
La sfida della sostenibilità nel digitale sta diventando sempre più urgente: Alessio Branchesi, Country Manager Italy, Pure Storage, analizza il tema e suggerisce qualche risposta.
La protezione dell’ambiente è una priorità che non può più essere rimandata. Il mondo in cui viviamo oggi è pressoché irriconoscibile rispetto a quello di pochi decenni fa. Industrializzazione e progresso tecnologico hanno ridisegnato la società, mentre tecnologie emergenti come AI e data center hyperscaler presentano nuove sfide. Come, ad esempio, l’aumento dei consumi energetici e delle emissioni di anidride carbonica. La crescita dell’economia digitale comporta un’intensificazione delle pressioni ambientali, rendendo la sostenibilità una questione particolarmente urgente. Proteggere il nostro pianeta richiede di bilanciare l’innovazione con la responsabilità ambientale per garantire un futuro sostenibile per tutti.
Mondo digitale – Come dare energia al pianeta?
Uno dei messaggi chiave che oggi risuona con maggiore forza nel dibattito sulla sostenibilità è la necessità di aumentare drasticamente la generazione globale di energie rinnovabili entro il 2030. È un tema calzante, specialmente nel contesto di un 2025 in cui data center e tecnologie come la AI stanno mettendo alla prova le reti di distribuzione elettrica e l’ambiente stesso. In Europa, per esempio, quasi 450 milioni di persone ricorrono ai data center per memorizzare di tutto. I data center europei consumano circa 96 terawattora di elettricità all’anno. Si tratta dell’intero consumo sommato di Paesi Bassi, Polonia, Irlanda e Romania.
Sostenibilità ed energie rinnovabili, sì ma non basta. Ci vuole un cambiamento
Come tutti sappiamo, i combustibili fossili sono la principale fonte di gas serra e conseguentemente sono la causa primaria del riscaldamento globale. Secondo la U.S Energy Information Administration, nel 2023 il petrolio ha rappresentato circa il 38% dei consumi energetici USA ed è stato responsabile del 47% delle emissioni di CO2 dovute all’energia. L’impiego di fonti rinnovabili è essenziale per ridurre le emissioni di gas serra poiché esse generano elettricità senza produrre anidride carbonica, il primo tra i gas serra del pianeta.
Tuttavia le energie rinnovabili sono solo una parte della soluzione. Si prevede che entro il 2030 il fabbisogno energetico dei data center europei possa triplicare. Rappresentando così il 43% dei consumi elettrici dei cittadini europei. Questo aumento esponenziale richiede sì fonti alternative come le rinnovabili, ma anche cambiamenti fondamentali a livello tecnologico per mitigare le necessità di energia dei data center.
Il dilemma nei data center
I data center funzionano senza sosta facendo leva su tre tecnologie fondamentali: i server per elaborare i dati; i sistemi storage per conservarli; le reti ad alta velocità per spostarli. Per mantenere funzionanti questi sistemi alla giusta temperatura sono necessari anche ulteriori soluzioni per il raffreddamento e la prevenzione degli incendi, i cui consumi energetici possono arrivare a metà di quanto assorbito dagli apparati IT.
Il ruolo dell’acqua nella sostenibilità
Quando si parla di raffreddamento non va considerata solamente l’energia ma anche l’acqua. Molti data center ricorrono al raffreddamento per evaporazione. Una tecnica che prevede lo spruzzo di una nebbiolina d’acqua su pannelli di tessuto per assorbire il calore dell’ambiente e abbassare la temperatura locale. Idea ingegnosa, ma problematica considerando le limitazioni cui sono soggette le risorse idriche a causa del riscaldamento globale, specialmente nelle aree urbane.
Quasi l’80% dei rifiuti elettronici non viene riciclato
I rifiuti elettronici sono un altro tema ambientale che sta velocemente salendo alla ribalta: un problema a cui i data center contribuiscono significativamente a causa dei cicli di ammodernamento dell’hardware che ne richiedono il rimpiazzo ogni 3-5 anni. Queste continue sostituzioni comportano lo scarto di enormi quantità di apparecchiature obsolete, molte delle quali contengono sostanze dannose come piombo e mercurio. A livello globale solo il 12,5% circa dei rifiuti elettronici viene riciclato mentre il resto finisce nelle discariche, creando un grosso problema.
Qualche soluzione efficace ma non risolutiva
Per migliorare l’efficienza energetica di reti e server presenti nei data center occorre ottimizzare il rapporto tra hardware e software, virtualizzazione, gestione smart dell’alimentazione, raffreddamento e ricorso a fonti rinnovabili. In termini di data storage, le stime del settore suggeriscono che fino all’80% della capacità venduta ogni anno sia costituito da hard disk magnetici (HDD). Dispositivi ormai obsoleti che assorbono enormi quantità di energia che sarebbero meglio utilizzabili altrove. Lo storage flash, stessa tecnologia impiegata all’interno di smartphone e laptop, si propone come una soluzione efficace. Facendo un passo avanti rispetto alle soluzioni flash adottate nei dispositivi portatili, alcuni vendor costruiscono i propri flash array con flash ‘raw’ anziché usare i normali SSD commerciali.
Dialogando con i flash drive praticamente allo stesso modo degli hard disk legacy. Ciò massimizza le capacità delle soluzioni flash fornendo migliori livelli di prestazioni, consumi energetici ed efficienza. Con questa tipologia di flash è possibile ridurre i requisiti di energia, spazio e gestione legati allo storage fino al 95% rispetto alle soluzioni HDD.
La sostenibilità, elemento critico per il futuro digitale
Le sfide della sostenibilità ambientale si fanno sempre più pressanti e richiedono risposte concrete da parte di tutti gli attori coinvolti nel mondo digitale. Se le energie rinnovabili sono parte della soluzione, adottare le tecnologie più efficienti possibili gioca altresì un ruolo significativo. Scegliendo soluzioni maggiormente sostenibili possiamo ridurre notevolmente i consumi energetici e contribuire attivamente alla salvaguardia dell’ambiente.