Motorola Solutions innova il settore della videosorveglianza

All’Università di Palermo il nuovo sistema di videosorveglianza unifica 494 telecamere smart, AI on edge e centrali di comando per la sicurezza avanzata.

videosorveglianza

Motorola Solutions, azienda che opera a livello globale nel mercato della sicurezza pubblica e aziendale, negli ultimi anni ha investito nello sviluppo di soluzioni di videosorveglianza e controllo accessi, oltre che in acquisizioni strategiche di aziende specializzate e start-up tecnologiche innovative, concentrandosi su tecnologie di sicurezza video, AI analytics e controllo accessi.

Per illustrare i risultati raggiunti, Lorenzo Spadoni, Country Manager Italy, e Andrea De Biasi, Pre-Sales Solution Engineer, entrambi di Motorola Solutions, hanno incontrato la stampa in un evento a cui ha partecipato anche Pietro Paolo Corso, Rector’s Delegate for Extraordinary Projects and University Digital Infrastructure and Assistant Professor dell’Università di Palermo, che ha descritto il nuovo sistema di videosorveglianza realizzato con la collaborazione del brand.

Motorola Solutions oggi

In passato Motorola era conosciuta nel mondo per i telefoni cellulari e smartphone, ma dal 2011 il comparto mobile è stato ceduto a Google per poi passare a Lenovo. L’azienda, con il marchio Motorola Solutions, si è concentrata quindi su prodotti per la comunicazione e per la protezione di persone e asset nei settori governativo e industriale.

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Lorenzo Spadoni
Presidiamo il mercato con i nostri dispositivi portatili per la comunicazione radio sicura, apparecchi usati sia dalle persone delle forze di polizia, dell’esercito, delle organizzazioni di soccorso, sia dagli operatori nei grandi impianti industriali come quelli petroliferi. Questi comunicatori sono sistemi radio complessi, che trasmettono segnali cifrati e che sono capaci di funzionare in ogni condizione, garantendo un servizio continuativo e affidabile anche in situazioni critiche, quando le reti cellulari sono offline o sono proprio totalmente assenti.

Nell’ultimo decennio il marchio ha lavorato molto sui sistemi di videosorveglianza, investimento che lo ha portato a essere uno dei player occidentali più importanti del mercato. Le proposte del brand includono algoritmi di analisi delle immagini, basati sulla computer vision e sull’intelligenza artificiale, capaci di distinguere gli oggetti importanti da quelli non significativi, per esempio riconoscendo persone, volti, veicoli e targhe automobilistiche.

La crescita del settore video di Motorola Solutions è stata possibile grazie anche a diverse acquisizioni. Tra queste ci sono Avigilon (azienda canadese assorbita nel 2019), Videotec (specializzata in telecamere per ambienti difficili) e Pelco (produce telecamere resistenti alle condizioni ambientali più estreme).

L’azienda ha sviluppato anche i prodotti per i centri di comando, per gestire in maniera unificata i flussi dati, video e voce, in modo che gli operatori abbiano una visione completa, chiara ed efficace, per prendere decisioni critiche in tempi ridotti.

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Oggi la società offre una gamma completa di strumenti per la situation awareness e dispone di numerosi centri di ricerca sparsi in tutto il mondo, con una forte presenza in Europa. Il marchio vanta un fatturato globale di 10,8 miliardi di dollari, di cui il 72% in USA.

Motorola Solutions per l’Università di Palermo

L’Università di Palermo, uno dei dieci principali atenei italiani con oltre 45.000 studenti, ha messo in campo i prodotti di Motorola Solutions per aggiornare, potenziare e unificare il suo sistema di videosorveglianza, in modo che coprisse l’intera area dell’ateneo. Questo per individuare persone e veicoli sospetti, sia in tempo reale sia tramite l’analisi dei flussi video registrati e conservati nei server. L’identificazione delle persone è possibile a livello di genere, età, colore dei capelli e dei vestiti. Per quanto riguarda i veicoli, il sistema ne riconosce la tipologia (auto, camion, autobus, moto, biciclette) e il colore.

