L’AI impone un ripensamento totale delle infrastrutture data center, Schneider Electric risponde con una strategia “dal grid al chip, dal chip al chiller”
L’impatto dell’AI è ormai evidente nella vita di tutti i giorni. Non c’è ambiente o ambito operativo che non sia interessato da questa rivoluzione digitale. In questo scenario il data center assume un ruolo protagonista come asset strategico abilitante la trasformazione digitale sia a livello di impresa che di Paese Italia.
Il ruolo dell’Italia come hub digitale europeo
Osservatori del settore Data Center, hanno evidenziato nell’ultimo anno il ruolo rivestito dall’Italia come nuovo hub digitale del Mediterraneo insieme a Spagna e Grecia, in una generale compagine europea alternativa al modello standard FLAPD. Una grande opportunità di sviluppo supportata dalla posizione favorevole alla connettività sottomarina nel Mediterraneo (Osservatorio Data Center Politecnico di Milano e TEHA Ambrosetti).

La recente ricerca di IDA, Associazione Italiana Datacenters, sottolinea come la crescita del mercato sia guidata dai fornitori di cloud hyperscale che stanno costruendo in modo rapido nuove availability zones in diverse regioni di Italia.
Allo stesso tempo, gli hyperscaler stanno puntando alla leadership nel mercato delle infrastrutture per l’intelligenza artificiale. L’adozione dell’AI sta accelerando il time-to-market degli investimenti e sta anche generando una maggiore richiesta di energia e densità energetica, introducendo potenzialmente una nuova classe di data center e aprendo opportunità di investimento anche in aree differenti dai grandi mercati italiani (Milano e Roma). Per poter garantire una evoluzione adeguata di queste infrastrutture e assicurare una gestione efficace dei workload AI, i data center odierni (e quelli del futuro) devono soddisfare precise specifiche in termini di densità operativa, alimentazione e raffreddamento
Data Center AI ready, la visione end to end di Schneider Electric
In un contesto in rapido cambiamento, la capacità di adattarsi e rispondere alle esigenze di mercato è certamente un fattore cruciale per guidare le nuove fasi di sviluppo del settore.

Secondo questa logica, Schneider Electric si propone quale partner tecnologico e consulenziale affidabile, capace di accompagnare i clienti lungo l’intero ciclo di vita del data center. Questo è possibile grazie ad una visione del Data Center come sistema integrato e interconnesso, che si riflette in una strategia e un portfolio di soluzioni e servizi end-to-end “dal grid al chip e dal chip al chiller”, in grado di gestire in modo scalabile, efficiente e sostenibile il flusso di potenza e termico.
Un valore supportato dal continuo investimento in R&D, 5% del fatturato annuo, e dal recente arricchimento, febbraio 2025, dell’offerta con le soluzioni di liquid cooling Motivair, impiegato in molti dei più potenti supercomputer esistenti.
Proprio la sostenibilità rappresenta un aspetto nodale della strategia della società che è stata nominata come la World Most Sustainable Corporation 2025 per la seconda volta quest’anno e come l’azienda più sostenibile in Europa da Corporate Knights, secondo una valutazione basata su un’ampia gamma di indicatori ESG.
Un elemento che informa anche l’attenzione all’impatto dei componenti e porta ad azioni lungimiranti. Citiamo ad esempio, come l’azienda abbia recepito nel 2022 in anticipo sui tempi, il divieto europeo dell’SF6 negli interruttori di media tensione, operativo dal 2026. Sostituendo l’esafluoruro di zolfo (SF₆), un gas serra con un potenziale di riscaldamento globale 24.300 volte superiore a quello della CO₂, con la tecnologia dell’aria pura e del vuoto, il quadro di media tensione AirSeT elimina uno dei principali fattori che contribuiscono alle emissioni di Scope 3 nelle infrastrutture elettriche. Una trasformazione importante riconosciuta quest’anno dall’Alliance of CEO Climate Leaders del World Economic Forum che ha nominato AirSet “Campione della Scope 3 Downstream Solutions Challenge” nella categoria Sustainable Design.

