IDC, i Big Data richiedono uno storage di nuova generazione

IDC, i Big Data richiedono uno storage di nuova generazione

IBM e IDC organizzano a Milano Navigare sicuri in un oceano di dati, evento che discute di software-defined storage, sistemi flash e cloud ibrido in azienda.

I progetti aziendali relativi ai Big Data alimentano la richiesta di architetture di storage più scalabili, agili e on-demand. IDC ha già notato nel 2016 un ricorso crescente da parte dei dipartimenti IT aziendali a tecnologie emergenti, quali appunto il software-defined storage, i sistemi flash e le infrastrutture cloud ibride.

Questo trend va inquadrato nella progressiva evoluzione dell’IT aziendale, dovuta alla trasformazione digitale del business. Le soluzioni applicative e infrastrutturali legate alla Terza Piattaforma stanno consentendo alle aziende di puntare alla fondamentale agilità richiesta per competere nella nuova data economy. I Big Data stanno pertanto influenzando molte delle decisioni d’acquisto di tecnologia da parte delle aziende, specialmente in ambito storage.

IDC evidenzia come a livello mondiale la spesa aziendale in storage per progetti Big Data sia destinata a crescere con un tasso annuale medio del 22,4% fino al 2020. Questa spesa andrà a superare i 20 miliardi di dollari nel 2020. In termini di capacità consegnata, questo si tradurrà in un CAGR al 2020 pari quasi al 29%, fino a superare i 92 Exabyte nel 2020.

Un approccio software-defined allo storage consente alle aziende di rendere l’intera infrastruttura più agile, semplice e veloce. Più i data set diventano grandi, e più il software-defined diventa economicamente conveniente.

Incremento di velocità e riduzione della latenza sono poi raggiungibili con sistemi storage flash, che grazie alle elevate prestazioni e a un TCO sempre più accessibile, vedono crescere la loro penetrazione all’interno dei data center aziendali rispetto ai sistemi tradizionali (HDD), soprattutto per le applicazioni business critical.

Infine, in questo contesto evolutivo diventa ancor più importante creare un ambiente flessibile e scalabile. Tale obiettivo può essere raggiunto con il cloud ibrido, facendo migrare i dati tra ambienti di cloud privato e pubblico, valorizzando l’infrastruttura esistente, e cogliendo le potenzialità in termini di elasticità ed economicità delle offerte on-premise.

Queste tematiche saranno affrontate a Milano il 23 marzo nel corso dell’evento Navigare sicuri in un oceano di dati, organizzato da IBM in collaborazione con IDC. L’evento mostrerà con live-demo e casi studio come software-defined storage, sistemi flash e cloud ibrido risultino tutti fondamentali per realizzare un’infrastruttura di storage business-ready, senza trascurare il tema della sicurezza.