Semperis Ready1 rivoluziona la gestione delle crisi informatiche

A supporto anche una ricerca che mostra il divario in azienda tra prontezza percepita e capacità reale di risposta.

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Semperis  presenta la piattaforma di resilienza aziendale Ready1, sviluppata per offrire alle aziende struttura, velocità e coordinamento alla gestione delle crisi informatiche. Il lancio della piattaforma è accompagnato dal nuovo studio globale The State of Enterprise Cyber Crisis Readiness Il report è basato su un sondaggio globale condotto su 1.000 organizzazioni in Italia, USA, UK, Germania, Francia, Spagna, Singapore, Australia e Nuova Zelanda,

I cyberattacchi non guardano il calendario!

Condotta in partnership con Censuswide all’inizio del 2025, la ricerca evidenzia un divario pericoloso tra la prontezza percepita e le capacità di risposta reali delle aziende.

Marty Momdjian, Semperis, EVP di Ready1
Gli attacchi informatici non controllano il tuo calendario: colpiscono quando sei più vulnerabile. Nei momenti di crisi, non si tratta di essere all’altezza della situazione ma di fare affidamento sulla solidità della propria preparazione”.

La crisi nella crisi: uno sguardo alla situazione italiana

Il report rivela che:

  • il 96% delle aziende dichiara di avere un piano di risposta alle crisi informatiche.
  • Eppure il 71% ha subìto almeno un evento informatico ad alto impatto che ha interrotto funzioni aziendali critiche nell’ultimo anno.
  • Il 36% ha subìto più eventi ad alto impatto.
  • Il 90% ha attivato il proprio piano di risposta alle crisi aziendali almeno una volta nell’ultimo anno. Addirittura alcune aziende più di 25 volte!
  • Solo il 10% segnala di non aver riscontrato ostacoli durante la risposta agli incidenti.

Da notare che solo il 12% delle organizzazioni italiane ha riportato più eventi ad alto impatto. Tuttavia solo il 14% degli stakeholder aziendali è coinvolto nelle esercitazioni di risposta alle crisi simulate (“tabletop”). Ovvero il tasso di inclusione più basso tra tutti i Paesi analizzati.

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Il supporto della piattaforma Ready1 nel caso di risposta agli incidenti

Dal report emerge che, nonostante i test frequenti, la maggior parte delle organizzazioni non è pronta ad affrontare situazioni critiche. E questo a causa di processi frammentati, scarsa coordinazione e un’eccessiva proliferazione di strumenti. I 5 principali ostacoli a una risposta informatica efficace sono:

  1. lacune nella comunicazione tra i team;
  2. piani di risposta obsolete;
  3. ruoli e responsabilità poco chiari;
  4. troppi strumenti diversi;
  5. carenza di personale.

Carenza di personale

Sorprendentemente, la carenza di personale è risultata l’ultima tra le cause di ostacolo identificate a livello globale, tranne che in Italia e Nuova Zelanda dove è indicata come l’ostacolo principale. Negli Stati Uniti, gli esperti di risposta agli incidenti hanno indicato come principali ostacoli i piani di risposta obsoleti e le lacune nella comunicazione tra i team. In Francia e Germania, problema principale la proliferazione di strumenti. Anche nel Regno Unito, Australia, Singapore e Spagna, le maggiori difficoltà sono state attribuite alla mancanza di comunicazione efficace tra i team. Tra i settori IT/Telecomunicazioni, Energia, Viaggi/Trasporti, Istruzione e Sanità sono stati quelli che hanno registrato il maggior numero di eventi informatici ad alto impatto.

Trasformare il caos in controllo

Chris Inglis, ex Direttore Nazionale per la Sicurezza Informatica degli Stati Uniti e Strategic Advisor di Semperis
Nel panorama attuale delle minacce informatiche, la capacità di rispondere con rapidità e decisione è importante tanto quanto la prevenzione. Le aziende hanno bisogno di un centro di comando per la gestione delle crisi. Un centro che garantisca la disponibilità di un piano operativo, formazione adeguata e un coordinamento efficace per trasformare il caos in controllo.

La piattaforma Ready1 per guidare un cambio di mentalità

Antonio Feninno, Area Vice President di Semperis per il Sud Europa
Oggi l’Italia si trova altamente esposta, eppure spesso ancora impreparata. I dati del nostro ultimo studio parlano chiaro: solo il 14% degli stakeholder aziendali in Italia partecipa attivamente a simulazioni di crisi. È urgente un cambiamento di mentalità, e Ready1 potrebbe essere proprio il catalizzatore che guiderà questa trasformazione. Con Ready1, offriamo alle organizzazioni italiane qualcosa di concreto.

Non semplicemente un altro strumento da integrare, ma una piattaforma che centralizza, coordina e guida ogni fase della gestione delle crisi in settori critici. Tra questi la sanità, i trasporti e la pubblica amministrazione. Ready1 porta ordine, struttura e comunicazione chiara, laddove spesso prevalgono frammentazione, confusione e reazioni improvvisate.

Per le aziende un centro di comando sicuro

Ready1 unifica stakeholder, coordinatori e team tecnici all’interno di una piattaforma sicura. Garantendo così una risposta alle crisi fluida grazie a preparazione, collaborazione e comunicazione a livello aziendale. Basato su un’esperienza combinata nella gestione di incidenti reali, Ready1 offre:

  • un centro di comando sicuro con dashboard in tempo reale e automazione dei playbook.
  • Coordinamento in tempo reale tra team interni e partner esterni.
  • Strumenti integrati per comunicazioni, documentazione e tracciamento delle attività.
  • Prontezza costante tramite test simulati, team building basato sui ruoli e revisioni post-incidente.

Una soluzione rivoluzionaria all-in-one

In media, le aziende utilizzano oltre 20 strumenti diversi per gestire le crisi informatiche. Ready1 consolida la gestione frammentata delle crisi, la risposta agli incidenti, la pianificazione dei tempi di inattività e gli strumenti di comunicazione in un’unica piattaforma sicura e intuitive. Uno strumento progettato per funzionare anche quando tutto il resto fallisce. Ready1 è una soluzione rivoluzionaria all-in-one che consente ai team di rispondere rapidamente, valutare, contenere e risolvere le minacce. Anche quando l’infrastruttura tradizionale non è operativa, perché in una crisi, ogni minuto può costare milioni.