Maticmind, l’Italia è sempre più un Paese di smart worker

Maticmind, l’Italia sempre più un Paese di smart worker

Maticmind indaga sul fenomeno dello smart working in Italia, sul quale molte aziende stanno investendo come dimostrato dai dati sulla crescita del “lavoro agile”. Basti pensare che nel 2018 il numero dei lavoratori agili in Italia ha toccato quota 480mila, pari al 12,6% del totale degli occupati che, in base alla tipologia di attività di lavoro che svolgono, potrebbero fare smart working. Cresce quindi il numero di persone che scelgono il lavoro agile, disponendo di strumenti digitali adatti a lavorare in mobilità (fonte ricerca 2018 dell’Osservatorio Smart Working della School of Management del Politecnico di Milano).
Il lavoro agile è il risultato di un sapiente uso dell’innovazione digitale a supporto di approcci strategici che puntano sulla collaborazione tra le persone e in generale tra le organizzazioni. La tecnologia in tutto questo ricopre un ruolo chiave. Quando si parla di Digital Transformation facciamo riferimento soprattutto all’applicazione di tecnologie avanzate per connettere persone, spazi e oggetti ai progetti di business aziendale con l’obbiettivo di innovare e coinvolgere i gruppi di lavoro.

Adottare un modello di tipo smart non significa solamente lavorare da casa, ma anche rivedere il modello di leadership che si propone a favore del concetto di collaborazione. L’auspicio di questo processo è stimolare nuove idee e quindi nuovo business. Le tecnologie digitali, che sono una delle leve sopra citate, hanno la funzione di ampliare e rendere virtuale lo spazio di lavoro, abilitando e supportando così nuove metodologie di approccio a situazioni aziendali diversificate.

Vantaggi e ostacoli
Il lavoro agile offre una serie di vantaggi sia per il lavoratore che per l’azienda. Ad esempio:

  1. aumenta la libertà e l’autonomia del lavoratore, in modo da garantirgli una maggiore capacità di organizzazione del tempo;
  2. consente di risparmiare denaro su aree di lavoro, trasporti, forniture (elettricità e riscaldamento per citare le principali;
  3. migliora la conciliazione della vita lavorativa con quella personale e familiare;
  4. se il lavoro è ben strutturato, e basato su obiettivi, può aumentare persino la produttività;
  5. aumenta la qualità della vita del lavoratore, che apprezza maggiormente l’azienda e il datore di lavoro;
  6. permette l’integrazione nel team di lavoro di persone con mobilità ridotta.

Esistono tuttavia anche gli inconvenienti:

  1. il dipendente potrebbe provare un senso di invasione della propria vita privata;
  2. lo smart working potrebbe portare il lavoratore all’isolamento a causa del mancato contatto con i colleghi;
  3. perdita di identificazione con l’azienda;
  4. se il lavoro a distanza non è ben pianificato, la produttività potrebbe diminuire;
  5. potrebbe esserci meno controllo sulla quantità o qualità del lavoro da parte del manager;
  6. può comportare un esborso di denaro extra per il lavoratore (costo delle forniture, l’allestimento dell’area di lavoro).

Maticmind e lo smart working
Lo smart working è una filosofia manageriale che garantisce ai dipendenti flessibilità e autonomia nella scelta di spazi, orari e strumenti da utilizzare nello svolgimento delle proprie mansioni lavorative.

Per raggiungere simili traguardi è necessario, però, dotarsi di dispositivi e servizi che supportino i processi aziendali e le esigenze delle persone, mediante nuovi strumenti di comunicazione e collaborazione condivisi. È importante, allo stesso tempo, definire policy aziendali che consentano flessibilità di luogo e orari di lavoro, e utilizzare strumenti di condivisione delle risorse disponibili. Infine, è necessario affiancare i Ceo nello sviluppo di stili manageriali atti a promuovere tale metodologia lavorativa, con l’utilizzo di comportamenti basati su: sense of community, empowerment, flexibility e virtuality.

Seguendo questo approccio il manager diventa così un leader e viene a crearsi un legame collaborativo molto forte, con sinergie che migliorano la soddisfazione generale.
Allo stesso tempo lascia spazio al lavoratore di esprimersi al 100% grazie a policy aziendali più flessibili e rende in definitiva il lavoro come un susseguirsi di nuove sfide da vincere, non più il puro adempimento a un dovere.