Avere sempre più meccanismi di difesa contro il cybercrime è una buona notizia, ed è quindi molto positivo l’annuncio di ESET dell’apertura di una filiale italiana.
Proteggersi dal malware e dagli attacchi hacker, sempre più sofisticati e difficili da individuare e bloccare, è una priorità per chiunque usi un dispositivo informatico, ma soprattutto per le aziende che sono le entità più a rischio.
ESET è il più grande produttore europeo di software per la sicurezza degli endpoint; fondata oltre 30 anni fa da due entusiasti programmatori ancora fra i proprietari, l’azienda è cresciuta negli anni mantenendo il capitale privato e la proprietà slovacca – il quartier generale è a Bratislava.
Cambio di prospettiva – Conosciuta soprattutto per i suoi antivirus ampiamente usati nel mondo consumer e SoHo (come NOD32), l’azienda ha iniziato a cambiare pelle circa 4 anni fa, quando venne deciso di concentrare la ricerca e sviluppo sullo studio di soluzioni di sicurezza ad ampio spettro, pensate per il mondo aziendale – e in particolare per il comparto enterprise e il segmento alto delle PMI, quello per intenderci delle aziende con un numero di dipendenti compreso fra 100 e 5.000.
A seguito della decisione, sono stati aumentati gli investimenti in ricerca e sviluppo (del 70% negli ultimi 3 anni) che ora ammontano circa al 10% del fatturato, e si è completato un portfolio di soluzioni che va a coprire le necessità di sicurezza tipiche delle grandi realtà aziendali e degli MSP. I risultati non si sono fatti attendere, ed ESET figura ora fra i challenger del Magic Quadrant di Gartner per la security. I dati di mercato la danno al sesto posto nella classifica di vendite business+consumer, e al quarto per il market share solo business.
Da aprile in Italia – L’apertura della nuova sede di Milano in realtà risale allo scorso aprile, ma l’annuncio ufficiale è arrivato solo adesso perché in questi mesi la neonata filiale italiana è stata impegnata nella selezione dello staff e nella costruzione del canale, operazione quest’ultima che richiederà ancora diversi mesi.
ESET infatti lavora esclusivamente in modo indiretto, ovvero attraverso una rete di partner (distributori e reseller).
E questo in tutti i mercati nei quali opera, anche se Paesi diversi richiedono spesso una struttura del canale diversa, banalmente anche solo come numero di livelli. Anche in Italia bisognerà creare una rete ad hoc, visto che i potenziali clienti sono per la maggior parte piccole e medie imprese.
Miroslav Mikuš, Chief Sales Officer di ESET
Siamo pronti a cogliere nuove opportunità nelle imprese italiane, accelerando i nostri impegni per promuovere le soluzioni avanzate per la sicurezza che abbiamo recentemente rilasciato. Questo è il motivo che ci ha spinto a rafforzare la nostra presenza in Europa con l’apertura di filiali dedicate, Italia inclusa, avviando lo sviluppo di un nuovo modello di partner. Vogliamo aiutare le aziende a comprendere che la tecnologia da sola non basta, servono governance e competenza.
Fabio Buccigrossi al timone – Data l’importanza della rete di partner per il business di ESET, è stato scelto per guidare la sede italiana un veterano del canale, Fabio Buccigrossi. Il manager, forte di un’esperienza venticinquennale nel mondo IT, proviene da Sophos, azienda nella quale negli ultimi dieci anni ha presieduto appunto la creazione del canale.
Fabio Buccigrossi
Sono orgoglioso di guidare la filiale italiana di una multinazionale come ESET, le cui soluzioni e servizi di sicurezza, basate sull’ausilio di tecnologie innovative, assicurano da sempre prodotti che sono molto apprezzati dagli utenti. La mia prima sfida sarà quella di completare la formazione di un team di professionisti, che avrà il compito di mettere in atto le giuste strategie commerciali, per rendere ESET un partner affidabile verso le organizzazioni di qualunque dimensione.
In effetti, il compito più complicato che aspetta Buccigrossi sarà proprio far “dimenticare” questa fama di produttore di antivirus consumer che ESET si ritrova appiccicata. Fama, bisogna dirlo, meritata, visto il numero di premi vinti dalla tecnologia di NOD32, che è alla base dei prodotti consumer di ESET. Quindi dimenticare non è il termine esatto: la linea consumer infatti non verrà certo dismessa, anzi, visto che è stata mano a mano estesa fino a coprire con i suoi prodotti tutti gli endpoint più diffusi, dai sistemi Windows ai dispositivi Android, dalle macchine Linux agli Apple Mac.
Semplicemente, il focus della filiale sarà spiegare ai potenziali partner i punti di forza delle soluzioni enterprise-level di ESET.
A sinistra: Fabio Buccigrossi, Country Manager di ESET Italia. A destra: Miroslav Mikuš, Chief Sales Officer di ESET.
La rete che sta prendendo forma sarà probabilmente centrata su tre grandi distributori (nessuno esclusivo) cui si rivolgeranno i partner del secondo livello (al momento circa 3.000 dealer o rivenditori). I partner tier 1 saranno formati nei prossimi mesi per diventare competence center, anche se in ogni caso ogni partner potrà essere affiancato per le sue esigenze di vendita o di formazione dallo staff di ESET, che dalle attuali 10 persone dovrebbe essere portato a una ventina entro il prossimo anno. Nel 2020 partirà poi il nuovo programma di partnership, che con ogni probabilità prevederà i 4 livelli tipici (Registered, Silver, Gold e Platinum) per i second tier.
Aggiornamenti ai prodotti – ESET ha annunciato l’estate scorsa una serie di nuovi prodotti mirati alle esigenze delle grandi aziende, della fascia alta delle PMI, e dei managed Service Provider. Fra le nuove release, che completano il sistema di difesa studiato da ESET per le grandi organizzazioni, citiamo ESET Dynamic Threat Defence, un prodotto specifico per le PMI che blocca le minacce zero-day con una potente sandbox basata sul cloud e ESET Cloud Administator, una piattaforma costruita per gestire la sicurezza fino a 250 postazioni in cloud, attraverso un cruscotto semplificato che aiuta a supervisionare la protezione della rete.