In un futuro discretamente prossimo, il 34% degli enti che formano il settore della Pubblica Amministrazione andranno a far parte di un ecosistema IT ibrido. Questo quanto emerso nel Report “Osservatorio Cloud per la PA” condotto dal Politecnico di Milano , in collaborazione con Dell EMC, che ha analizzato gli impatti del Piano Triennale per l’informatica nella Pubblica Amministrazione (2017-2020). Il Piano Triennale per l’informatica nella Pubblica Amministrazione (2017-2020) – predisposto dal precedente Governo del Premier Paolo Gentiloni – sta guidando le attuali strategie di evoluzione tecnologica degli enti pubblici italiani.
Filippo Ligresti, VP & General Manager Commercial Business di Dell EMC Italia
Il Piano Triennale è un documento strategico che ha l’obiettivo di guidare la digitalizzazione del Sistema Paese. Dalla ricerca del Politecnico di Milano emerge che molti enti pubblici italiani hanno già in programma di lavorare seguendo le direttive del Piano, nell’ottica di accelerare la trasformazione digitale, razionalizzare la spesa pubblica in tecnologia e le strutture fisiche, migliorando la qualità del servizio ai cittadini. Tuttavia, dallo studio è chiaro come ci siano ancora diverse barriere da superare lungo il percorso che porta a modelli di gestione esternalizzati. Ostacoli come perplessità legate alla sicurezza e alla privacy dei dati sensibili, la difficoltà a identificare un vantaggio di costo per quelle realtà piccole con carichi di lavoro prevedibili o la necessità di un percorso di modernizzazione delle architetture applicative interne in ottica cloud-ready. Acora più cruciale quindi il ruolo dei Poli Strategici Nazionali nell’abilitazione del piano e della Trasformazione Digitale della PA.
Quasi il 40% degli enti italiani intervistati è consapevole che l’esternalizzazione delle risorse IT possa velocizzare l’attuazione di iniziative digitali, promuovendo l’innovazione e accelerando la trasformazione digitale della PA. Questi i dati riportati dal Report “Osservatorio Cloud per la PA” che ha intervistato gli enti locali per analizzare l’evoluzione delle infrastrutture IT fisiche, alla luce dello stesso Piano Triennale.
Nello scenario attuale della PA, si sta tracciando la via per la realizzazione di un Cloud della Pubblica Amministrazione che sarà sempre più orientato verso un modello ibrido: una parte delle risorse rimarrà on-premise (o proprietarie), ma dovrà essere orchestrata e gestita con continuità rispetto alla parte di risorse esternalizzate.
Considerando tutte le risorse applicative (applicativi core, applicativi di supporto e servizi digitali al cittadino), nei prossimi 3 anni, assisteremo all’evoluzione verso un ecosistema IT ibrido per il 34% degli enti della PA. Un ecosistema in cui si dovrà integrare e orchestrare una porzione di risorse on-premise con una parte di risorse gestite esternamente, in modello outsourced o community.
Questo modello di sourcing ibrido sarà un elemento che impatterà anche sulla trasformazione delle competenze del personale IT degli enti e sui modelli di governance dell’ecosistema.
Secondo quanto emerge dalla ricerca, quasi il 50% degli enti è spinto verso l’esternalizzazione delle risorse IT dall’inadeguatezza delle risorse proprietarie in termini di sicurezza e continuità. Mentre, circa il 40% è consapevole che il processo di esternalizzazione può rappresentare un elemento di svolta in ottica velocizzazione delle attuali iniziative digitali, innovazione e accelerazione della trasformazione digitale degli enti.
Le previsioni di spesa confermano lo spostamento della PA verso modelli ibridi. Crescerà, infatti, nei prossimi 3 anni il budget per la gestione esterna mentre diminuirà in modo significativo quello relativo all’on-premise.