
“Stiamo vivendo un’epoca d’oro dell’innovazione, una trasformazione così profonda da poter essere paragonata all’avvento di Internet e della telefonia mobile”. Ricordando questa affermazione, fatta da Sundar Pichai, CEO di Google e Alphabet al Google AI Summit di Parigi, Raffaele Gigantino, Country Manager Italia di Google Cloud, ha aperto l’evento Gen AI at Work: l’AI generativa di Google Cloud al servizio del business.
Una nuova era per l’IT
È un fatto indiscusso che l’intelligenza artificiale generativa abbia inaugurato una nuova era, fornendo strumenti avanzati per creare, collaborare e accedere alle informazioni in modalità completamente nuove.
“Questo percorso nell’universo di Gemini non rappresenta solo un’opportunità di crescita per le aziende, ma un’evoluzione del modo in cui lavoriamo e innoviamo – ha sottolineato Gigantino –. Stiamo abilitando nuove capacità operative e creative senza precedenti. E Google Cloud è il padre fondatore dei Transformer, la tecnologia alla base dei modelli di intelligenza artificiale di nuova generazione. Questa innovazione è stata resa possibile grazie alla nostra infrastruttura cloud avanzata e all’ecosistema software open source che ne ottimizza l’uso”.
L’AI generativa viene applicata a problemi di classe “10x”, ossia sfide che richiedono capacità computazionali estremamente elevate per essere risolte. Un esempio emblematico è AlphaFold, un sistema di deep learning per la predizione della struttura tridimensionale delle proteine basato sulla sequenza degli amminoacidi. “Questa tecnologia ha accelerato la ricerca scientifica rendendo disponibili al pubblico oltre 200 milioni di strutture proteiche – ha sostenuto Gigantino –. Nel 2024, il lavoro di AlphaFold ha contribuito all’assegnazione del Premio Nobel per la chimica a due nostri colleghi, Demis Hassabis e John Jumper”.
Accelera l’adozione dell’AI
L’adozione dell’AI ha registrato un’accelerazione significativa: nel 2024, grazie all’introduzione di soluzioni generative avanzate, il tasso di adozione è passato dal 50% al 72% e oggi il 90% dei nuovi progetti AI include componenti generative. “Siamo a un punto di svolta: il tema non è più se adottare l’AI, ma farlo ora, perché le aziende che ritarderanno questa transizione rischiano di trovarsi in uno svantaggio competitivo irreversibile”, ha avvertito Gigantino. Che ha ricordato come Google Cloud offra un’infrastruttura AI globale scalabile, con data center distribuiti a livello mondiale. In Italia, sono le due regioni cloud. “La nostra missione è rendere l’AI accessibile a tutte le organizzazioni, indipendentemente dalla loro dimensione o settore”.
Due trend chiave: multimodalità e agenti AI
“La crescita del mercato sarà guidata da trend chiave, tra cui la multimodalità e agenti AI avanzati”, ha dichiarato Gigantino. I modelli AI multimodali sono in grado di gestire ed elaborare simultaneamente diverse forme di dati (testo, immagini, audio, codice) migliorando la comprensione e le capacità di risposta. “L’obiettivo è supportare l’uomo, non sostituirlo: l’AI deve essere implementata in modo responsabile per potenziare il processo decisionale e migliorare l’interazione con i clienti”.
Un ulteriore passo evolutivo è rappresentato dagli agenti AI, che segnano una svolta rispetto ai tradizionali chatbot. “Gli agenti intelligenti non si limitano a rispondere alle domande: pianificano, prendono decisioni supervisionate, apprendono e si adattano. Secondo uno studio di Capgemini, il 10% degli executive già utilizza agenti AI e l’82% prevede di implementarli nei prossimi tre anni – ha evidenziato Gigantino –. Gli ambiti di applicazione sono molteplici: customer support, produttività aziendale, creatività e cybersecurity”.
Un nuovo modello di lavoro
L’integrazione della Gen AI nelle piattaforme di collaborazione e comunicazione aziendale rappresenta una svolta strategica, poiché abilita nuovi paradigmi operativi, migliorando produttività e creatività. “Le organizzazioni devono comprendere che non si tratta solo di un’innovazione tecnologica, ma di un nuovo modello di lavoro, che consente di generare valore competitivo e vantaggi di mercato”, ha dichiarato Christian Strada, Head Of Sales, Iberia & Italy Google Workspace.
Analizzando il ciclo di adozione della Gen AI nelle imprese, emerge che ci troviamo in un momento cruciale: “Oggi, chi investe in Gen AI ottiene un vantaggio competitivo significativo, che in futuro potrebbe ridursi a una mera condizione di parità con il mercato”, ha aggiunto Strada. Di conseguenza, le aziende dovrebbero prioritizzare le strategie di investimento nelle tecnologie corrette e nella scelta dei partner tecnologici più adeguati.
