Open source e intelligenza artificiale al Red Hat Summit

Red Hat punta molto non solo sull’intelligenza artificiale ma anche sul cloud ibrido aperto, l’ambiente ideale per sviluppare soluzioni di tipo open source.

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Red Hat ha organizzato il 19 novembre a Milano l’evento Red Hat Summit: Connect, una giornata dedicata agli sviluppi tecnologici consentiti dalle soluzioni open source del marchio, con un focus sull’intelligenza artificiale. L’incontro è stato ricco di casi d’uso di diverse aziende, che hanno illustrato le loro esperienze nella trasformazione digitale per andare nel cloud, così da diventare più competitive ed efficienti.

Sono intervenuti Rodolfo Falcone, Country Manager Red Hat Italia, che ha aperto l’evento, Ashesh Badani, Senior Vice President and Chief Product Officer Red Hat, che ha illustrato la visione del brand per l’AI e l’open source. Rinaldo Bergamini, Italy OpenShift Platform Leader, insieme a Matteo Combi e Francesco Rossi, entrambi Senior Specialist Solution Architect, Application Platform, e Valentino Uberti, Specialist Solution Architect OpenShift (tutti di Red Hat Italia), hanno dimostrato l’implementazione delle soluzioni dell’azienda per l’AI e la virtualizzazione, con un sistema IT di una società di assicurazioni fittizia.

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Hanno poi parlato Nicola Procaccio, EMEA Territory Marketing Director and Italy Country Lead, Intel, e Giampiero Cannavò, MED Ecosystem Leader, Red Hat, per illustrare le sinergie nel campo dell’AI tra OpenShift AI e Intel. Per quanto riguarda gli user case, sono state presentate le implementazioni di Fincantieri, Leithà | Unipol Group, Alpitour World, Campari, TIM, Banca Popolare di Sondrio.

Giorgio Galli

Giorgio Galli, Sr. Manager Tech Sales Red Hat Italia, ha fatto da moderatore

Il pomeriggio è stato dedicato a sessioni di approfondimento, a cura di Red Hat, di Microsoft, di RIOS sul tema “Un anno di innovazione open source attraverso testimonianze e progetti”, di vari partner sull’applicazione dell’AI e del machine learning nei campi del cloud ibrido, dell’automazione e della virtualizzazione.

La crescita dell’Italia nel mercato digital

In Italia, mentre il PIL nazionale non cresce come si vorrebbe, il mercato digitale si sta invece sviluppando in maniera decisa, con una crescita prevista del 3,3% nel 2024 sul 2023 e del 4,1% nel 2025 (dati da Banca d’Italia e NetConsulting Cube, aprile 2023). Le aziende che più adottano il digitale sono le banche e l’industria manifatturiera, ma anche la pubblica amministrazione, nel suo insieme, sta crescendo parecchio. Nel nostro Paese, più del 50% del fatturato di Red Hat è relativo al settore governativo. L’Italia sta investendo tantissimo nella digitalizzazione e nell’informatizzazione, tanto è vero che il marchio ha progetti collegati alla PA che continueranno per i prossimi 3 – 5 anni.

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Rodolfo Falcone
Nel nostro Paese oltre metà delle applicazioni delle imprese è ormai nel cloud. Ma la tendenza è il cloud ibrido, con i dati più sensibili custoditi al sicuro on-prem. Le aziende stanno investendo nel digitale per la modernizzazione applicativa e per la virtualizzazione, ma spendono anche per l’intelligenza artificiale, il machine learning e l’IT automation. Queste linee di sviluppo continueranno per i prossimi cinque anni.

La visione di Red Hat per l’AI e l’open source

Red Hat fornisce la tecnologia per servizi mission critical di ogni genere, dalla finanza alla sanità, dagli enti governativi alle compagnie aeree. Le soluzioni del marchio funzionano in ogni tipo di cloud e consentono di costruire infrastrutture sicure e automatizzate.

Il marchio distribuisce le sue tecnologie nelle applicazioni tradizionali, in quelle cloud native, per il cloud pubblico, privato, ibrido, all’edge. Sempre mantenendo ai massimi livelli l’affidabilità e la scalabilità, per soddisfare le esigenze dei propri clienti.

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Ashesh Badani
Il motore che muove l’innovazione in questo periodo è l’intelligenza artificiale, ma Red Hat punta molto anche sul cloud ibrido aperto, l’ambiente dove spingere l’automazione e massimizzare la collaborazione tra i team degli sviluppatori grazie all’open source. L’open source è la base da cui è partita l’azienda oltre 30 anni fa: una strategia che prosegue tuttora, nonostante molte società sostengano i modelli proprietari di intelligenza artificiale. Ma noi siamo convinti che, proprio come con Linux, Kubernetes e la virtualizzazione, le nostre scelte strategiche relative all’open source saranno vincenti, anche nel campo dell’AI. Del resto la tendenza a usare soluzioni open source è sempre più evidente e diffusa a livello mondiale, dalle aziende ai governi.

Rinaldo Bergamini, Italy OpenShift Platform Leader

Rinaldo Bergamini, Italy OpenShift Platform Leader

Per sviluppare l’AI, Red Hat ha avviato una collaborazione con IBM, per portare Granite, la famiglia di modelli di linguaggio e di codice, in open source, con un contributo importante nella crescita dei Large Language Model (LLM). Il brand vuole anche favorire la diffusione di modelli AI più piccoli, a differenza di molte società che puntano a modelli AI sempre più grandi, con molte decine di miliardi di parametri.

I modelli più piccoli sono molto più facili da manutenere e costano molto meno. Inoltre si adattano bene alle esigenze specifiche delle aziende, che non hanno bisogno di un’AI generativa capace di fare tutto e rispondere a qualsiasi domanda, ma piuttosto che sia in grado di soddisfare le richieste tipiche dei settori in cui operano.

Giampiero Cannavò, MED Ecosystem Leader, Red Hat

Giampiero Cannavò, MED Ecosystem Leader, Red Hat

Questi modelli ridotti e specializzati usano solo i dati aziendali che risiedono on-prem, così è possibile assicurare la loro riservatezza. Tale strategia è implementata in InstructLab, un progetto open source che ha la finalità di migliorare gli LLM usati nelle applicazioni di intelligenza artificiale generativa. InstructLab può affinare un LLM usando molti meno dati generati dall’uomo e molte meno risorse di elaborazione di quelle generalmente utilizzate per riaddestrare un modello. InstructLab è basato sull’attività di IBM Research condotta sull’allineamento su larga scala dei chatbot.

Red Hat

Red Hat ha un portafoglio specifico per l’intelligenza artificiale, composto da quattro prodotti principali: Rhel AI per la creazione di modelli di intelligenza artificiale, OpenShift AI per lo sviluppo di piattaforme AI, LightSpeed con numerosi applicativi AI, Ansible per l’automazione delle piattaforme. In particolare, OpenShift AI è utilizzabile con l’intelligenza artificiale sia generativa sia predittiva e accelera il percorso delle app AI verso la produzione.