Cisco presenta uno studio che analizza presente e futuro dello smart working, con una attenzione particolare alla security e alle tecnologie abilitanti.
Complice la pandemia in atto, numerose realtà si sono trovate ad abilitare schemi di lavoro flessibile di gran corsa. Nonostante le criticità emerge uno scenario futuro alla cui base vi è l’adozione di modelli di lavoro ibridi. Essi consentono di unire “fisico” e “digitale” e sono frutto di una connessione stretta tra online e offline.
I lavoratori italiani sono ben predisposti verso un futuro di questo tipo. L’87% vorrebbe scegliere se e come lavorare con un mix di presenza e distanza.
Le aziende italiane sono pronte? Qual è il ruolo del digitale e in particolare delle tecnologie di collaboration?
Michele Dalmazzoni, collaboration and industry digitization leader di Cisco Emear South e Enrico Miolo, Collaboration Leader di Cisco Italia, ci hanno raccontato la visione dell’azienda. È stata anche l’occasione per riprendere quanto raccolto in una recente ricerca di mercato: Workforce of the Future.
Il campione interessato è stato di 10.000 intervistati in 12 Paesi di Europa. Gli intervistati appartengono ad aziende con un numero di dipendenti che va da 2 a oltre 500 e appartenenti a diversi settori.
Cisco smart working
Se lavorare da casa è stata un’esigenza dettata dal lockdown, gli interpellati sottolineano la volontà di mantenere gli aspetti positivi del lavoro a distanza. Peculiarità proprio del periodo ma che potrebbero essere mutuate per l’immediato futuro.
Sebbene solo il 10% degli intervistati in Italia lavorasse da casa stabilmente o parzialmente anche prima del lockdown, oggi la maggioranza spera di mantenere l’autonomia guadagnata.
Riflettendo sugli ultimi sei mesi, il 62% degli intervistati (66% il dato EMEAR) oggi apprezza maggiormente i vantaggi e le sfide del lavoro a distanza. I cambiamenti sono stati positivi, lo conferma il fatto che i responsabili aziendali hanno mostrato maggiore fiducia nelle proprie squadre.
Gli intervistati sono riusciti a conciliare meglio la vita lavorativa con quella personale, con il 61% (56% il dato EMEAR) che è riuscito a fare più esercizio fisico. Il 48% (58% il dato EMEAR) vuole continuare a non viaggiare e a utilizzare quel tempo per essere più produttivo.
Secondo la maggioranza, occorre dare priorità all’integrazione di metodologie di comunicazione e collaborazione efficaci. Per l’83%, le aziende devono fornire ai dipendenti la stessa tecnologia a casa e in ufficio.
Cosa devono fare le imprese?
Sicuramente, investire in tecnologie che permettano di essere più produttivi. Successivamente, dotare gli uffici di tecnologie che rendano più sicuro lo spazio di lavoro da un punto di vista sanitario.
Occorre inoltre aumentare la formazione per lo sviluppo competenze digitali e incrementare la sicurezza informatica.
Cisco smart working – Webex
Potenziare le imprese significa adottare strumenti migliori e più flessibili.
Per rispondere a tali richieste, Cisco presenta importanti innovazioni che potenziano l’esperienza lavorativa sia in ufficio che a distanza.
Per agevolare la collaborazione e il proficuo scambio di idee, Cisco Webex offre molte funzionalità in grado di supportare nelle differenti fasi della giornata.
La GUI è stata ridisegnata per offrire interessanti funzionalità di anteprima video e per mettere in risalto comandi di primaria importanza.
Proprietà video e audio sono facili da modificare, per una interazione immediata prima e durante la call.
Al fine di garantire una esperienza audio di primo livello, Cisco ha mutuato un potente soppressore di rumore di fondo; tecnologia acquisita dall’azienda BabbleLabs.
Non solo, Cisco ha presentato sensori che rilevano il livello di rumore e il numero di persone in un determinato ambiente. I dati raccolti permettono di identificare gli spazi sottoutilizzati o sovraffollati, ottimizzando così gli ambienti di lavoro.
Grazie al machine learning, Webex contribuirà a far rispettare i limiti normativi di capacità delle sale, effettuando il conteggio delle persone anche se indossano la mascherina.
Cisco Webex Room Navigator
Parliamo di device che possono essere posizionati sia esternamente che internamente alla sala riunioni. Nascono per facilitare la gestione e la prenotazione intelligente degli spazi, fornendo allo stesso tempo dati approfonditi ai responsabili IT e ai facility manager.
La versione posizionabile fuori dalla sala semplifica la ricerca e la prenotazione di uno spazio per le riunioni. Il dispositivo mostra quando è libera la sala e cambia lo stato di prenotazione quando vi si accede. L’interazione è possibile tramite area touch o attraverso la voce.
La controparte, installabile all’interno della sala, fornisce indicazioni sul distanziamento da mantenere, gli orari in cui sono previste le pulizie del locale e permette di effettuare la prenotazione direttamente dall’interno della sala.
Entrambe le versioni dispongono della modalità digital signage e della tecnologia integrata “no-show”. Quest’ultima consente di rilevare la presenza o meno di partecipanti in sala. In caso di assenza totale di persone il sistema può liberare automaticamente la sala affinché possa essere utilizzata da un altro team.
A questi sistemi si affianca Webex Control Hub. Esso fornisce visibilità globale e fornisce lo storico sull’utilizzo delle sale, oltre a informazioni d’uso e statistiche. Si tratta di informazioni utili che i responsabili d’ufficio possono utilizzare per ottimizzare l’utilizzo degli spazi.
Appspace è integrato in Control Hub e fornisce opzioni di digital signage e di comunicazione in team dinamiche e moderne. Ciò è possibile in locale o in remoto, se si utilizza Webex Desk Pros.
Ma c’è di più, Vypota consente di raccogliere e estrarre dati analitici sulle persone, sugli spazi e sulla tecnologia direttamente dagli strumenti di collaborazione in uso. In questo modo, le tecnologie UC Cisco e di terze parti consentono di pianificare in modo intelligente un ritorno sicuro in ufficio, così come ottimizzare le esperienze di collaborazione.
Non ultimo, grazie a MazeMap è possibile verificare lo stato di riempimento delle sale, identificando eventuali altre sale nelle vicinanze, per una interazione in tutta sicurezza.