Le tre fasi per l’adozione efficace della Gen AI
Secondo Strada l’adozione efficace della Gen AI passa attraverso tre fasi fondamentali:
- Definizione di governance e responsabilità per creare una struttura di gestione chiara, assegnando ruoli e policy precise per garantire un’integrazione efficace della tecnologia.
- Monitoraggio dell’adozione al fine di misurare costantemente l’impatto della GenAI e colmare eventuali gap di utilizzo attraverso best practice condivise.
- Formazione continua: bisogna investire in upskilling e reskilling per garantire un uso ottimale della tecnologia nel tempo.
“L’intelligenza artificiale generativa non è solo un abilitatore tecnologico, ma un catalizzatore di efficienza e innovazione – ha affermato Strada –, permette di ottimizzare i flussi di lavoro, automatizzare attività ripetitive e migliorare la gestione della conoscenza aziendale. Gli utenti possono generare contenuti strutturati (documenti, report, presentazioni) senza competenze specialistiche, accedendo in tempo reale a informazioni pertinenti e contestualizzate”.
Fondamentale un contesto sicuro e conforme
L’impatto della Gen AI si estende anche alla sicurezza e alla governance dei dati, assicurando conformità normativa e mitigazione dei rischi operativi. “Un aspetto critico è garantire che l’adozione della Gen AI avvenga in un contesto sicuro e conforme, evitando dispersioni di dati sensibili o utilizzi impropri della tecnologia”.
Google Space rappresenta una delle soluzioni più avanzate per integrare la GenAI nei flussi di lavoro aziendali, offrendo un ambiente unificato per la collaborazione e la comunicazione. “Grazie alla nostra piattaforma, le aziende possono operare in un ecosistema fluido, senza discontinuità tra applicazioni e con un accesso immediato alle informazioni rilevanti”, ha aggiunto Strada.
Opportunità strategica per superare le sfide
L’innovazione tecnologica rappresenta un’opportunità strategica per superare le sfide operative quotidiane. “Ci troviamo spesso sovraccarichi di lavoro o impegnati in task ripetitivi: gli strumenti che utilizziamo ci stanno realmente supportando o ci stanno rallentando? – ha chiesto Silvio Croce, Head of Customer Engineering di Google Cloud –. Forse è proprio qui che possiamo intervenire”. Oggi, grazie all’AI, le aziende possono trasformare il modo in cui operano, rendendo i processi più efficienti e scalabili.
“L’intelligenza artificiale non è un concetto recente o una moda passeggera, ma è parte integrante del nostro DNA da oltre un decennio – ha precisato Croce –. Essere nati nel cloud ci ha permesso di sviluppare una piattaforma in cui i dati non sono frammentati tra dispositivi locali e sistemi diversi, ma sono accessibili in modo integrato”.
Oggi, questa evoluzione ha portato allo sviluppo di soluzioni avanzate come Gemini AI, progettato per migliorare l’efficienza lavorativa attraverso un’integrazione nativa nei principali strumenti aziendali. “L’obiettivo è chiaro: rendere l’intelligenza artificiale universalmente accessibile e applicabile a ruoli e funzioni diverse. Per questo, abbiamo evitato di sviluppare soluzioni frammentate, preferendo invece un’architettura AI radicata in ogni aspetto dei nostri prodotti”.
Un esempio pratico di questa integrazione si trova in Gmail, dove Gemini AI può estrarre email importanti, riassumere conversazioni lunghe e generare bozze di risposta con un solo clic. “Questa è la vera differenza tra un’integrazione nativa e l’uso di strumenti esterni – ha rimarcato Croce –: riduciamo la necessità di copiare e incollare contenuti tra applicazioni diverse, aumentando la produttività”.
Allo stesso modo, Google Docs ha rivoluzionato la collaborazione aziendale. “Pensiamo a clienti come Airbus, che utilizza Google Docs per gestire progetti complessi come la costruzione di aerei. Ora, con Gemini AI, possiamo fare un ulteriore passo avanti: generare contenuti su richiesta, migliorare la formattazione e persino suggerire elementi mancanti nei documenti”.
Automatizzare la comunicazione e i task ripetitivi
Anche Google Meet sta beneficiando dell’AI, introducendo funzionalità avanzate come la sintesi automatica delle riunioni e la traduzione simultanea per abbattere le barriere linguistiche. “Tutti noi partecipiamo a numerose riunioni ogni giorno: avere uno strumento che ci aiuti a riassumerle e a estrarre le informazioni chiave può fare la differenza”.
Un altro pilastro dell’evoluzione che porta AI è Gemini Advanced, la piattaforma conversazionale più avanzata sviluppata finora. “Ciò che contraddistingue Gemini è la sua capacità di elaborare enormi quantità di informazioni contestuali, rendendolo perfetto per brainstorming, ricerche approfondite e pianificazioni strategiche”.
In aggiunta, la funzionalità Gems consente di addestrare agenti AI per automatizzare task ripetitivi o complessi. “Ma la vera potenza di questa tecnologia sta nella condivisione: un Gem ben strutturato può diventare un asset aziendale utilizzabile da tutto il team”.