Per massimizzare l’impatto delle più recenti tecnologie, l’azienda opera all’interno di un ampio e strutturato ecosistema di partner e alleanze globali con i principali vendor di server, come NVIDIA, che consentono di acquisire competenze avanzate sull’infrastruttura IT ottimizzata per i workload di Intelligenza Artificiale.
Un esempio concreto è il recente rilascio di un Reference Design per Data Center, co-sviluppato con NVIDIA, pensato per cluster AI ad alta densità, con raffreddamento a liquido, in grado di gestire fino a 132 kW per rack.
In questo modo, Schneider Electric affianca gli operatori IT nella realizzazione di Data Center AI-Ready efficienti, scalabili e attenti agli obiettivi di sostenibilità.
L’importanza di implementare un UPS AI-tolerant
Grazie alla pluriennale competenza acquisita nel campo della gestione dell’energia Schneider Electric è in grado di coprire ogni esigenza di potenza con le più recenti innovazioni tecnologiche: dalla cabina di trasformazione, AirSet già menzionata per la lungimiranza in termini di transizione all’aria in linea con le prossime normative europee, fino alla distribuzione all’interno del white space.

Parlando di UPS con la serie Galaxy VXL, Schneider Electric ha realizzato l’UPS trifase più compatto della sua categoria, potenza fino a 1250kVA con una superficie occupata di solo 1,2 metri quadrati, tollerante ai carichi variabili dell’AI. I test eseguiti in laboratorio simulano profili di carico provenienti da ambienti reali, in particolare da clienti hyperscale. I risultati dimostrano che la gamma Galaxy UPS può gestire fluttuazioni rapide e sovraccarichi del 125% per dieci minuti e del 150% per un minuto senza compromettere la qualità dell’alimentazione.
Questi risultati confermano la robustezza della serie Galaxy V nell’affrontare i carichi tipici delle applicazioni AI. La modalità brevettata eConversion permette di raggiungere una efficienza complessiva fino al 99% in conformità alla normativa di Classe 1 con una importante riduzione del Total Cost of Owneship. Grazie al Live Swap, è possibile sostituire i moduli in sicurezza a macchina accesa, con protezione certificata contro l’arco elettrico (Arc Flash).
Poiché i carichi AI sono destinati a crescere, la scalabilità dell’infrastruttura diventa un fattore critico. Gli UPS della serie Galaxy VXL supportano configurazioni in parallelo che permettono di incrementare la ridondanza e garantire continuità operativa anche in caso di guasto. Questa flessibilità permette ai Data Center di adattarsi all’evoluzione delle esigenze energetiche senza dover riprogettare completamente l’impianto.
Le batterie integrate rappresentano un ulteriore parametro da valutare attentamente durante la progettazione del sistema di alimentazione per Data Center.
I test di Schneider Electric hanno dimostrato che il tipo di batteria utilizzato dagli UPS fa una differenza significativa nel supportare i carichi AI, caratterizzati da fluttuazioni frequenti e improvvise. In questo caso, le batterie agli ioni di litio superano le batterie VRLA nella gestione delle esigenze specifiche per l’AI. La serie Galaxy VXL si distingue poi per la disponibilità di un telaio ad alta densità di potenza, capace di supportare moduli di potenza da 10 x 125 kW. Questi, utilizzano un design senza trasformatore e ad alta commutazione, che ne riduce le dimensioni e il peso del 60% rispetto alle generazioni precedenti.

Integrabile nelle piatteforme di gestione EcoStruxure per un monitoraggio e una manutenzione predittiva, Galaxy VXL rappresenta con il design dal minimo ingombro, la scalabilità e l’alta efficienza una valida soluzione per le realtà Data Center più moderne. La distribuzione della potenza all’interno del server è poi garantita da un’ampia gamma d’offerta di unità PDU (Power Distribution Unit) di diversa tipologia, realizzata per sopportare fino a 70 kW per rack con la presenza di fino a 48 prese per singola unità.





