La visione di SAP sull’intelligenza artificiale è chiara: fin dall’inizio, l’azienda ha puntato su un’AI non generica, ma specificamente orientata al business. L’ambizione è integrare l’AI direttamente nei processi aziendali per trasformare il modo in cui le imprese operano.
Un abilitante fondamentale
Una recente ricerca condotta da SAP Insights su un campione di 330 aziende italiane di medie dimensioni ha rivelato le principali strategie adottate per affrontare l’incertezza economica: il 36% delle aziende sta investendo in nuove tecnologie, mentre il 34% sta innovando il proprio modello di business e il 33% sta puntando sulla diversificazione. Come ha evidenziato Carla Masperi, Amministratore Delegato di SAP Italia, durante il SAP Now 2024 tenutosi i giorni scorsi a Milano, “questi dati indicano chiaramente che l’adozione di tecnologie innovative è strettamente legata alla capacità delle aziende di rimanere competitive e adattarsi al mercato. Le nuove tecnologie non sono solo un’opzione, ma un abilitante fondamentale per operare in modo più efficiente”.
Gli investimenti prioritari in IT in Italia
Per quanto riguarda gli investimenti prioritari, il 61% delle aziende italiane intervistate sta puntando sulla cybersecurity, considerata cruciale per garantire la sicurezza in un contesto digitale sempre più complesso. Un altro 60% si concentra sulla creazione di prodotti e servizi sostenibili, riconoscendo che la sostenibilità e il digitale sono ormai strettamente correlati. Infine, il 58% delle aziende ha manifestato un crescente interesse per l’adozione dell’AI generativa, dimostrando una forte attenzione verso questa tecnologia e le sue potenziali applicazioni.
Le aree in cui le aziende stanno già utilizzando l’AI sono numerose: il 43% impiega l’AI nello sviluppo di contenuti per marketing e vendite, con applicazioni che vanno dall’analisi predittiva ai modelli comportamentali dei consumatori. Il 43% la utilizza anche per il rilevamento delle frodi, sfruttando tecniche avanzate di analisi dati per individuare anomalie, mentre il 42% la applica per ottimizzare le interazioni con clienti e fornitori, migliorando i processi di relazione e fornitura.
L’80% delle transazioni abilitate tramite AI
“Abbiamo sviluppato una strategia basata su un’AI rilevante, affidabile e responsabile – ha affermato Masperi –, elementi centrali per garantire il massimo valore ai processi aziendali”. L’affidabilità è cruciale: un’AI che opera su dati inaccurati può compromettere decisioni e risultati. Parallelamente, la rilevanza si traduce nella capacità di integrare l’AI direttamente nei flussi operativi in maniera nativa, ottimizzando attività critiche e rispondendo a esigenze specifiche, “come dimostrato dal nostro copilot Joule, progettato per fornire risposte contestuali in tempo reale”.
Lanciato l’anno scorso, Joule rappresenta il fulcro della nuova esperienza utente di SAP, permettendo agli utenti di interagire con i sistemi tramite il linguaggio naturale. Questa evoluzione renderà il processo decisionale e le operazioni aziendali più intuitive, senza la necessità di formazione complessa. L’obiettivo di SAP è che l’80% delle transazioni aziendali più rilevanti saranno abilitate tramite AI, con Joule come motore di produttività.
“La nostra visione di Intelligent Enterprise, introdotta sei anni fa, ha già prodotto risultati tangibili – ha aggiunto Masperi –: attualmente, oltre 27.000 clienti utilizzano le nostre soluzioni di AI, e diverse migliaia di essi hanno già adottato l’AI generativa. Abbiamo già implementato scenari di AI generativa nell’infrastruttura esistente, dimostrando concretamente come l’intelligenza artificiale possa essere un catalizzatore per l’innovazione nei processi aziendali”.
