti da parte delle istituzioni scolastiche, consentendo di liberarsi da eventuali vincoli di precedenti contratti di servizio, che non erano stati ovviamente pensati per far fronte a una digitalizzazione, tanto meno in modo tempestivo.
– Di investimenti per la scuola si parla da tempo. Forse siamo a una svolta?
Fa ben sperare il pacchetto di risorse stanziate in attuazione del Piano Nazionale Scuola Digitale, con diversi investimenti volti a potenziare lo sviluppo della scuola digitale, la formazione degli insegnanti, la costituzione di spazi e laboratori per l’apprendimento con metodologie didattiche innovative.
– Significa che è stata tracciata la strada per un apprendimento cosiddetto misto?
Il blended learning, o apprendimento misto mi trova favorevole. Il sistema deve evolvere, e la pandemia, tra tante cose negative, ha portato anche qualche incentivo al cambiamento. Ritengo che l’utilizzo della tecnologia, applicato al nostro insegnamento tradizionale, possa portare a un sistema educativo più resiliente, a una crescente personalizzazione dell’apprendimento e a favorire l’accesso all’istruzione.
– Oltre che dal punto di vista finanziario, con servizi studiati ad hoc per il mondo education, come Dell Technologies può contribuire a questo cambiamento e a questa innovazione della scuola?
Dell Technologies si fa promotrice di un utilizzo della tecnologia che aiuta gli insegnanti e gli educatori a facilitare l’apprendimento degli studenti ovunque, offrendo non solo end-point dedicati, intesi come prodotti e accessori per lo studio, ma anche soluzioni infrastrutturali end-to-end, servizi e strumenti di collaborazione, software e supporto.
Penso ad esempio alle soluzioni come Unified Worskpace per distribuire, proteggere, gestire e supportare tutti i dispositivi anche in cloud oppure alle soluzioni come Virtual Desktop Infrastructure (VDI) che, ottimizzando le risorse IT e la loro gestione, consentono l’insegnamento a distanza da qualsiasi luogo, o alle soluzioni di rete per un accesso affidabile e sicuro ai dati degli studenti e alle applicazioni. È la combinazione di questi elementi che potrà permettere una gestione moderna della scuola, a vantaggio di tutti.