Alberto Bastianon, Presales Director di Dell Technologies Italia, ci spiega come l’intelligenza artificiale rivoluzionerà il lavoro e quali saranno le skill necessarie.
“L’Intelligenza Artificiale rimpiazzerà i posti di lavoro?” Una domanda ricorrente, la cui risposta non può essere un semplice sì o no. Che l’AI stia cambiando il mondo del lavoro è un dato di fatto: alcune mansioni tradizionali vanno verso l’automazione, ma al contempo ne stanno nascendo di nuove che richiedono competenze specifiche in ambito AI, dati e digital.
Il World Economic Forum prevede che nei prossimi cinque anni verranno creati 69 milioni di nuovi posti di lavoro, in particolare in settori che richiedono una forte competenza dell’AI: AI trainer, data engineer e AI advisory sono figure destinate a diventare cruciali in tutti i settori. La rapida ascesa dell’AI rispecchia ciò che è accaduto in passato con altre rivoluzioni tecnologiche e rappresenta un’opportunità unica per ripensare e reinventare l’approccio al lavoro, rendendolo più efficiente e di maggiore soddisfazione per le persone.
Se guardiamo l’Italia, dalla ricerca Dell Technologies Innovation Catalyst, che ha analizzato l’approccio all’innovazione di un campione significativo di aziende in 40 Paesi del mondo, emerge che, complessivamente, le aziende italiane mostrano segnali importanti di fiducia nei confronti dell’AI: ritengono che nei prossimi cinque anni ci sarà una partnership ancora più stretta tra uomo e macchina (82%) e sono convinte che le macchine non rimpiazzeranno l’essere umano, bensì ne aumenteranno potenziale e capacità (82%).
AI: espansione del potenziale umano e delle competenze
Nell’era dell’Intelligenza Artificiale, le figure professionali maggiormente richieste saranno quelle che sapranno integrare l’AI con le loro qualità umane, come il pensiero critico, la creatività, la comunicazione oltre al giudizio etico, dando vita a un ambiente di lavoro più dinamico e appagante.
Continueranno a essere fondamentali le skill specifiche di settore: i responsabili delle policy sull’AI, ad esempio, definiranno il quadro etico nel quale l’Intelligenza Artificiale potrà operare; chi si occupa di sicurezza informatica passerà dal semplice coding allo sviluppo di strategie che permettano di proteggere le informazioni sensibili dell’azienda. In sintesi, l’Intelligenza Artificiale permetterà di liberare i professionisti dai lavori più ripetitivi e basati sui dati, a favore di un lavoro più strategico e creativo.
Nuove professioni nel panorama dell’Intelligenza Artificiale
Sebbene, sempre dalla ricerca Dell Technologies Innovation Catalyst, il 71% degli intervistati italiani ritenga che le skill e le mansioni lavorative richieste da qui al 2030 – alla luce del nuovo scenario tecnologico – non siano ancora state create, esistono già nuove figure professionali che stanno emergendo grazie al maggiore utilizzo dell’AI nelle aziende. Alcuni esempi sono:
- Energy manager: attraverso una gestione termica avanzata, questi specialisti ottimizzano l’uso del calore e dell’energia nei data center ad alta intensità di AI migliorando le prestazioni e la sostenibilità di questa tecnologia.
- Agent AI conductors: con la diffusione degli agent AI (come i chatbot) che sempre più assumono compiti sofisticati e decisionali, questi vengono progettati e gestiti dai loro supervisori in modo da creare maggiore sinergia tra le persone e questa tecnologia innovativa.
- Data Engineer: poiché i dati sono la base dell’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale, questa categoria professionale garantisce che i sistemi complessi interagiscano efficacemente con i dati aziendali, mantenendone l’accuratezza e la fruibilità.
- Responsabili delle AI policy: con un utilizzo sempre maggiore dell’Intelligenza Artificiale, i responsabili delle Policy di AI dovranno definire le linee guida e gli standard etici da utilizzare, soprattutto in settori quali la sanità e la finanza.
- Specialisti a supporto dei sistemi di AI: sono quei professionisti abilitati a configurare, monitorare e risolvere eventuali problematiche legate all’AI, garantendo il perfetto funzionamento e la manutenzione delle piattaforme.
Questi nuovi ruoli ben evidenziano quanto sia vitale comprendere l’impatto dell’Intelligenza Artificiale nei diversi settori, anticipare le future esigenze e sviluppare le competenze specifiche per indirizzarle.
Il futuro del lavoro e lo skill gap
Con l’avanzare dell’Intelligenza Artificiale, i team dovranno essere sempre più interfunzionali per garantire la corretta integrazione dell’AI nei processi aziendali. Nel settore sanitario, ad esempio, i data scientist e il personale medico potranno collaborare per creare strumenti diagnostici basati sull’AI, migliorando la cura dei pazienti. Nel settore finanziario, combinando le capacità dell’AI con le conoscenze specifiche del settore, i team preposti potranno meglio identificare possibili frodi anche in modo proattivo.
Mentre l’intelligenza artificiale plasma il futuro del lavoro, le aziende devono investire nella creazione di competenze legate all’intelligenza artificiale e nella promozione di culture inclusive e lungimiranti. Sviluppare competenze essenziali e abbracciare una cultura inclusiva dell’intelligenza artificiale aiuterà le aziende a condurle in un mondo in cui il potenziale umano e le capacità dell’intelligenza artificiale creano immense opportunità.