Per SB Italia queste tre parole permetteranno al 2020 di essere ricordato come l’anno della sfida strategica per accrescere la cultura digitale delle aziende. Nel suo ultimo “Top 10 Strategic Technology Trends for 2020”, Gartner individua le principali tendenze che alimenteranno la discussione tecnologica nel prossimo anno e che saranno regine indiscusse del percorso verso la trasformazione digitale delle imprese: Hyperautomation, Multiexperience, Democratization of expertise, Human augmentation, Transparency e traceability, Empowered edge, Distributed cloud, Autonomous things, Practical blockchain, AI Security.
Un altro tema, complementare a quello più prettamente tecnico, si sta affermando sempre di più tra gli addetti ai lavori (e non solo): il tema della “cultura digitale”. Lungo il percorso delle’ Digital Innovation, ci si rende sempre più conto che, quando si parla di innovazione, non ci si può concentrare solamente sulle tecnologie e sugli aspetti più specialistici, ma occorre tener conto del modo in cui queste tecnologie influenzano le persone e, soprattutto, il loro modo di vivere e lavorare.
Massimo Missaglia, amministratore delegato di SB Italia,
I soli strumenti tecnologici, benché fondamentali, non bastano: serve cambiare il passo culturale nelle aziende. Partire sempre dalle persone: le aziende spesso pensano che innovare significhi semplicemente acquistare tecnologia, dimenticando che quest’ultima può realmente impattare all’interno di una organizzazione solamente se viene compresa, accolta e fatta propria. Dal nostro osservatorio privilegiato di partner IT, possiamo affermare che nelle aziende esiste ancora un gap da colmare, quello tra tecnologia e cultura: quando si compiono scelte organizzative e si “compra” un upgrade tecnologico, non è possibile ignorare l’aspetto culturale. Per questo motivo, la Digital Innovation deve diventare un approccio di business olistico, in grado di influenzare tutta l’azienda: le persone devono essere disposte a mettersi in gioco e a uscire dalla propria comfort zone, perché quello che cambia non è la tecnologia ma il modo di lavorare, le competenze da mettere in campo e le abilità richieste. Possiamo dire che la cultura dell’innovazione nasce e si sviluppa a partire dall’IT, in un processo che vede la tecnologia come promotrice del cambiamento aziendale. Oggi non siamo più chiamati a offrire semplicemente un servizio, ma affianchiamo le aziende nel proprio, personale, percorso di innovazione, aiutandole a superare eventuali difficoltà organizzative, nell’ottica di definire un “innovation funnel” che sia davvero efficace.
Bisogna sempre considerare, infatti, che l’introduzione di nuove tecnologie è in grado di produrre un impatto profondo, che non si esaurisce con la loro implementazione in azienda: per questo motivo, le organizzazioni, quando pianificano l’introduzione di nuove soluzioni, devono considerare il contesto aziendale e umano dove verranno inserite e adottare tutte le misure necessarie perché il cambiamento sia “reale”.