Durante il lockdown anche il monitoraggio del proprio stato di benessere e i consueti check di routine sulla salute hanno subito molti cambiamenti. Si è registrato un forte calo della richiesta di consulti. A testimoniarlo la piattaforma MioDottore, specializzata nella prenotazione online di visite mediche e parte del gruppo DocPlanner.
A maggio MioDottore ha inoltre condotto un’indagine per sapere come i pazienti italiani si sono presi cura della propria salute e come lo faranno nella fase di ”riapertura”. La survey ha coinvolto 1.478 utenti.
Telemedicina la ricerca di MioDottore
Sebbene oltre un italiano su 4 (26%) dichiari di non aver sentito parlare di telemedicina durante la quarantena, un altrettanto quarto (25%) si è affidato alla tecnologia, gestendo le proprie visite specialistiche da remoto.
Trend confermato anche dai dati di MioDottore, che da inizio marzo ad oggi ha registrato oltre 24.500 prenotazioni di visite in video consulenza. MioDottore infatti, tramite il nuovo strumento che consente di fissare una video-visita attraverso il marketplace della piattaforma, offre la prenotazione in pochi clic grazie a filtri intuitivi.
Dermatologi e specialisti di malattie veneree sono gli esperti che hanno registrato il maggior volume di prenotazioni di visite online sulla piattaforma. Della top 5 fanno parte anche nutrizionisti, psicologi, urologi e andrologi e otorinolaringoiatri.
Per quanto riguarda le visite tradizionali, ben oltre la metà (60%) degli intervistati le ha evitate nel periodo di stop forzato. Tra questi, il 23% le ha viste cancellate dal proprio medico, mentre il 7% le ha annullate a causa di timori personali. Curioso notare che, tra il 40% che hanno effettuato le visite in programma, la metà non aveva urgenze in corso. A sorpresa, gli incontri di persona a cui gli italiani più di tutto non hanno saputo rinunciare sono stati con psicologi. Seguono ostetriche e ginecologi, ortopedici, dentisti e nutrizionisti.
Telemedicina la ricerca di MioDottore: post quarantena, più attenzione alla salute
La quarantena ha lasciato il segno e una consistente fetta di utenti italiani – oltre un terzo (35%) – in questo periodo ha attribuito ulteriore valore al concetto di salute. Tra questi il 18% afferma di essere ancor più propenso a effettuare maggiori monitoraggi. Un 17% è convinto sia necessario essere più scrupoloso nei confronti del proprio benessere.
Ma quali mezzi verranno preferiti nel prossimo futuro? Il 43% dei rispondenti si dichiara tranquillo a recarsi in studio come prima. MioDottore, nella settimana successiva all’annuncio della fase 2, ha registrato un’impennata del 32% del numero di prenotazioni di visite tradizionali sulla piattaforma.
Oltre un italiano su 10 (13%), pur non avendo particolari timori legati al “ritorno alla normalità”, proseguirà a usufruire dei vantaggi di teleconsulto e consulenze online.
Luca Puccioni, Ceo di MioDottore
Crediamo che il servizio di MioDottore abbia una forte utilità sociale in un momento come questo, poiché risponde alla necessità basilare di tenere monitorata la propria salute. Ma consente di farlo senza uscire di casa, offrendo così una valida alternativa ai soggetti più vulnerabili e contribuendo alle azioni di distanziamento sociale previste dal Governo.In tempi ancora parzialmente incerti, MioDottore si pone come nuova sfida quella di implementare la tecnologia della piattaforma per continuare a garantire continuità dei servizi sanitari, in maniera personalizzata ed empatica, evitando di congestionare gli ospedali.
In una società in continuo cambiamento, riteniamo che la tecnologia debba ricoprire un ruolo di abilitatore per i cittadini, andando a rendere possibile e semplificare – laddove applicabile – l’accesso a un’attività considerata finora soprattutto “tradizionale”. Ad esempio come le visite con i professionisti di fiducia, mantenendo inalterato il livello di interazione e vivo l’aspetto di relazione personale tra medico e paziente.
Telemedicina la ricerca di MioDottore: quarantena vs. post lockdown
Durante la quarantena la tecnologia si è confermata fondamentale anche per consentire agli italiani di mantenere il contatto con gli specialisti. Sebbene il 44% abbia prediletto la telefonata per raggiungere gli esperti, oltre un terzo ha utilizzato i messaggi (29% Whatsapp e 6% via SMS). Seguono le email (17%) e le apposite sezioni di domande e risposte dei siti specializzati nella prenotazione di visite (12%).
Anche in ottica futura la tecnologia acquisisce una posizione cruciale. Lo confermano circa un quinto dei rispondenti (19%) che ritiene telemedicina e video consulenze online un possibile e vantaggioso scenario prossimo in campo sanitario. Circa la metà degli intervistati (48%) crede sia ideale da applicabile ad alcune specializzazioni specifiche.