Un ulteriore esempio di innovazione è Deep Research, progettato per rivoluzionare il modo in cui conduciamo ricerche online. “Invece di esaminare manualmente decine di fonti, Deep Research esegue ricerche iterative e contestuali, raffinandole progressivamente fino a fornire un quadro completo e approfondito del tema analizzato”.
Infine, strumenti come Google Vids stanno ridefinendo lo storytelling aziendale. “Tradizionalmente, le presentazioni si basavano su diapositive statiche, ma il futuro della comunicazione passa attraverso il video – ha concluso Croce –. Con Google Vids, offriamo una soluzione innovativa che permette di creare contenuti visivi coinvolgenti, rendendo la narrazione aziendale più efficace e immersiva”.
L’esperienza di Menarini: migliorare la qualità del lavoro
Gen AI at Work è stata l’occasione di avere anche l’esperienza diretta di alcune aziende, come Menarini e CredEm.
“All’interno dell’azienda – ha spiegato Nicola Portolano, Strategic Operation and AI Manager di Menarini – abbiamo identificato l’opportunità di utilizzare Gemini per ottimizzare processi che occupano dal 60% al 70% del tempo lavorativo di un dipendente medio. Grazie alla collaborazione con Google Cloud, abbiamo avviato un progetto pilota che ha evidenziato un incremento tangibile della produttività”.
Dai dati raccolti da Menarini, è emerso un risparmio medio settimanale di circa 3-7 ore per dipendente, riducendo significativamente il tempo dedicato a task ripetitivi e operazioni manuali. Oltre a questo, un sondaggio interno ha mostrato che oltre il 90% degli utenti ha percepito un miglioramento della qualità del proprio lavoro, con un incremento dell’engagement e della soddisfazione professionale, superando il 95% di sentiment positivo.
Un altro elemento chiave emerso è stato l’effetto di Gemini sulla cultura aziendale. “Abbiamo osservato un forte impulso all’innovazione interna – ha sottolineato Portolano –: le persone sono più propense a sperimentare nuove modalità di lavoro, adottando un approccio più creativo ed efficiente”.
L’esperienza di CredEm: 395 use case
“Un paio d’anni ci siamo resi conto che l’intelligenza artificiale era già presente in azienda, ma in modo disordinato e frammentario. Abbiamo perciò capito che era il momento di fare qualcosa di strutturato”, ha affermato Piergiorgio Grossi Chief Innovation & Data Officer di CredEm.
È stato quindi creato un team dedicato, composto da figure con competenze trasversali: innovazione, sviluppo AI, governance dei dati e sicurezza. “Non si tratta solo di sviluppare modelli di intelligenza artificiale, ma di integrarli in un contesto regolamentato, con una governance chiara e strutturata”.
Per accelerare l’adozione dell’AI, è stato anche costituito un team parallelo al sistema informativo, con il preciso obiettivo di implementare soluzioni concrete. “Uno dei nostri focus principali è stato il Generative AI: lavorando con Google Cloud, abbiamo spinto per ottenere modelli di traduzione naturale anche in italiano, ben prima che fossero ufficialmente disponibili”.
Sono state coinvolte circa 200 persone, a cui è stato chiesto di raccontare in che modo l’AI avesse trasformato il loro lavoro. In un mese e mezzo sono stati raccolti 395 use case, suddivisi in modo trasversale tra diverse aree: il 27% in ambito legale e compliance, il 20% nelle operation, il 14% tra marketing e comunicazione, un altro 14% nello sviluppo e nella cybersecurity, mentre la restante percentuale ha riguardato pianificazione e gestione progetti.
“Un esempio concreto? – ha proposto Grossi –. Abbiamo utilizzato l’AI per automatizzare la generazione di casi di test: il 78% di essi è stato correttamente creato tramite un semplice prompt, riducendo enormemente i tempi di sviluppo. Inoltre, l’AI ha facilitato la conversione dei documenti tra diversi formati, rendendo più agevole la gestione delle documentazioni richieste dai regolatori”.
Un premio dedicato ai progetti di AI e GenAI
Raffaele Gigantino ha colto l’occasione dell’evento per annunciare il lancio dell’Italy AI Groundbreaker Award, il primo riconoscimento dedicato all’innovazione e ai progetti di AI e GenAI sviluppati in Italia con la tecnologia Google Cloud. L’iniziativa prevede che saranno premiate le aziende di qualsiasi dimensione e settore i quattro categorie: AI Transformation for Italy, AI for Social Good, AI Startup of the Year e AI Pioneer.
“La nostra ambizione è che questa iniziativa non solo riconosca e premi l’eccellenza, ma ispiri anche nuove idee, favorisca la collaborazione tra imprese e professionisti e promuova un utilizzo responsabile dell’intelligenza artificiale, generando un impatto positivo sulla società e sull’economia”, ha concluso Gigantino.