Generative AI: “intelligenza artificiale” o “comunicazione artificiale”?

Importante affidarsi a partner in grado di aiutare a ripensare i propri processi di business.

ai generativa

Luciano Martinoli, presidente di Axiante: perché, riguardo ai nuovi sistemi basati sulla tecnologia LLM, più che di intelligenza artificiale e Generative AI sarebbe corretto parlare di “comunicazione artificiale”.

Dal lancio di ChatGPT nel novembre 2022, la Generative AI o Intelligenza Artificiale Generativa è diventata la nuova frontiera dei processi aziendali. Secondo una ricerca di McKinsey  quasi 8 persone su 10 hanno assistito all’uso della GenAI per lavoro.

I nuovi sistemi

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MartinoliMentre il 22% la utilizza già regolarmente nelle attività di business. I nuovi sistemi come ChatGPT, Gemini di Google o Llama di Meta sono basati sulla tecnologia LLM (Large Language Model) e funzionano come complessi motori statistici in grado di simulare il linguaggio naturale.

Da qui il riferimento al concetto di “intelligenza”, visto che prima dell’avvento di questi sistemi eravamo abituati a ricevere comunicazioni articolate e adeguate solo dai nostri simili. Tuttavia, più che di intelligenza, per questi sistemi sarebbe più corretto parlare di “comunicazione artificiale”.

La Generative AI come agente assistivo

Se, come già detto, vi è già un uso di questi sistemi per scopi professionali, esso è limitato alla produttività personale non al supporto di processi aziendali. Per consentire ai sistemi LLM di effettuare un salto di qualità in tale direzione, occorre un cambio di paradigma. Ovvero: abbandonare l’idea che si tratti di una forma di automazione da integrare nei consueti processi di business e considerare la GenAI un agente assistivo. In grado di aumentare l’efficacia delle attività e richiedere un ripensamento globale dei processi aziendali

Un dialogo tra uomo e macchina

Non è sufficiente infatti cercare di estrarre le capacità umane per inserirle in una macchina. Invece è necessario adottare un approccio dialogante tra operatore umano e macchina, considerata alla stregua di un collega più che di una tecnologia statica. In questo modo sarà possibile suddividere le responsabilità tra uomo e macchina. In particolare nel caso di processi in cui i task e le funzioni, dipendono dalla manipolazione di Parole, Immagini, Numeri e Suoni (attività PINS o, come descritto in un articolo di Harvard Business Review Words, Images, Numbers, and Sounds – WINS).

L’interazione tra sistema e utente

Scelto il processo PINS in cui inserire il sistema di Comunicazione Artificiale, bisogna passare ad analizzarlo. Si tratta di identificare i punti decisionali, i rischi e i fattori contestuali che dovranno essere guidati dal sistema o dall’operatore umano. Tenendo sempre ben presente in quali campi l’esperienza umana è irrinunciabile. Definite le regole di ingaggio bidirezionali tra sistema e utente, occorre stabilire chiare linee guida su quando e come il sistema debba ricevere sollecitazioni da quest’ultimo e viceversa. Il sistema poi dovrà essere “addestrato”. Questo avverrà con elementi di linguaggio, i prompt, opportunamente selezionati o creati a partire da masse consistenti di dati pertinenti al processo scelto.

Generative AI: “intelligenza artificiale” o “comunicazione artificiale”?

Rilasciato il sistema agli utenti, questi inizieranno a usarlo non come un qualsiasi sistema IT, ma ad interagire con esso. Il sistema dovrà essere continuamente monitorato per inserire eventuali ulteriori prompt e il processo andrà raffinato. Questa ultima fase presenta un’ulteriore fondamentale differenza con i sistemi classici. Ovvero: non si interverrà con modifiche software per adeguare un sistema all’evoluzione del processo, ma con modifiche di profili di task e protocolli di interazione con gli utenti.

Diverse applicazioni in ogni settore

I sistemi così progettati possono svolgere funzioni di supporto, non necessariamente sostitutivi, per innumerevoli processi aziendali. Riguardano tutte quelle attività comunicative in cui c’è bisogno di sintetizzare enormi quantità di testi, eseguire ricerche articolate e non precisamente definite, creare prototipi che aiutino a stimolare e indirizzare la creatività. Tali processi si possono trovare in diversi settori aziendali: dalla finanza alla moda, dall’industria manifatturiera ai servizi. È solo questione di tempo prima che si mettano a punto soluzioni specifiche per funzioni e industry.

Puntare su collaborazioni affidabili

Ovviamente ci saranno rischi e pericoli, ma fanno parte della storia della tecnologia. Crescenti man mano che essa diventa più potente, ma, allo stesso tempo, governabili all’aumentare della capacità umana di comprenderla attraverso il suo utilizzo. Per le aziende sarà importante affidarsi ai partner giusti. Capaci non solo di realizzare tecnicamente questi sistemi, ma anche aiutare a ripensare i propri processi di business e trarre reale valore e dare un senso ai nuovi sistemi di comunicazione artificiale.