Roberto Adami, Country Manager Vortal, spiega come il decreto Cura Italia possa trasformarsi in una risorsa per il processo di digitalizzazione delle PA italiane.
Il governo italiano, con le misure contenute nel decreto Cura Italia, intende accelerare il processo di trasformazione e digitalizzazione, spinto dalla forte urgenza che stiamo vivendo in questi giorni. In particolar modo, le misure introdotte dal decreto vanno nella direzione di modernizzare la dotazione tecnologica (software e hardware) della pubblica amministrazione, consentendo così il rapido acquisto di servizi e beni che possano garantire la continuità di servizi ai cittadini e alle imprese, nonché la continuità dell’operatività della macchina pubblica attraverso il lavoro agile e sicuro dei dipendenti della Pubblica Amministrazione.
In particolare, il decreto prevede che fino a fine anno le stazioni appaltanti pubbliche italiane possano avviare processi “semplificati” per acquistare servizi digitali in cloud, Software as a Service, che facilitino lo smart working e la digitalizzazione dei processi, piattaforme e strumenti telematici per l’apprendimento a distanza, attività di comunicazione e promozione che supportino l’internazionalizzazione del Sistema Paese. In questo contesto, gli enti pubblici potranno acquistare questi beni e servizi attraverso procedure negoziate a invito, senza previa pubblicazione del bando di gara.
Secondo le ricerche dell’Osservatorio Agenda Digitale del Politecnico di Milano, solo il 30% dei comuni italiani gestisce le fasi di gara completamente in digitale. La totale digitalizzazione dell’intero processo di acquisto consente ad ogni dipendente pubblico di continuare il proprio lavoro garantendo continuità di servizio, collaborando con i propri colleghi e portando avanti gli acquisti in totale aderenza con la normativa italiana e il codice degli appalti.
In tale contesto, attraverso l’utilizzo di una piattaforma di eProcurement a copertura dell’intero ciclo degli acquisti, sarebbe garantito non solo il superamento di un momento di inefficienza dovuta alla particolare crisi, ma un’accelerazione di quel processo di digitalizzazione che si è, seppur lentamente, avviato già a partire dal 18 ottobre 2018.
Con i giusti investimenti la Pubblica Amministrazione italiana può porre le basi per l’accelerazione del processo di digitalizzazione degli acquisti tanto spinto dalla Comunità Europea, ma ancora poco avviato specie in alcune realtà regionali e locali.