Innovazione digitale e futuro del lavoro i focus di People Centricity

Le tecnologie digitali devono essere progettate e governate per tutelare le persone. Non per renderle ingranaggi invisibili di sistemi opachi.

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Giuliano Marone, AD di Archiva Group, riflette su come l’innovazione digitale, con la People Centricity, debba mettere al centro persone e sostenibilità.

L’innovazione digitale ha senso solo se mette le persone al centro. È questo un principio che emerge con chiarezza nonostante la tecnologia sia diventata indispensabile e l’intelligenza artificiale si sia ormai inserita in modo pervasivo nelle attività quotidiane. Ridisegnando processi e modelli di business.

Mettere le persone al centro, all’interno del loro personale percorso di crescita (con esigenze, aspirazioni, fragilità e potenzialità) è la sfida della People Centricity. Poiché sono loro la vera chiave del progresso, al di là della continua rincorsa tecnologica.

Un nuovo contratto tra impresa e individuo

Troppo spesso la tecnologia è stata raccontata come fine a sé stessa. Ovvero come un insieme di strumenti da adottare per rimanere al passo con i tempi. Ma la vera domanda non dovrebbe essere “quanto è potente la tecnologia?”, bensì “quanto migliora la vita delle persone che la usano?”. La People Centricity ci impone di spostare il baricentro dal “cosa” al “per chi”.
Le organizzazioni moderne non sono più solo luoghi di produzione. Sono spazi di relazione, apprendimento, benessere. Abbracciare la People Centricity significa costruire una relazione nuova con le proprie persone. Non limitarsi a offrire strumenti di lavoro, ma creare contesti in cui ognuno possa esprimersi, crescere, trovare senso.

La responsabilità nell’era digitale

Centralità della persona significa anche etica e responsabilità. Non possiamo parlare di People Centricity senza affrontare i temi della sicurezza, della privacy, della trasparenza nell’uso dei dati. Le tecnologie digitali devono essere progettate e governate per tutelare le persone. Non per renderle ingranaggi invisibili di sistemi opachi.
People Centricity significa cura. Cura dei collaboratori, dei clienti, della società in cui l’impresa opera. È un approccio che non si misura solo in efficienza, ma in qualità delle relazioni, sostenibilità, impatto positivo. In altre parole: l’impresa che mette davvero le persone al centro è quella che guarda al futuro con responsabilità. Immaginando il digitale come un mezzo e non come un fine.
La People Centricity non è un trend manageriale, ma una necessità. È la bussola che ci aiuta a non smarrire il senso umano del cambiamento.

Proprio di questo si parlerà in modo approfondito il 30 settembre a Verona, in occasione di Change Up 2025. L’evento annuale di Archiva Group dedicato ai temi del digitale e dell’innovazione consapevole. All’incontro interverranno sul palco personalità di spicco come Alessio Pennasilico (Membro del Comitato Scientifico di Clusit). Giorgio Fontana (General Manager della Divisione Climatizzazione di Mitsubishi Electric Italia). Vittorio Emanuele Parsi (Esperto di politica internazionale, direttore di ASERI e docente universitario). Giulia Gasparini (Country Leader AWS Italia). Walter Riviera (AI Advisor and Educator | Ex AI Technical Director di Intel). Benedetto Santacroce (Avvocato Tributarista e Docente). Domenico Squillace (IBM Technical Relations Executive – Presidente UNINFO). Matteo Melchiorri (Head of Culture, Transformation & Engagement del Gruppo Swisscom). Michele Rinaldi (Human Resources and Organization Director Levoni).