Giancarlo Soro, amministratore delegato di Lexmark Italia, spiega come l’era dei cloud service stia cambiando compiti e responsabilità dei team IT delle aziende e l’importanza delle soluzioni ITaaS.
Sono sempre più numerose le aziende che migrano i propri dati e applicazioni mission-critical nel cloud, acquisendo prodotti e infrastruttura IT tramite la sottoscrizione di modelli as-a-service, che stanno imponendosi con decisione nello spazio aziendale. I vantaggi sono ben documentati, con la promessa di un migliore controllo dei costi, sicurezza e agilità maggiori, nonché accesso alle ultime tecnologie che assicurano un rinnovato impulso sul mercato.
Secondo Deloitte Global, entro il 2022 la metà del budget IT delle aziende sarà destinato a servizi a consumo, un chiaro segnale di come il predominio della tecnologia tradizionale – su licenza e implementata in loco – stia vacillando.
Questa trasformazione nella modalità di offerta dell’IT ha dato vita a un’evoluzione nei dipartimenti informatici. Le aziende li hanno infatti incaricati di identificare e sviluppare strategie su come le soluzioni as-a-service basate su cloud possano allinearsi alle esigenze di business, garantendo, nel contempo, un’efficace implementazione delle stesse.
La rivoluzione ITaaS
Il compito del dipartimento IT era tipicamente quello di creare e gestire numerosi data center che “ospitavano” i sistemi di back-end aziendali. Portare a termine le task assegnate richiedeva molto tempo e la priorità era mantenere stabile a tutti i costi l’ambiente operativo – che, come si evince, era caratterizzato da inflessibilità e lentezza.
Più di recente abbiamo visto come le offerte basate su cloud abbiano iniziato a dominare il panorama IT. Il cloud sta rapidamente sostituendo la tradizionale tecnologia on-premise mentre i team IT cercano di trarre vantaggio dall’aumento di produttività e dall’efficienza infrastrutturale. Gran parte di questa crescita è dovuta alla trasformazione delle applicazioni aziendali.
Le soluzioni IT as a Service (ITaaS) rappresentano un’opzione molto diffusa tra i team informatici perché oltre al supporto offerto, gran parte del workload relativo a sicurezza, disponibilità e prestazioni è a carico del cloud provider. In tal senso, la Cloud Print Infrastructure as a Service (CPIaaS) è un buon esempio. Piuttosto che possedere e gestire un’infrastruttura di stampa fisica con tutti i relativi costi di servizio, i clienti pagano semplicemente per quello che utilizzano.
Un nuovo approccio alla stampa aziendale
CPIaaS è una testimonianza di come il modello ITaaS stia trasformando completamente la modalità di offerta dei servizi tradizionali. Fornisce agli utenti in azienda l’accesso a un ambiente di stampa moderno e sicuro attraverso un servizio in abbonamento con cui viene eliminata l’infrastruttura fisica necessaria per supportare l’ambiente di stampa – inclusi i server di stampa on premise, il provisioning degli stessi, l’implementazione dei driver e la gestione degli utenti.
Con flotte di stampanti fornite e gestite da un provider di CPIaaS, le spese in conto capitale diventano più flessibili e i team IT possono dedicare ad attività più strategiche il tempo richiesto per ricerca e definizione dei dispositivi nei cicli di RFP. Al fornitore spetta inoltre il compito di creare i piani di implementazione hardware studiati per gestire schemi di utilizzo, sicurezza e future esigenze di stampa e scansione, facilmente scalabili nel tempo.
Un ruolo in evoluzione per l’IT
I vantaggi nell’era dei cloud service – esecuzione automatica delle policy, giusto per fare un esempio – non implicano che i team IT possano far operare liberamente le soluzioni ITaaS. Il ruolo dell’IT rimane infatti centrale e di vitale importanza, evolvendo in termini di responsabilità per quel che riguarda il bilanciamento di utilizzo e costi, la governance e, nell’esempio della CPIaaS, la pianificazione della capacità di stampa, mentre tutto il resto è appannaggio del provider.
Affrontare la sfida legata al taglio dei costi, assicurando comunque un valore aggiunto all’azienda non lascia un ampio margine di errore ai responsabili IT. Tuttavia, grazie all’adozione dell’ITaaS essi si renderanno rapidamente conto di poter riprendere il controllo sulla crescente complessità dell’IT, garantendo un livello più elevato di esperienza utente. Soprattutto, possono lasciare al partner ITaaS l’operatività necessaria per il supporto alle applicazioni aziendali critiche, e concentrarsi su innovazione, strategia e visione a lungo termine, assicurando che il loro ruolo rimanga rilevante nel nuovo mondo dell’IT.