Un fattore strategico, l’adozione del cloud
Attualmente, SAP ha già sviluppato oltre 100 casi d’uso di AI generativa disponibili per i clienti, con l’obiettivo di ampliare ulteriormente questa offerta entro la fine del 2024. I clienti che richiedono soluzioni personalizzate possono sfruttare la piattaforma SAP Business Technology Platform (BTP) per creare scenari su misura, mantenendo alti standard di sicurezza e riservatezza. Questo approccio permette alle aziende di ottenere un’integrazione profonda dell’AI nei loro processi aziendali.
Secondo Masperi un altro elemento chiave per il successo dell’AI generativa è l’adozione del cloud: “Il cloud è essenziale per sfruttare pienamente le potenzialità dell’AI generativa, poiché consente di accedere a una vasta base di dati, migliorando continuamente le capacità di apprendimento dell’AI. Questo approccio offre alle aziende una flessibilità senza precedenti, andando oltre i confini delle infrastrutture on-premise tradizionali, che limitano l’evoluzione delle tecnologie di intelligenza artificiale”.
Sebbene alcuni clienti continuino a utilizzare sistemi on-premise, SAP raccomanda fortemente la migrazione al cloud per sfruttare appieno le potenzialità dell’AI generativa. “Man mano che le aziende comprendono i vantaggi tangibili di queste tecnologie l’adozione continuerà ad accelerare”, ha spiegato Masperi. Tuttavia, la migrazione al cloud richiede tempi e modalità specifici per ogni azienda. L’obiettivo di SAP è “supportare i clienti in questa transizione, fornendo al contempo soluzioni flessibili e sicure”.
La collaborazione interfunzionale
Per Philipp Herzig, Chief AI Officer di SAP, l’intelligenza artificiale generativa di SAP sta già dimostrando il suo potenziale nel ridefinire la produttività aziendale, ma il suo vero valore emerge nella capacità di trasformare i processi attraverso la collaborazione interfunzionale. “Non si tratta solo di automatizzare attività specifiche, come la generazione di report o la gestione dell’assistenza clienti, ma di promuovere una trasformazione più profonda che coinvolge team, dati e processi interconnessi”. La strategia annunciata al SAP TechEd, si focalizza su questo approccio olistico, introducendo agenti AI autonomi e collaborativi integrati in Joule.
Questi agenti non operano in modo isolato all’interno di singoli dipartimenti, ma attraversano l’intera struttura organizzativa, eliminando i tradizionali silos aziendali. Funzionano in ambiti come la supply chain, la finanza e le risorse umane, consentendo alle aziende di affrontare sfide complesse e multiformi che gli strumenti di produttività isolati non possono risolvere. E proprio la capacità di far collaborare diversi agenti per risolvere problemi interfunzionali è uno dei punti di forza di Joule. Per esempio, in un flusso di lavoro complesso come la gestione delle controversie sui pagamenti, diversi agenti AI si coordinano per monitorare conti, inviare notifiche, analizzare dati e generare raccomandazioni in modo efficiente.
Accedere a un più ampio contesto aziendale
“Il design di Joule – ha spiegato Herzig – si fonda sulla profonda conoscenza di SAP dei processi aziendali e sull’accesso a vasti insiemi di dati contestuali provenienti da soluzioni ERP, CRM e HR. Questo permette agli agenti di Joule non solo di ragionare e pianificare autonomamente, ma anche di collaborare strettamente tra loro per eseguire azioni complesse in modo coordinato”. Presto, gli agenti AI di Joule si evolveranno ulteriormente con l’aiuto di SAP Knowledge Graph. Questo consentirà agli agenti stessi di accedere a un contesto aziendale più ampio, collegando dati provenienti da diverse applicazioni SAP e ottimizzando ulteriormente i processi decisionali.
Le prime soluzioni agenti di Joule saranno disponibili nel quarto trimestre del 2024, offrendo funzionalità di estensibilità per personalizzare l’intelligenza artificiale in base alle esigenze specifiche delle aziende. Nel corso del 2025, SAP introdurrà ulteriori agenti predefiniti e strumenti avanzati, come Joule Studio, per permettere alle aziende di sviluppare agenti AI su misura, espandendo ulteriormente le possibilità di trasformazione aziendale guidata dall’intelligenza artificiale.