Il Dell EMC Forum 2017 è stata l’occasione per parlare di trasformazione digitale e fare il punto sull’andamento delle due aziende a un anno dalla fusione.
Marco Fanizzi, vicepresidente e general manager enterprise sales di Dell EMC Italia, e Filippo Ligresti, vicepresidente e general manager commercial sales di Dell EMC Italia, hanno illustrato la situazione della società nata a settembre del 2016.
La fusione tra Dell e EMC, ha sottolineato Marco Fanizzi, è stata realizzata nel momento giusto. Oggi la situazione è positiva a tutti i livelli, come fatturato, soddisfazione dei clienti, quote di mercato.
Lo sviluppo continua, il fatturato nei primi 9 mesi dell’anno è in crescita e nel primo semestre è salito di oltre il 10%.
Tra gli stessi dipendenti emerge un forte senso di appartenenza e di orgoglio aziendale, risultato anche del focus sulle persone e sulla crescita dei talenti.
Fanizzi ha evidenziato come le grandi aziende italiane si stiano muovendo tanto, stiano cercando di capire come continuare a svilupparsi e a competere fuori dal mercato italiano, che è un obbligo per il futuro delle imprese. Non a caso quelle che crescono di più sono le aziende più legate ai mercati esteri.
Si tratta di una dinamica da cui Dell EMC può trarre sicuro vantaggio, come dal fatto di avere un portafoglio prodotti più ampio e ordinato frutto della messa in comune dei prodotti di Dell con quelli di EMC, anche se non si è ancora all’integrazione spinta dei prodotti
Fanizzi ha tra l’altro messo in evidenza come la scelta di mantenere le due figure dirigenziali provenienti da Dell e EMC sia stata fatta per dare risposte produttive alla segmentazione del mercato tra enterprise e commercial.
Filippo Ligresti, dal canto suo, ha confermato come il modello organizzativo messo in atto abbia consentito di costruire davvero un’unica società.
Le persone provenienti dalle due aziende sono state pienamente integrate nei segmenti in cui già operavano e soprattutto non ci sono state politiche di risparmio e contenimento costi, anzi, in meno di un anno sono state assunto 47 persone.
L’Italia è al centro dell’attenzione, non a caso Michael Dell è stato tre giorni nel nostro paese, e l’Italia è citata come modello di rapidità di integrazione, per esempio i primi ad avere uffici unici.
La performance finanziaria è eccellente, sono già restituiti in un anno 9,5 miliardi di dollari del debito contratto al momento dell’unificazione.
Nel primo semestre le quote di mercato sono cresciute sia nei personal computer che nei server.
La soddisfazione dei clienti, ha aggiunto Ligresti, è un metro di misura dei risultati positivi.
Anche i partner hanno tratto vantaggio dal merge che offre loro una grande possibilità.
In Italia, un’opportunità è data dal Piano Industria 4.0 e uno degli impegni di Dell EMC è quello di aiutare le PMI a capire come muoversi.
Per quanto riguarda la Ricerca & Sviluppo, Ligresti ha messo in evidenza l’investimento da un miliardo di dollari nell’Internet of Things con la creazione di una divisione ad hoc.
Il responsabile della divisione è il Chief Technology Officer di Vmware e il programma coinvolge tutte le aziende che fanno parte di Dell Technologies, oltre a Dell EMC, Pivotal, RSA, Secureworks, Virtustream e Vmware.
Nina Hargus, SVP, Global Field Marketing, Dell EMC Foto Hargus
I clienti vogliono avere a che fare con meno vendor ma che siano più competenti su varie aree.
Livio Pisciotta, sales manager client solutions di Dell EMC Italia
Le Smart selection, soluzioni preconfigurate che già erano disponibili a livello mondiale, adesso sono tagliate su misura anche per i mercati nazionali come l’Italia, il che rappresenta un vantaggio per il canale e per i distributori.
In generale, nei paesi nordici c’è una maggior predisposizione verso l’innovazione con l’adozione di dischi allo stato solido e processori potenti.
In Italia prevale l’orientamento verso configurazioni più economiche, basate su dischi a rotazione e processori meno performanti, ma va sottolineata la crescita di soluzioni premium con prezzi più elevati.