Cosa farai da grande? Una domanda semplice, ma ancora molto influenzata da una serie di pregiudizi e dalla famiglia e senza tener conto delle prospettive future. Conclusi glli esami di maturità, i ragazzi iniziano a interrogarsi sulle proprie scelte future, sia dal punto di vista della formazione scolastica sia della professione che potranno intraprendere.
Una scelta difficile perché spesso ostacolata da pregiudizi radicati e non supportata da una reale conoscenza delle competenze che sarà necessario acquisire per essere competitivi nel mondo del lavoro. Questo quello che emerge dall’ultima edizione della ricerca “Innovazione al femminile: tecnologia, cultura umanistica e creatività – Il futuro è STEAM (Science, Technology, Engineering, Arts and Math” promossa da CA Technologies insieme a Netconsulting e Sodalitas, su 210 ragazzi delle scuole superiori di Milano e Roma tra i 14 e i 18 anni. La ricerca mostra come alcuni pregiudizi e stereotipi di genere, infatti, siano radicati fin dall’adolescenza.
Daniela Avignolo, Direttore HR, CA Technologies
In termini di orientamento, la scuola aiuta gli studenti a valorizzare le proprie capacità, ma occorre pensare a nuove formule di partnership tra scuola e imprese in grado di valorizzare le competenze che saranno loro richieste e, parallelamente, fare crescere consapevolezza delle reali opportunità di lavoro. Purtroppo solo il 20% degli studenti intervistati ha affermato di essere stato indirizzato verso il percorso di studi più in continuità con quello attuale e al tempo stesso con la reale offerta di lavoro disponibile sul mercato. Questo è un dato sul quale riflettere.
Se il 57% delle studentesse si sente portato verso lo studio della lingua italiana e il 60% verso lo studio delle lingue straniere, solo il 28% di esse ritiene che i propri punti di forza siano la matematica e le scienze. A tali pregiudizi nell’analisi delle propensioni individuali corrisponde una forte influenza della famiglia che tende a rafforzare gli stereotipi nella scelta del percorso di studi.
Chi sceglie il lavoro
Daniela Avignolo, Direttore HR, CA Technologies
Oggi solo il 44% della popolazione adulta in Europa possiede skill digitali di base*, competenze che entro il 2020 saranno richieste per il 90% delle posizioni lavorative. Inoltre, i settori a più elevato contenuto tecnologico saranno proprio quelli destinati a offrire le maggiori opportunità di impiego. Per questo motivo, la conoscenza delle nuove tecnologie sarà sempre più fondamentale per cogliere le occasioni legate alle nuove professioni create dall’economia digitale.
In uno scenario che vedrà entro il 2020 un deficit di circa 800.000 risorse con competenze tecnologiche, le opportunità offerte dagli ambiti STEM sono spesso sottovalutate o ritenute poco interessanti dalle studentesse. Mentre il 66% dei ragazzi è interessato a un’occupazione nel mondo della tecnologia, solo il 35 % delle giovani intervistate, infatti, dichiara altrettanto.
Le competenze e le professioni del futuro
La ricerca è stata condotta in parallelo anche su un campione di 110 intervistati tra Responsabili delle Risorse Umane e Direttori dei Sistemi Informativi di aziende italiane che hanno identificato tra le figure professionali che saranno più richieste e verso le quali i giovani dovrebbero orientarsi quelle del Cyber Security Expert, Digital Strategist / Information Officer, il Data Protection Officer, il Big Data Engineer e il Data Scientist a pari merito con il Cloud Computing Engineer.
Guardando alle professioni del futuro, è quindi vero che è preferibile scegliere un percorso puramente scientifico? In realtà lo scenario è più complesso: la ricerca ha evidenziato come, soprattutto nelle aree del digitale, in futuro si tenderà ad affiancare a profili tecnici con competenze STEAM specifiche anche alcuni dei profili umanistici: negli ambiti della Cyber Security, dei Big Data, del Cloud Computing e di altre tecnologie innovative, quali l’intelligenza artificiale e la robotica, saranno infatti richiesti, sebbene in numero minore, anche laureati in materie umanistiche. Per le aziende è già chiaro che si andrà in questa direzione e oltre l’80% del campione dei Responsabili Risorse Umane e Sistemi Informativi lo ritiene certo o comunque molto probabile. Questa commistione, che si può riassumere con l’acronimo STEAM rappresenterà una grande opportunità soprattutto per le ragazze che potranno considerare gli ambiti tecnico-scientifici come nuove strade in grado di enfatizzare anche percorsi scolastici tradizionali e interessi eterogenei.