Synology DS1517+ è un NAS professionale a cinque bay dal prezzo competitivo, con architettura hardware Intel Atom e supporto per ambienti virtualizzati.
Si tratta di una macchina recentemente introdotta a listino e che, pertanto, giova dei più recenti aggiornamenti tecnologici sotto il profilo hardware, ma non solo.
Tra le peculiarità la disponibilità di cinque slot per hard disk da 3,5” o 2,5”, il tutto ben al di sotto della soglia dei mille Euro. Di certo, potenza di calcolo e massima capacità disponibile rappresentano i plus che si possono evidenziare in prima battuta.
La CPU scelta per questa configurazione è l’Intel Atom C2538, parliamo di un processore per il segmento verticale embedded (codename Rangeley), realizzata a 22 nm con un nucleo quad-core che lavora alla frequenza massima di 2,4 GHz.
Tra i vantaggi offerti dal chip, la disponibilità di una cache da 2 MByte, di due canali RAM con supporto ECC e gestione delle estensioni di indirizzo fisico a 36, necessaria per poter lavorare accedere a indirizzi di memoria oltre i 4 GByte.
Proprio per la memoria è un tratto distintivo di questo modello NAS; Synology propone versioni con 2 o 8 GByte installate di serie, ma il modello può raggiungere i 16 GByte DDR3 (2x moduli da 8 GByte).
Quattro adattatori LAN Gbit sono integrati di serie. A livello opzionale è possibile installare controller 10 GbE.
Come anticipato, la potenza della CPU, abbinata a un così ampio array drive e al pool esteso di RAM indirizzano il DS1517+ in ambienti di medie dimensioni, laddove sia necessario consolidare, non solo le procedure di backup e recovery, ma soprattutto irrobustire gli ambienti di lavoro virtuali (VMware vSphere 6 con VAAI, Windows Server 2012, Windows Server 2012 R2, Citrix, OpenStack).
Se i 50 TByte massimi disponibili, adottando singole unità da 10 TByte, non dovessero bastare, il NAS può essere facilmente espanso tramite unità esterne, per raggiungere i 15 bay complessivi. Grazie al supporto per array Raid 0, 1, 5, 6 e 10 è possibile organizzare i dati adottando pool multipli in base alle necessità di protezione o performance, mantenendo inalterata la possibilità di migrazione ed espansione del RAID e quelle hot spare.
L’assemblaggio interno è curato, si è optato per un alimentatore in formato standard da 200 W. In evidenza, in prossimità del connettore ATX, la ROM che ospita l’ambiente di lavoro DSM.
Particolarmente rilevante il supporto BTRFS, analogamente allo standard EXT4, per quanto riguarda il partizionamento dei drive interni.
Parliamo di un file system di recente introduzione, messo a punto per superare i limiti imposti dai sistemi di gestione legacy. Ad esempio, BTRFS è in grado di archiviare due copie dei metadati su un volume, consentendo il recupero dei dati in caso di danni al disco rigido o settori danneggiati. Non solo, il file system è capace di rilevare automaticamente i file danneggiati con metadati di mirroring e di ripristinare i dati danneggiati utilizzando i volumi RAID. In aggiunta BTRFS consente di catturare istantanee per creare copie multiple di cartelle importanti, consumando poco spazio disco e incrementando la sicurezza del dato.
In questo modo gestire le cartelle, le quote, le repliche e il ripristino dei file è molto più semplice e può essere effettuato in tempi più contenuti rispetto ai convenzionali sistemi di copia.