
L’International Roadshow 2025, che ha fatto tappa a Milano, ha costituito per Sangfor un momento strategico per illustrare a clienti e partner l’evoluzione delle soluzioni tecnologiche sviluppate e per condividerne l’applicabilità. Strutturato come una giornata immersiva, l’evento, ha promosso il confronto diretto tra i team specializzati di Sangfor e gli operatori del settore (system integrator, reseller e professionisti IT) sui principali ambiti tecnologici in cui l’azienda opera: cloud computing, cybersecurity, infrastrutture digitali e intelligenza artificiale.
IT utilizzabile da tutti
“Il nostro obiettivo principale è sempre stato quello di rendere la tecnologia comprensibile, utilizzabile e realmente funzionale per tutti, non solo per i responsabili IT ma anche per le figure decisionali e gli utenti finali – ha dichiarato Francesco Addesi, Country Manager Italy di Sangfor Technologies –. Spesso le soluzioni sono così complesse da risultare inaccessibili: noi lavoriamo per semplificare, per rendere il digitale meno invasivo e più efficace nel supportare i processi aziendali reali”. Il concept dell’evento, Digital plus, IT minus: the future made simple, riflette pienamente questa visione, che punta a rendere la digitalizzazione una leva di semplificazione e non un ulteriore elemento di complessità per i modelli operativi aziendali, aumentando l’efficienza e riducendo la superficie esposta agli attacchi cyber.
Durante il workshop, Sangfor ha presentato in anteprima le nuove architetture sviluppate per supportare la convergenza di ambienti on-premise, cloud e multicloud all’interno di uno stack unificato. Questa direzione tecnologica consolida il ruolo dell’azienda come unico punto di riferimento per l’integrazione di sicurezza, networking e infrastruttura. “Abbiamo introdotto componenti modulari per l’ottimizzazione del ciclo di vita delle applicazioni e la protezione continua degli asset critici, con l’obiettivo di trasformare anche le PMI in realtà capaci di sfruttare i vantaggi dell’AI e del cloud senza dover ricorrere a team dedicati o a budget enterprise – ha sottolineato Addesi –. Semplificare non significa ridurre la potenza della tecnologia, ma costruirla in modo che sia accessibile, sicura e pronta all’uso in contesti anche eterogenei”.
L’impatto dell’AI sull’operatività aziendale
Uno dei temi centrali dell’evento è stato l’impatto dell’intelligenza artificiale sull’operatività quotidiana, in particolare nelle aree di sicurezza informatica, ottimizzazione dei flussi e gestione predittiva. I sistemi proprietari di AI sviluppati nei centri di ricerca Sangfor sono già in grado di individuare e rispondere in tempo reale alle minacce, automatizzare la produzione documentale e supportare l’analisi comportamentale dei flussi di rete. È stato inoltre affrontato il tema della reale diffusione dell’AI nel contesto produttivo italiano: secondo i dati citati da Sangfor, solo il 47% delle aziende manifatturiere ha avviato progetti concreti di intelligenza artificiale, mentre nei settori finance ed e-commerce l’adozione supera il 70%. Una dinamica che evidenzia come i benefici dell’automazione e della gestione intelligente dei dati siano già tangibili nei comparti in cui questi elementi impattano direttamente sul business.
“Vediamo nella lentezza dell’adozione un’enorme opportunità di crescita. Ecco perché lavoriamo ogni giorno affinché l’intelligenza artificiale sia messa a disposizione anche della piccola impresa manifatturiera italiana – ha sostenuto Addesi –. Ma è fondamentale risolvere alcune criticità ancora presenti, come la carenza di competenze, la mancanza di dataset storici affidabili, i vincoli normativi legati alla privacy e i meccanismi di certificazione tecnologica”. In questo contesto, Sangfor ha posto l’accento sull’importanza di una strategia AI integrata che consenta la pianificazione centralizzata delle risorse, l’unificazione dei modelli algoritmici e l’orchestrazione coerente dei motori di machine learning, il tutto supportato da un’infrastruttura nativamente convergente e dalla collaborazione costante con i partner.
Valore medio dei progetti verso i 100.000 euro
Secondo Giuseppe Trio, Sales Director Enterprise di Sangfor, “il focus strategico dell’azienda non è il mercato enterprise in senso stretto, ma quello che definiamo mercato advisor. Si tratta di una fascia di imprese che, pur non rientrando tra i grandi gruppi industriali, rappresentano realtà strutturate, spesso con fatturati superiori ai 100 milioni di euro. È un segmento che conosciamo molto bene e per il quale abbiamo costruito una proposta flessibile, sia in termini di offerta tecnologica sia di modello commerciale”. A conferma della validità di questo approccio, Trio evidenzia l’incremento del valore medio dei progetti, che oggi si avvicina ai 100.000 euro. “Questo ci dimostra che il mercato riconosce il valore della nostra proposizione e ci considera un’alternativa credibile ai grandi vendor tradizionali”. La crescente visibilità del brand si accompagna a un’evoluzione nella percezione del mercato: “Siamo sempre più riconosciuti non solo come una realtà open source innovativa, ma anche come un partner strategico per clienti che vogliono uscire dai modelli proprietari consolidati”.