L’impianto di videosorveglianza precedente era composto da 30 sistemi indipendenti e frammentati, installati da vendor diversi e caratterizzati da tecnologie datate, con costi di gestione elevati e che non consentivano di agire in maniera proattiva durante gli eventi di violazione della sicurezza. L’intervento era possibile solo dopo che il reato era già stato perpetrato.

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Pietro Paolo Corso
Il nuovo sistema è composto da 494 telecamere Motorola Solutions (con diversi livelli di risoluzione, alcune motorizzate e manovrabili dall’operatore) potenziate dall’intelligenza artificiale per l’analisi on edge delle immagini, da una centrale di comando e controllo e da un insieme di server e di registratori video digitali, anche questi dotati di AI per l’analisi delle immagini. Grazie a un potente sistema di analytics, il nuovo impianto permette anche il controllo degli accessi e di conoscere il numero di veicoli e di persone che entrano ed escono ogni giorno nel campus universitario.

Per non sprecare la parte ancora utile dei vecchi sistemi di videosorveglianza, 150 telecamere esistenti, di vari marchi e prive di elaborazione on edge, sono state integrate nel nuovo impianto, senza particolari difficoltà. Il nuovo sistema è stato progettato per crescere, così da coprire nel prossimo futuro nuove aree della città, dove si trovano le sedi distaccate dell’università.

Il sistema non richiede la costante sorveglianza da parte degli operatori umani di tutti i flussi video prodotti dalle centinaia di telecamere. L’AI, infatti, genera in tempo reale allarmi specifici solo quando accadono determinati eventi definiti a priori, come l’ingresso di una persona o di un veicolo in un’area riservata – definita nel sistema tramite un’interfaccia grafica intuitiva – e il rilevamento di fumo e di fughe di gas.

Le telecamere del marchio, grazie all’AI a bordo, apprendono automaticamente le caratteristiche salienti delle scene inquadrate, individuano quali sono le attività abituali da considerare normali e segnalano le attività considerate anormali (Unusual Motion Detection), come i veicoli che si muovono contromano.

Con la funzione Appearence Search, proprietaria di Motorola Solutions, è possibile individuare nei flussi video registrati una persona o un veicolo particolari, in base alle caratteristiche di forma e colore visibili in un fotogramma di riferimento. Il sistema esamina tutti i clip video e propone le scene in cui l’elemento è presente, inoltre segue in automatico il soggetto man mano che si sposta ed è inquadrato dalle varie telecamere, così da facilitare la ricostruzione del suo percorso.

Le telecamere Avigilon Pro

Con la sua divisione video e controllo accessi, il brand sviluppa e produce sistemi per l’analisi video on edge, potenziata dall’intelligenza artificiale. Le telecamere Avigilon, in particolare, sono capaci di classificare persone e veicoli in base al loro aspetto (colore e forma) e ai loro movimenti. La combinazione di AI lato telecamere e lato server consente di avere funzionalità avanzate come il riconoscimento facciale e il mascheramento dei volti per la privacy.

Motorola Solutions non si limita alle telecamere, dato che può includere molti tipi diversi di sensori, elettro serrature, attuatori, webcam indossabili, collegamenti radio. Il tutto integrato in un unico sistema agile ed efficace.

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Andrea De Biasi
Le telecamere Avigilon Pro sono dotate di lenti e di sensori ad altissima risoluzione, fino a 61 MPixel, e sono ideali per riprendere ampie porzioni di territorio, anche in presenza di folla. L’elevata risoluzione e la possibilità di fare zoom in tempo reale permettono di vedere i dettagli e i volti delle singole persone, con una nitidezza tale da consentire il riconoscimento facciale da parte di algoritmi ad hoc. Queste telecamere sono ideali per aeroporti, stadi sportivi, aree industriali e piazze cittadine.

L’interfaccia del sistema di videosorveglianza consente di dividere la scena ripresa in quattro finestre separate, ciascuna dotata di pan e zoom indipendenti, proprio come se fossero quattro telecamere distinte. Da notare che il sistema varia la risoluzione in maniera dinamica e in funzione della periferica di visualizzazione, riducendo la quantità di informazioni – e quindi la definizione dell’immagine – se la banda passante del collegamento non è in grado di gestire il flusso video alla massima qualità, come è il caso di una connessione 4G.