Enorme spazio di crescita per i partner
Per evidenziare le potenzialità del contesto di riferimento, Trio ha citato i dati dell’Osservatorio Cloud Transformation del Politecnico di Milano: “Nel 2024, il mercato cloud in Italia è stato valutato 6,8 miliardi di euro. Di questi, ben 4,8 miliardi provengono dalle cloud factory. Ma il dato più interessante, a mio avviso, è la crescita continua della componente IaaS e public cloud, che ha raggiunto il livello più alto degli ultimi sei anni. Questo indica che c’è ancora un enorme spazio di crescita, soprattutto se si lavora in sinergia con i partner”.
Questa analisi si traduce nella strategia go-to-market di Sangfor in Italia, fondata su un ecosistema solido composto da partner e distributori qualificati. La collaborazione con player come, Exclusive Networks, Fastweb e Lenovo rappresenta un esempio concreto della capacità dell’azienda di integrare tecnologie e canali per generare valore per il cliente finale. In questo scenario si consolida anche un cambiamento nel rapporto con il canale, come ha spiegato Davide Valota, responsabile del canale: “Non parliamo di semplici rivenditori, ma di partner. Il nostro approccio è collaborativo: lavoriamo insieme su ogni progetto come un team integrato. E questo vale per distributori, system integrator e operatori telco, che per noi sono estensioni naturali della nostra struttura commerciale”.
Valota ha illustrato i principali progetti sviluppati nel 2024, tra cui il lancio del Sangfor Partner Program, ideato per supportare i partner che scelgono di investire nel portafoglio tecnologico dell’azienda. Un altro passaggio strategico è stato l’ampliamento dell’offerta. I dati confermano l’efficacia delle iniziative intraprese: dal 1° gennaio si è registrato un incremento del 25% nel numero di partner attivi rispetto all’intero 2023, mentre il 30% del fatturato generato quest’anno proviene da partner di nuova acquisizione, a testimonianza di una crescita organica e della capacità di attrarre nuovi attori qualificati.
Athena, un unico brand per tutti i prodotti
In parallelo, Sangfor ha avviato un processo di razionalizzazione e unificazione dell’identità delle proprie soluzioni di cybersecurity, riunendole all’interno di un unico framework integrato denominato Athena. Il nome richiama la divinità greca simbolo di saggezza e strategia, valori che l’azienda intende trasporre nella progettazione e implementazione delle proprie tecnologie di sicurezza. Come spiegato da Giulia Bianchi, responsabile marketing di Sangfor, “Athena rappresenta un sistema solido, intelligente e capace di adattarsi a scenari complessi, come solo una strategia ben costruita può fare”.
L’ecosistema Athena si articola su tre direttrici fondamentali: la protezione delle infrastrutture digitali (Athena Foundation), la gestione automatizzata delle operazioni di sicurezza attraverso l’AI (Athena SecOps) e l’accesso sicuro e governato agli ambienti cloud (Athena Cloud Security). Ogni componente è progettato per integrarsi nativamente con gli altri, favorendo un approccio scalabile, intelligente e coerente alla sicurezza. “Non si tratta solo di dare un nuovo nome ai prodotti: stiamo creando un’architettura coerente che facilita l’adozione, la gestione e l’evoluzione delle soluzioni di sicurezza”.
Da oggi, la nomenclatura dei prodotti seguirà una logica trasparente e uniforme: ogni componente sarà identificato con il brand Athena seguito dalla sua funzione specifica, come nei casi di Athena Gateway Firewall, Athena Endpoint Protection, Athena Password Vault o Athena NDR. “Con questa nuova logica semplifichiamo l’esperienza dei clienti e rendiamo immediatamente comprensibile il valore di ogni componente”. Il framework Athena si fonda sul modello CMRBR – Controllo, Monitoraggio, Risposta, Blocco, Recupero – che definisce il ciclo completo di gestione delle minacce. “Il nostro obiettivo è fornire una sicurezza che non si limiti a rilevare o bloccare, ma che sappia anche rispondere in modo intelligente e favorire un recupero rapido, garantendo la continuità operativa”, ha concluso Giulia Bianchi.